Novità per imprese e PMI nella Legge di Bilancio 2026

Giorgia Paccione

3 Ottobre 2025 - 18:14

Presentato il Documento Programmatico di Finanza Pubblica 2025: possibili novità per le PMI nella Legge di Bilancio 2026.

Novità per imprese e PMI nella Legge di Bilancio 2026

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno presentato al Consiglio dei ministri il Documento Programmatico di Finanza Pubblica 2025, un testo preliminare che definisce le linee guida della futura manovra economica e rappresenta la base su cui verrà costruita la Legge di Bilancio 2026.

Questo documento, che dovrà quindi prima essere valutato a Bruxelles dalla Commissione europea, delinea gli indirizzi di politica economica per il triennio 2026-2028 e indica le priorità del governo, tra cui spicca il sostegno alle imprese e in particolare alle PMI, considerate il cuore del sistema produttivo nazionale.

Saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantire la competitività.

Il governo punta a rafforzare il tessuto produttivo con incentivi agli investimenti, sostegno alla digitalizzazione e politiche di attrattività per i capitali esteri. Si punta soprattutto sulle PMI manifatturiere, più esposte alla concorrenza internazionale, e sui settori strategici come energia e tecnologie verdi.

Ma vediamo ciascun punto nel dettaglio.

Incentivi e accesso al credito per le PMI

Uno dei nodi principali resta l’accesso al credito, cruciale per la sopravvivenza e la crescita delle piccole e medie imprese. Il testo propone l’attivazione di fondi di garanzia destinati proprio alle PMI, pensati per agevolarne i finanziamenti e migliorare la liquidità.

Oltre alle misure finanziarie, si prevede un intervento di razionalizzazione degli incentivi esistenti, con una mappatura completa già avviata dal Ministero dell’Economia. L’obiettivo è creare un sistema più chiaro, semplificato e facilmente accessibile, riducendo la frammentazione delle agevolazioni e migliorando la capacità delle PMI di ottenere finanziamenti in tempi rapidi. La semplificazione normativa è pensata anche per supportare le piccole aziende meno strutturate, garantendo pari opportunità di accesso agli strumenti di sostegno.

Innovazione e digitalizzazione per colmare il gap

Sebbene il governo individui nelle PMI un perno fondamentale del nuovo ecosistema per l’innovazione, rispetto ad altri Paesi europei le imprese italiane mostrano una minore propensione a investire in ricerca e sviluppo.

Per colmare questo gap, la Legge di Bilancio 2026 dovrebbe prevedere incentivi specifici per favorire la digitalizzazione, il trasferimento tecnologico e l’adozione di tecnologie avanzate. Queste misure includono finanziamenti per progetti di innovazione, supporto alla creazione di laboratori congiunti università-PMI e strumenti per valorizzare la proprietà intellettuale. L’obiettivo è favorire la nascita di startup e spin-off tecnologici e stimolare le PMI a modernizzare i processi produttivi per aumentare competitività e resilienza sui mercati globali.

Internazionalizzazione e attrazione di investimenti

Un altro asse strategico è quello dell’internazionalizzazione. Il Piano d’azione per l’export punta a rafforzare la presenza italiana nei mercati extra-UE ad alto potenziale, sostenendo le imprese con azioni promozionali e accordi commerciali.

Le PMI manifatturiere, più esposte alla concorrenza globale, potranno beneficiare di queste strategie non solo in termini di nuove opportunità commerciali, ma anche grazie a un contesto più favorevole agli investimenti esteri, che può tradursi in joint venture, collaborazioni industriali e accesso a nuovi mercati e tecnologie. L’internazionalizzazione mira a rafforzare la capacità delle PMI di competere sui mercati internazionali, aumentare export e produttività e consolidare la presenza italiana in settori strategici.

Settori strategici: energia, green e spazio

La manovra programmatica riconosce alcuni comparti come prioritari per la competitività del sistema produttivo italiano, in particolare energia, tecnologie verdi, automotive, chimico-farmaceutico e spazio, ritenuti fondamentali per la competitività futura del Paese.

La prima disciplina organica in materia di economia spaziale, ad esempio, mira a sostenere l’industria aerospaziale nazionale stimolando innovazione, nuovi investimenti e cooperazione internazionale. Allo stesso modo, le iniziative dedicate all’energia e alle tecnologie verdi incoraggiano le PMI a sviluppare prodotti e servizi sostenibili, sfruttando incentivi alla transizione digitale e alla sostenibilità ambientale.

Per le PMI che operano in questi ambiti si aprono possibilità concrete di crescita e consolidamento sui mercati nazionali e internazionali, soprattutto se sapranno integrare i nuovi strumenti di sostegno per aumentare la propria competitività e attrattività.

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