“Quota 100 nel 2020 costerà più che nel 2019”; ecco perché secondo Boeri questa misura non si potrà rinnovare per i prossimi anni.
Continua il braccio di ferro tra Governo e Inps sul fronte pensioni: intervenuto a margine di un evento organizzato dalla Fondazione Umberto Veronesi presso l’Università Bocconi di Milano, infatti, Tito Boeri si è scagliato nuovamente contro Quota 100, la misura per il pensionamento anticipato che verrà introdotta nel 2019.
In queste settimane non sono mancate le dichiarazioni ad effetto da parte di Tito Boeri, presidente dell’Inps, il quale ha più riprese ha espresso il suo parere negativo in merito alla riforma delle pensioni che il Governo intende attuare a breve, suscitando le reazioni di Di Maio e - soprattutto - di Salvini, con quest’ultimo convinto che non si tratti di un parere tecnico bensì politico.
Nel dettaglio, dopo aver parlato di come Quota 100 riduce l’assegno previdenziale e di come questa andrà ad incrementare il debito pensionistico, Boeri ha smentito il Governo sul fatto che questa misura possa essere confermata anche per il 2020 e 2021, visto che le risorse stanziate con la Legge di Bilancio non appaiono sufficienti.
Anche se da parte del Governo ci tengano a precisare che Quota 100 sarà una misura strutturale, Boeri è convinto del fatto che si tratti di promesse irrealizzabili, almeno in base a quelle che sono le risorse attualmente a disposizione.
Le simulazioni dell’Inps
In queste settimane, come confermato dal presidente dell’Istituto, l’Inps ha effettuato diverse simulazioni per quantificare i costi Quota 100.
Ad oggi, infatti, ci sono alcuni aspetti che devono essere ancora chiariti in merito a questo misura, ecco perché non è possibile effettuare una stima precisa di quanto costerà.
Boeri ha svelato che in tutte le simulazioni effettuate dall’Inps nel secondo anno vi è un aumento dei costi di Quota 100; nel dettaglio, in alcuni casi il costo aumenta di appena 1/3 rispetto al primo anno, in altri invece arriva persino a raddoppiare.
Il problema è che da parte del Governo non sembrano prevedere alcun aumento dei costi di Quota 100 visto che nella Legge di Bilancio le risorse per il 2020 e 2021 sono più o meno invariate rispetto a quelle per il 2019. Nel fondo che sarà utilizzato per introdurre “nuove forme per il pensionamento anticipato”, infatti, sono stati stanziati 6,7 miliardi nel 2019, più 7 miliardi per il 2020 e altrettanti per il 2021.
Secondo Boeri il Governo illude gli italiani
Secondo Boeri, quindi, le parole del Governo in merito ad una conferma di Quota 100 anche dopo il 2020 non corrispondono alla realtà dei fatti.
Nel dettaglio, il motivo per cui per l’Inps i conti non quadrano è da individuare nella decisione del Governo di prevedere delle finestre di accesso per Quota 100. Queste ritardano l’uscita verso la pensione, riducendo così i costi della misura per il 2019; tuttavia, come sottolineato da Boeri, è inevitabile che in questo modo Quota 100 costerà più nel secondo anno che nel primo.
“Gli italiani devono sapere le cose come stanno”, ha aggiunto il presidente dell’Inps il quale poi ha espresso le sue critiche anche sulla previsione che anticipando il pensionamento si possa incrementare il tasso di occupazione dei giovani.
“Se questo era l’obiettivo” - ha aggiunto Boeri - “bisognava abbassare le tasse sul lavoro creando occupazione. In questo modo, invece, non si fa altro che aumentare il numero dei pensionati”.
Salvini risponde a Boeri
Ovviamente non si è fatta attendere la risposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ancora una volta ha invitato Boeri a dimettersi. Secondo Salvini, infatti, da tempo Boeri - consapevole che il suo incarico scadrà a breve - è in campagna elettorale e per questo attacca ripetutamente Governo.
Per Salvini, inoltre, Boeri non sta facendo altro che diffondere “ignoranza e pregiudizio” tra i cittadini, con lo scopo di screditare Lega e Movimento 5 Stelle a vantaggio di qualche altra forza politica. A tal proposito, il leader del Carroccio ha aggiunto: “Boeri farebbe bene a dimettersi e a candidarsi con il Partito Democratico alle elezioni Europee”.
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