I 2 motivi per cui Moody’s potrebbe alzare oggi il rating dell’Italia

Laura Naka Antonelli

21/11/2025

Verdetto Moody’s sul rating del debito pubblico dell’Italia in arrivo oggi. I BTP e il governo Meloni incasseranno un altro premio? Le previsioni di Vontobel Wealth Management SIM.

I 2 motivi per cui Moody’s potrebbe alzare oggi il rating dell’Italia

Conto alla rovescia per l’annuncio dell’agenzia di rating Moody’s che chiuderà oggi, venerdì 21 novembre 2025, la stagione dei giudizi sul debito pubblico dell’Italia, comunicando la sua valutazione sul Paese.

La decisione sarà resa nota dopo la chiusura della giornata di contrattazioni di Wall Street, ovvero dopo le 22 ora italiana.

La trepidazione per il giudizio di Moody’s è alta in quanto, secondo alcuni analisti, il governo Meloni potrebbe incassare una nuova promozione, dopo quelle di Fitch e di DBRS.

In evidenza soprattutto l’upgrade di quest’ultima, che ha riportato il rating dell’Italia, nello specifico del debito pubblico e dunque dei Titoli di Stato italiani, al livello “A”, facendo la gioia di Palazzo Chigi.

Rating Italia, n uovo premio per i BTP e per il governo Meloni targato Moody’s?

Una pagella migliore per l’Italia firmata da Moody’s avrebbe forse conseguenze ancora più significative per la credibilità del governo Meloni.

L’agenzia di rating rimane infatti quella più severa nei confronti dell’Italia, attribuendo tuttora ai Titoli di Stato del Paese un giudizio superiore di appena un gradino rispetto a quello “junk, ovvero spazzatura.

Detto questo, Moody’s ha aperto alla possibilità di una promozione, intervenendo positivamente sull’outlook sul rating nel mese di maggio, quando ha annunciato, a fronte della decisione di lasciare invariato il giudizio sui BTP al livello “ Baa3 ”, di aver rivisto al rialzo l’outlook, da “stabile” a “positivo”: una decisione che avalla oggi la speranza del governo Meloni di incassare un’altra promozione, oltre a quelle annunciate negli ultimi due mesi.

In attesa di capire se la promozione di Moody’s tanto agognata arriverà oggi gli acquisti sui BTP a 10 anni sul mercato secondario portano i rendimenti a scendere al 3,45%, livello che rimane inferiore a quello degli OAT francesi, che oggi viaggiano attorno al 3,47%.

Il trend conferma come, dopo essersi azzerato, lo spread Italia-Francia (a 10 anni), o anche spread BTP-OAT, rimanga tuttora negativo e che dunque, per gli investitori, l’Italia di Meloni è più affidabile rispetto alla Francia dell’asse Lecornu-Macron.

I rendimenti dei Bund scendono oggi, anch’essi di 2 punti base al 2,69%. Lo spread BTP-Bund a 10 anni si posiziona dunque attorno ai 76 punti base, continuando a viaggiare tuttora ai minimi dal 2010. Una performance, quella dello spread, che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il titolare del MEF Giancarlo Giorgetti hanno lodato più volte, e che è stata invece commentata con toni decisamente meno entusiastici da parte degli esperti di mercati e, di recente, anche dal mondo delle banche.

Le previsioni di Vontobel Wealth Mananagement SIM, 2 motivi per cui può arrivare l’upgrade di Moody’s

Tornando al grande evento di oggi Gianni Piazzoli, CIO di Vontobel Wealth Management SIM, ha annunciato i due motivi per cui Moody’s potrebbe migliorare il rating dell’Italia.

Piazzoli è partito da quanto avvenuto a maggio, ovvero dalla decisione di Moody’s di alzare l’outlook sul rating dell’Italia, aggiungendo che “riteniamo che venerdì sera Moody’s possa alzare il rating sull’Italia per due motivi ”.

Innanzitutto”, ha detto Piazzoli, nel presentare il primo motivo che potrebbe indurre Moody’s a promuovere il rating, “ i numeri italiani sono migliori oggi rispetto a questa primavera”.

Nel ricordare la decisione dell’agenzia di rating di alzare “l’outlook sul nostro paese da stabile a positivo”, Piazzoli ha fatto notare che lo scorso maggio Moody’s aveva messo in evidenza “ la resilienza dell’economia italiana ”.

Certo, nella nota con cui aveva comunicato la mossa sull’outlook, l’agenzia aveva fatto riferimento all’angoscia dell’ “ elevato debito pubblico ” del Paese - ha rimarcato il CIO di Vontobel Wealth Management nel suo commento -e, anche, il “graduale indebolimento della c.d debt-affordability per la maggior incidenza degli interessi sul totale delle entrate ”.

Detto questo, “al centro della view più positiva di Moody’s si notava il deficit 2024 al 3,4% del PIL, meglio dell’atteso 3,8% con un possibile calo del deficit ’appena’ sotto il 3% per il 2026 ”.

L’agenzia aveva poi insistito “sul necessario ’backstop’ della BCE a favore dell’Italia a giustificare il livello dei tassi”.

Il secondo motivo per cui secondo Piazzoli Moody’s potrebbe promuovere l’Italia è il fatto che il governo Meloni ha indicato nelle sue previsioni sul trend dell’economia italiana “ numeri migliori rispetto a quelli stimati ”, facendo notare che “l’Italia si prepara all’uscita dalla procedura di deficit eccessivo”.

Così l’esperto di Vontobel:

“Sul deficit l’Italia dovrebbe arrivare al 3% già nel 2025 e scendere al 2,8% nel 2026, mentre sul debito-PIL, che Moody’s vedeva al 138,4% nel 2026, i target del governo sono per un debito a 137,5%”.

Metriche, ha fatto notare il CIO, che “di per sé lasciano spazio per un giudizio più positivo da parte di Moody’s ”.

Tra l’altro, “a tutto ciò si aggiunge l’aspetto più significativo per l’Italia: ovvero la prospettiva di uscire dalla Procedura UE di Deficit Eccessivo (PDE) nei prossimi mesi”.

Deficit-PIL punto di forza per l’Italia di Meloni, che punta anche su avanzo primario in crescita

È insomma il rapporto deficit-PIL l’aspetto positivo dei conti pubblici dell’Italia, rimarcato più volte dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che non esclude tra l’altro che il ratio possa scendere al di sotto della soglia massima del deficit-PIL fissata dal Patto di Stabilità e crescita UE, pari al 3%, già quest’anno.

Fiducia in tal senso è stata manifestata anche dal commissario UE agli Affari economici Valdis Dombroviskis, che ha confermato la possibilità che Roma esca dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta da Bruxelles già nella primavera del 2026.

Proprio questa prospettiva potrebbe convincere Moody’s ad alzare il rating dell’Italia, secondo Piazzoli, che ha puntualizzato che “per il nostro Paese diventa rilevante il contenimento della spesa netta dalla quale si escludono gli interessi”.

Di fatto, “il grande vantaggio dell’Italia è di aver raggiunto nel 2024 l’avanzo primario, cioè il deficit prima degli interessi, che stando ai documenti del governo dovrebbe continuamente migliorare, dallo 0,5% in rapporto al PIL dello scorso anno a +1,5% nel 2027 (e poi +2% nel 2028) ”.

Previsioni confortanti se si considera anche, come ha osservato Piazzoli che, “per fare un paragone con un altro grande paese UE la Francia, che Moody’s colloca 6 gradini sopra l’Italia ” presenta un avanzo primario che “ sarà ancora negativo per vari anni ”, peggiorando dal -3,2% del 2025 al -2,5% nel 2027. Tanto che il debito pubblico francese, è “atteso salire al 120% del PIL nel 2027”.

Italiani ancora più BTP People dopo verdetto rating Moody’s?

In attesa dell’annuncio di Moody’s, il direttore degli investimenti di Vontobel Wealth Management ha concluso la nota anticipando anche la reazione degli investitori italiani, che già hanno dato prova della grande propensione a fare shopping dei Titoli di Stato di casa, grazie all’effetto positivo arrivato sia dalla fiducia dimostrata nei confronti del Paese dai mercati, confermata dal trend delllo spread BTP-Bund, che dalle promozioni fioccate dalle altre agenzie di rating:

I detentori italiani di BTP (ribattezzati spesso BTP People), molteplici anche nell’ambito del Wealth Management, hanno già potuto beneficiare di un atteggiamento più costruttivo da parte del mercato e delle altre agenzie di rating sul debito pubblico italiano. Del resto il 2025 era iniziato con lo spread BTP-Bund a 115 punti base, ora il divario è sceso a 73 punti base in queste settimane, lo stesso della Francia”.

In questa situazione, ha concluso Piazzoli, “un eventuale upgrade da parte di Moody’s non farebbe che incoraggiare gli stessi investitori privati italiani, che, stando ai dati di Bankitalia a fine agosto, risultano aver registrato il maggior aumento di esposizione ai Titoli di stato italiani da inizio anno, secondi solo agli investitori esteri ”.

Occhio però ai commenti che arrivano dal mondo degli esperti, che non mancano di ricordare ai BTP People e agli investitori in generale i rischi che i BTP, espressione di un debito pubblico che rimane ai livelli record della storia, continuano comunque a presentare.

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