Un nuovo tunnel clandestino è stato scoperto al confine tra Polonia e Bielorussia. Le autorità parlano di “guerra ibrida” e rafforzano la sicurezza lungo la frontiera orientale dell’UE.
La crisi migratoria continua nell’Est Europa: La Polonia ha trovato un nuovo tunnel con la Bielorussia.
Gli agenti della Guardia di Frontiera polacca del dipartimento di Podlaskie hanno scoperto un tunnel scavato sotto la barriera che separa la Polonia dalla Bielorussia, rinvenuto grazie ai nuovi sistemi elettronici installati lungo la linea di confine. Il tunnel avrebbe dovuto servire a facilitare l’ingresso illegale di persone sul territorio polacco.
La scoperta è stata confermata dal ministro dell’Interno e dell’Amministrazione, Marcin Kierwiński, che in un post su X ha sottolineato come le tecnologie di sorveglianza di ultima generazione stiano già dando risultati concreti. Si tratta del secondo ritrovamento di questo tipo dall’inizio del 2025, un chiaro segnale della crescente pressione lungo il confine orientale dell’Unione Europea.
Solo nella giornata di giovedì, la Guardia di Frontiera ha registrato oltre sessanta tentativi di ingresso irregolare. Il ritrovamento del tunnel riporta l’attenzione sulla complessa crisi migratoria che dal 2021 non è mai stata realmente affrontata e si è acuita negli ultimi tempi. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla crisi migratoria.
leggi anche
La Polonia si sta preparando alla guerra

Polonia-Bielorussia, scoperto il nuovo tunnel dei migranti clandestini
La scoperta del tunnel al confine polacco-bielorusso rappresenta un nuovo capitolo nella difficile gestione dei flussi migratori nell’Est Europa. Secondo quanto riferito dalle autorità polacche, l’infrastruttura sotterranea si estendeva per alcune decine di metri e terminava circa venti metri prima del confine sul lato bielorusso. Gli investigatori ritengono che fosse stata scavata per consentire il passaggio clandestino di persone o merci, aggirando la barriera di confine costruita negli ultimi anni.
Il ministro Marcin Kierwiński ha commentato che la scoperta è stata possibile grazie ai sistemi elettronici avanzati installati lungo la frontiera, tra cui sensori di movimento, telecamere termiche e strumenti di monitoraggio sotterraneo. Queste tecnologie, introdotte nell’estate del 2025, fanno parte di un ampio piano di modernizzazione del confine, avviato in risposta al crescente numero di tentativi di attraversamento illegale.
Solo nel 2025, infatti, la Guardia di Frontiera ha registrato oltre 26.700 tentativi di ingresso irregolare dalla Bielorussia, con un picco di episodi concentrato proprio nella regione di Podlaskie. Il tunnel scoperto è il secondo dall’inizio dell’anno, dopo quello individuato nella zona di Narewka nei mesi scorsi. Entrambi i casi dimostrano come i gruppi coinvolti nell’organizzazione dei passaggi clandestini abbiano adottato tecniche sempre più sofisticate per eludere la sorveglianza polacca, nonostante l’inasprimento dei controlli e la presenza di una barriera fisica lunga centinaia di chilometri.
Polonia-Bielorussia, la crisi migratoria: ecco cosa sta accadendo
Il confine tra Polonia e Bielorussia è divenuto, dal 2021, uno dei principali punti caldi della crisi migratoria europea. Varsavia e i suoi alleati dell’Unione Europea accusano il governo bielorusso di favorire l’arrivo di migliaia di migranti dal Medio Oriente e dall’Africa per spingerli verso la frontiera europea. Questa strategia, definita “guerra ibrida” dalle autorità polacche, avrebbe l’obiettivo di destabilizzare la regione e mettere sotto pressione l’UE, già impegnata su altri fronti di sicurezza.
La Bielorussia, da parte sua, respinge le accuse e parla di una crisi umanitaria aggravata dalle politiche restrittive di Varsavia. Nel frattempo, le organizzazioni per i diritti umani continuano a criticare la Polonia per l’uso del cosiddetto “pushback”, la pratica di respingere i migranti oltre confine senza consentire loro di presentare richiesta d’asilo. Secondo ONG e osservatori internazionali, questa politica viola le convenzioni internazionali sui diritti dei rifugiati.
Le tensioni restano dunque altissime. Mentre la Polonia rafforza la sua barriera fisica e digitale, i tentativi di attraversamento non accennano a diminuire. Il ritrovamento del nuovo tunnel sottolinea la complessità di una crisi che non riguarda solo la sicurezza, ma anche la dimensione umanitaria e politica del rapporto tra Varsavia, Minsk e Bruxelles. L’Est Europa continua così a essere teatro di una contesa che intreccia migrazione, geopolitica e diritti fondamentali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA