Iran nuovo fronte di un conflitto internazionale? Dai droni in Ucraina alle violazioni dei diritti: cosa sta succedendo

Giacomo Andreoli

19/10/2022

19/10/2022 - 14:48

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Dopo aver varato delle sanzioni per le repressioni delle ultime proteste, l’Unione europea potrebbe di nuovo colpire economicamente l’Iran per i droni venduti alla Russia e usati in Ucraina.

Iran nuovo fronte di un conflitto internazionale? Dai droni in Ucraina alle violazioni dei diritti: cosa sta succedendo

Mentre non accenna a fermarsi la guerra tra Russia e Ucraina e continuano le tensioni tra Stati Uniti e Cina, negli ultimi giorni si sta aprendo un nuovo fronte di possibile crisi internazionale, che ha come protagonista l’Iran. Dopo le dure repressioni alle proteste di piazza e le sanzioni varate dall’Unione europea, infatti, ora scoppia il caso dei presunti droni kamikaze venduti alla Russia e utilizzati contro l’Ucraina.

Questo potrebbe portare a ulteriori sanzioni da parte del Vecchio Continente, mentre il governo di Tehrān minaccia ritorsioni pesanti. Il timore di diversi analisti internazionali, quindi, è che il riacutizzarsi del conflitto diplomatico tra Occidente e Iran (dopo gli anni di Mahmoud Ahmadinejad con le minacce di conflitto atomico e lo stralcio dell’accordo sul nucleare da parte di Donald Trump) possa portare troppa instabilità in uno scenario globale già enormemente preoccupante.

La paura più grande, per ora difficilmente trasformabile in realtà, è che quest’ulteriore fronte geopolitico possa allargare il conflitto in atto, mettendo le basi per uno scontro su larga scala.

Perché sono scoppiate le proteste di piazza

A partire dalla metà di settembre sono scoppiate le proteste di piazza in Iran. A scatenarle la morte della curda Masha Amini, 22 anni. Secondo la polizia morale iraniana, istituita nel 2005 per controllare l’abbigliamento delle ragazze e reprimere la loro volontà, è morta d’infarto. Per i familiari della ragazza è stata uccisa proprio dalla polizia morale perché una ciocca di capelli le usciva dall’hijabi e quindi non lo indossava “correttamente”.

La morte della ragazza ha fatto esplodere gli animi di una popolazione, soprattutto femminile, oppressa da regole sociali di origine religiosa molto stringenti. Da qui le proteste, con veli bruciati e capelli tagliati in segno di lutto e rabbia, a cui si sono uniti tutti coloro che mal tollerano il governo dell’Ayatollah Ali Khamenei e l’oramai anacronistica, per le giovani generazioni, distanza economica e culturale con l’Occidente.

Un clima esacerbato dal presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi, che ha portato avanti una decisa marcia indietro rispetto alla precedente prima apertura degli usi sociali e dell’economia, complice la chiusura dei rapporti da parte degli Stati Uniti.

Le mosse dell’Unione europea

Nelle ultime ore è arrivata la notizia di una una studentessa iraniana di 16 anni morta in ospedale dopo un raid della polizia ed è stata arrestata la giovane italiana Alessia Piperno, che si trovava nel Paese e aveva aderito alle proteste. Ora si trova nel carcere di Evin, dove negli ultimi giorni si sono registrate otto morti.

Per questo il Consiglio Affari Esteri dell’Ue ha approvato un primo pacchetto di sanzioni a undici persone e quattro entità iraniane, compresa la polizia morale, per violazione dei diritti umani. I loro beni sul suolo europeo saranno congelati e non potranno più entrare nel Continente europeo. Ai cittadini e alle imprese dell’Ue sarà poi vietato mettere fondi a loro disposizione.

I droni kamikaze inviati in Ucraina

Poi c’è la questione dei droni. Secondo l’esercito di Kiev le forze ucraine hanno abbattuto 223 droni kamikaze di fabbricazione iraniana lanciati dai russi da metà settembre ad oggi. Per questo l’Ue starebbe per sanzionare cinque individui e tre società iraniane per la vendita dei droni alla Russia. La proposta è stata stilata dal servizio esterno europeo e ora andrà al vaglio dei rappresentanti permanenti dell’Ue (Coreper). L’ok finale dovrebbe arrivare dai leader al Consiglio europeo.

Secondo Reuters, ora, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia intendono discutere dei presunti trasferimenti di armi iraniane alla Russia in una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma in tal senso l’Ue, secondo fonti citate da Ansa, avrebbe già “prove sufficienti”. Non solo, secondo alti funzionari americani che hanno parlato con il New York Times, l’Iran avrebbe inviato addestratori in Crimea per aiutare i russi a gestire la flotta di droni Shahed-136 che Mosca ha acquistato da Teheran.

Le contro-sanzioni iraniane

Ora, come ha annunciato il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, il Paese contro-sanzionerà 4 istituzioni e 15 funzionari occidentali. Inoltre istituzioni e funzionari che “hanno contribuito a imporre sanzioni contro l’Iran” saranno aggiunti alla lista dei terroristi del ministero degli Esteri. Per il portavoce del ministero, Nassen Kanani, si tratta di “entità rilevanti”. Secondo Teheran, le sanzioni europeeviolano il diritto internazionale” e sono “una palese interferenza negli affari interni dell’Iran”.

Quanto ai droni Khamenei ha spiegato: “Pochi anni fa, quando immagini di missili avanzati e droni furono pubblicate, dicevano che erano modificate con photoshop. Ora dicono che i droni iraniani sono pericolosi e chiedono perché li vendiamo a questo o a quello. Queste imprese sono state compiute dalle élite iraniane, portano onore al nostro Paese”.

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