A quanti anni si va in pensione nel 2026? Ecco i nuovi requisiti dopo l’aumento dell’età pensionabile disciplinato dall’ultima legge di Bilancio.
La legge di Bilancio 2026 modifica - peggiorandola - l’età per l’accesso alla pensione, ma solo a partire dal 2027. Tra poco più di un anno, infatti, dovremo mettere in conto un aumento dell’età pensionabile che coinvolgerà quasi tutti i lavoratori: anche coloro che svolgono mansioni gravose o usuranti. Questi ultimi, finora esclusi dall’adeguamento automatico alla speranza di vita, dovranno dire addio alla possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, dovendo attendere i 67 anni pieni.
Guardando però al futuro più immediato, cioè al 2026, quando si potrà realmente andare in pensione? Per un altro anno, almeno, i requisiti resteranno pressoché invariati, con due eccezioni che incideranno – seppur lievemente – sull’età pensionabile media effettiva. Con la fine di Quota 103 e di Opzione Donna, infatti, si riducono le possibilità di uscita anticipata a 62 anni. Di conseguenza, considerando tutti i pensionamenti, l’età media di uscita dovrebbe risultare più alta rispetto al 2025 (ricordiamo che nel 2024 si attestava a 64,8 anni, già in aumento rispetto all’anno precedente).
Alla luce di queste novità, facciamo quindi il punto della situazione per chiarire quali saranno i requisiti di pensionamento nel 2026.
A quanti anni si va in pensione nel 2026?
Nel 2026 non sono previsti grandi stravolgimenti rispetto all’anno precedente, ma due misure che hanno consentito in questi anni un’uscita anticipata dal lavoro non verranno rinnovate: Quota 103 e Opzione Donna. È questa, di fatto, la principale novità sul fronte pensionistico del prossimo anno.
Con la loro eliminazione, il ventaglio delle possibilità per lasciare il lavoro prima dei 67 anni si riduce, rendendo più complesso accedere a forme di pensionamento anticipato. Restano tuttavia in vigore le altre opzioni già conosciute, come l’Ape Sociale, la pensione anticipata e le forme riservate a chi svolge lavori gravosi o usuranti.
Come già nel 2025, non è previsto - per adesso - alcun adeguamento dei requisiti anagrafici alla speranza di vita, poiché lo scorso anno l’Istat non ha rilevato variazioni sufficienti a giustificare un incremento dell’età pensionabile. Va ricordato, infatti, che questo aggiornamento avviene con cadenza biennale, e il prossimo è atteso a partire da gennaio 2027: solo allora, in base ai nuovi dati demografici, scattano gli aumenti dei requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione.
Nel frattempo, la pensione di vecchiaia resta fissata a 67 anni con almeno 20 anni di contributi, mentre rimangono in vigore tutte le altre forme di uscita già previste dalla normativa vigente, come possiamo vedere dalla tabella seguente.
| Opzione di pensionamento | Contributi versati | Età anagrafica | Importo pensione maturata | Altri requisiti |
|---|---|---|---|---|
| Pensione di vecchiaia | 20 anni (15 anni per chi soddisfa le condizioni per accedere alle deroghe Amato) | 67 anni | Almeno pari all’importo dell’Assegno sociale, ma solo se non ci sono contributi maturati prima del 31 dicembre 1995 | |
| Pensione di vecchiaia | 30 anni | 66 anni e 7 mesi | --- | Essere lavoratori gravosi |
| Pensione di vecchiaia | 5 anni, ma tutti maturati dopo il 1996 | 71 anni | --- | --- |
| Pensione di vecchiaia | 61 anni gli uomini, 56 anni le donne | 20 anni | --- | Riduzione della capacità lavorativa di almeno l’80% |
| Pensione anticipata | 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne | --- | --- | --- |
| Pensione anticipata | 25 anni, ma tutti maturati dopo il 1996 | 64 anni | Almeno pari a 3 volte l’importo dell’Assegno sociale, 2,8 volte per le lavoratrici con 1 figlio, 2,6 volte per quelle con almeno 2 | Nel valutare il raggiungimento della soglia minima si può tener conto anche della rendita garantita da un fondo per la pensione |
| Quota 41 | 41 anni, di cui almeno 12 mesi maturati entro il compimento dei 19 anni | --- | --- | Bisogna essere disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver, lavoratori usuranti o gravosi. Inoltre, ne sono esclusi i contributivi puri |
| Quota 97,6 | almeno 61 anni e 7 mesi | almeno 35 anni | --- | La somma tra età e contributi deve dare 97,6. Questa misura inoltre è riservata ai soli lavoratori usuranti |
| Isopensione* | 60 anni | 13 anni | --- | L’azienda dove si lavora deve avere almeno 15 dipendenti e deve farsi carico di tutte le spese per il pensionamento anticipato |
| Ape Sociale* | 63 anni e 5 mesi | Dai 30 ai 36 anni | --- | Essere disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver o addetti ai lavori gravosi |
* Non si tratta di una vera e propria misura di pensionamento, ma solo di accompagnamento alla pensione
In sintesi, nel 2026 si andrà in pensione - nella maggior parte dei casi - tra i 64 e i 67 anni, a seconda della carriera contributiva e delle condizioni personali o lavorative. L’eliminazione di Quota 103 e Opzione Donna comporterà un innalzamento dell’età media effettiva di uscita, che possiamo stimare intorno ai 65 anni, in attesa del nuovo adeguamento con la speranza di vita previsto per il 2027.
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