Pensioni: rinvio per Quota 100 e reddito di cittadinanza per risparmiare lo 0,2% del PIL

Simone Micocci

26 Novembre 2018 - 09:28

Il Governo tende la mano verso l’Europa: si cercherà di convincere l’Europa destinando dai 4 ai 5 miliardi di euro agli investimenti, risorse che verranno risparmiate ritardando Quota 100 e reddito di cittadinanza.

Pensioni: rinvio per Quota 100 e reddito di cittadinanza per risparmiare lo 0,2% del PIL

Alla fine sembra che, seppur con poche conseguenze per i cittadini, il Governo abbia deciso di mettere mano alla riforma delle pensioni, specialmente a Quota 100, e al reddito di cittadinanza, per risparmiare dai 4 ai 5 miliardi nella Legge di Bilancio, così da andare incontro alle richieste dell’Europa ed evitare le sanzioni previste dalla procedura d’infrazione.

Nel dettaglio, sembra che nell’incontro con il presidente della Commissione UE, Jean-Paul Juncker, il premier Giuseppe Conte proporrà un rinvio di Quota 100 e reddito di cittadinanza che saranno avviate solamente dal 1° aprile 2019.

Lo ha anticipato Il Sole 24 Ore secondo cui in questo modo verrà recuperato uno 0,2% del PIL sul 2,4% fissato come tetto per il 2019. Un’indiscrezione smentita nelle ultime ore da Matteo Salvini, ma è molto probabile che alla fine anche il Ministro dell’Interno accetti una parziale rimodulazione della riforma delle pensioni per risparmiare qualche miliardo di euro nella manovra.

Rinvio Quota 100 e reddito di cittadinanza: è già tutto nel dossier

Il premier Conte nelle prossime ore tenterà di convincere l’Europa, partendo dal presidente della Commissione Juncker, dell’affidabilità delle stime di crescita per l’anno prossimo indicate nella Legge di Bilancio 2019, ritenute poco credibili dall’UE.

Per farlo, nel dossier italiano - di circa 40 pagine - elaborato da Palazzo Chigi e consegnato da Conte al Ministro dell’Economia Giovanni Tria, è stato dato più spazio agli investimenti per i quali vengono stanziati dai 4 ai 5 miliardi di euro in più rispetto a quelli previsti inizialmente.

Queste risorse saranno recuperate, come anticipato, da uno slittamento dell’avvio della riforma delle pensioni e del reddito di cittadinanza che - come si vociferava nelle scorse settimane - partiranno solamente da aprile 2019.

I due vicepremier comunque ci tengono a precisare che non è ipotizzabile una riduzione della platea dei beneficiari di Quota 100, né tantomeno del reddito di cittadinanza. Tuttavia ci saranno delle rimodulazioni: ad esempio, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza sembra che una parte delle risorse stanziate saranno dirottate alle imprese, le quali beneficeranno di uno sgravio qualora dovessero assumere i beneficiari di questa misura.

Il primo fattore con cui si conta di risparmiare, però, è il tempo: ad esempio, ritardando l’avvio di Quota 100 da gennaio ad aprile 2019, si conta di risparmiare 1,6 miliardi di euro rispetto al fondo di 6,7 miliardi previsto nel testo della Legge di Bilancio. C’è da dire però che questo comporterà sì un risparmio per il 2019, ma allo stesso tempo provocherà un aumento della spesa per il 2020 che - secondo quanto sostiene l’Inps - è già stata sottostimata.

Ritardando l’avvio del reddito di cittadinanza, invece, ci sarebbe un risparmio di 2,25 miliardi di euro rispetto ai 9 miliardi preventivati; a questi si potrebbero aggiungere altre risorse qualora la riforma dei centri per l’impiego dovesse rivelarsi meno onerosa.

Quota 100 e reddito di cittadinanza non sono a rischio

Quota 100 e reddito di cittadinanza, nonostante un ipotetico slittamento, non dovrebbero essere a rischio. Intenzione del Governo, infatti, è di approvare i due decreti appositi subito dopo aver licenziato la Legge di Bilancio.

A tal proposito il Ministro dell’Interno, nonché leader della Lega Matteo Salvini, ha dichiarato che secondo lui già a febbraio si potrà usufruire di Quota 100 per andare in pensione, aggiungendo che:

“Dico febbraio perché se la manovra l’approvi entro fine dicembre ci vuole tempo tecnico per far partire la macchina”.

Nonostante le parole di Salvini, però, ad oggi sembra poco probabile che si potrà andare in pensione in anticipo beneficiando di Quota 100 già da febbraio visto che - come più volte anticipato nelle scorse settimane - questa misura dovrebbe prevedere delle finestre di accesso, di cui la prima sarebbe proprio in programma ad aprile 2019 (come indicato nel dossier).

Per due delle misure previdenziali e assistenziali più importanti, quindi, si procederà per gradi così da ridurre il più possibile i costi preventivati; ovviamente tutto dipende dal parere dell’Unione Europea, che potrebbe bocciare nuovamente la manovra finanziaria “costringendo” il Governo a prendere misure più radicali al fine di evitare sanzioni.

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