Fine del mercato tutelato, che fine ha fatto la proroga?

Simone Micocci

27 Settembre 2023 - 12:56

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Dal mercato tutelato a quello libero, per adesso nessuna proroga del passaggio obbligato.

Fine del mercato tutelato, che fine ha fatto la proroga?

Nel Decreto energia approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 25 settembre non figura il rinvio della scadenza per il termine del mercato tutelato come invece alcune indiscrezioni avevano anticipato.

Per il momento, quindi, nessuna proroga per l’obbligo di passare al mercato libero a partire dal 2024, ma non è da escludere che per alcune famiglie possano esserci novità nelle prossime settimane.

Sembra, infatti, che la proroga non è nel Decreto energia in quanto il governo sta ancora valutando se ampliare l’elenco delle famiglie a cui riconoscere più tempo nel mercato tutelato che - come ritengono i sindacati - garantisce il maggior risparmio in bolletta.

Nell’attesa di sviluppi, restano valide le scadenze come già prestabilite, con differenze per quanto riguarda il mercato del gas e quello dell’energia elettrica.

Cosa sono mercato libero e mercato tutelato

Il mercato italiano per l’energia e il gas si suddivide tra mercato tutelato - regolamentato da Arera con l’obiettivo di proteggere i consumatori garantendo loro prezzi equi e trasparenti rapportati al periodo - e il mercato libero dove invece le aziende sono libere di fissare i loro prezzi.

Per l’uno o l’altro mercato ci sono vantaggi e svantaggi: ad esempio, è vero che il mercato tutelato prevede solitamente dei prezzi più bassi, ma è anche vero che in questo caso non esistono offerte bloccate visto che la tariffa varia ogni tre mesi in quanto influenzata dall’incontro tra domanda e offerta nel mercato dell’ingrosso.

In periodi, come successo nel 2022, caratterizzati da una crisi energetica, non si è quindi al riparo dall’aumento dei prezzi, a differenza dei clienti che avendo aderito a un’offerta nel mercato libero sono riusciti a concordare un prezzo bloccato per più anni.

Quando termina il mercato tutelato

Da anni in Italia è stato avviato un percorso di transizione verso un mercato energetico completamente liberalizzato. Ad esempio, per microimprese e condomini il passaggio obbligatorio al mercato libero c’è stato l’1 aprile 2023, mentre nel 2024 sarà la volta delle famiglie (eccetto che per i soggetti vulnerabili).

La scadenza, però, non è la stessa per gas ed energia elettrica. La fine programmata per il servizio di maggior tutela è fissata infatti al 1° gennaio 2024 per il gas, mentre al 1° aprile 2024 per l’energia elettrica.

Quindi, chi è ancora nel mercato tutelato dovrà sottoscrivere un’offerta nel mercato libero entro la suddetta scadenza: in caso contrario verranno assegnati in automatico a un fornitore e gestiti dal Servizio di tutele graduali, a fronte di una tariffa che tuttavia rischia di non essere conveniente come quella che si sarebbe potuta concordare nel libero mercato.

Chi non è obbligato a passare al mercato libero

Come anticipato, il passaggio è obbligatorio solamente per i clienti non vulnerabili. Ne sono esclusi, quindi, i clienti domestici che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:

  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus sociale per disagio economico);
  • sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge n. 104/92;
  • hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • hanno un’età superiore ai 75 anni.

Nel solo caso dell’energia elettrica, alle suddette categorie si aggiungono anche coloro che:

  • versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni)
  • hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa.

Per tutti gli altri, invece, il passaggio sarà obbligato.

Conviene passare subito al mercato libero?

Come anticipato, però, non è da escludere che le suddette scadenze possano essere oggetto di variazione. Il governo, infatti, sta valutando una proroga di almeno 6 mesi per alcune delle famiglie escluse dal suddetto elenco.

Nulla di certo ancora, ma le prossime settimane potrebbero essere risolutive in tal senso. Oggetto della proroga potrebbero essere le famiglie con reddito basso ma non a tal punto da beneficiare del bonus sociale (oggi riconosciuto alle famiglie con Isee non superiore a 9.530 euro, oppure Isee non superiore a 20.000 euro ma almeno 4 figli a carico), o comunque quelle più numerose o composte da persone over 70 (anziché 75 anni come previsto oggi).

Per questo motivo a chi non ha intenzione di passare al mercato libero in quanto si trova bene nel tutelato consigliamo di attendere ancora qualche settimana prima di prendere in considerazione il cambio di tariffa, poiché il governo potrebbe ampliare la platea degli esclusi.

Nel frattempo potete comunque iniziare a guardarvi intorno così da non farvi trovare impreparati laddove non dovesse esserci alcuna proroga.

Proroga mercato tutelato, perché è necessaria

Nei giorni scorsi i sindacati si sono espressi in favore di una proroga del passaggio al mercato libero specialmente per le fasce più deboli della popolazione.

Come spiegato da Spi Cgil, infatti, obbligando ogni cittadino a scegliere il proprio fornitore c’è il rischio di incorrere - per oltre 10 milioni di utenze domestiche - in un ulteriore aumento dei prezzi “già gravati dall’inflazione”.

Secondo il sindacato la transizione deve essere spontanea e non obbligata, come tra l’altro sta succedendo in altri Paesi:

Chi sceglie il libero mercato deve essere messo in condizioni di farlo con piena consapevolezza e non trovandosi nella condizione di non sapere come orientarsi.

D’altronde anche da noi l’attuale segmento del mercato a maggior tutela assorbe solamente l’8,7% dei volumi dell’intero mercato elettrico, con i consumi unitari delle famiglie che vi hanno aderito che risultano più bassi di oltre il 15% annuo rispetto a quelle del mercato libero.

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