Elezioni: Maroni premier e Salvini ministro, sarà così il governo del centrodestra?

Alessandro Cipolla

8 Gennaio 2018 - 13:16

Maroni in vista delle elezioni politiche: “Sono a disposizione”. Avanza l’ipotesi di una sua candidatura a Palazzo Chigi, Salvini accetterà nel caso un ruolo di ministro?

Elezioni: Maroni premier e Salvini ministro, sarà così il governo del centrodestra?

Roberto Maroni irrompe nella partita a scacchi delle elezioni politiche 2018. L’ufficializzazione della sua non candidatura alle elezioni regionali in Lombardia, per motivi personali, cambia anche quelle che erano le prospettive in materia della scelta del premier di un eventuale governo di centrodestra.

Nella conferenza stampa dove è stata ufficializzata la sua rinuncia a un secondo mandato alla guida della Lombardia, Roberto Maroni rispondendo alle domande in merito alle elezioni politiche ha dichiarato di “essere a disposizione”. C’è da vedere ora quale sarà la reazione del segretario del suo partito Matteo Salvini, che ora potrebbe avere un rivale in più nella sua corsa verso Palazzo Chigi.

Maroni e le elezioni politiche

A meno di due mesi dall’election day del 4 marzo, dove oltre che per le elezioni politiche si voterà anche per le regionali in Lombardia e Lazio, il passo indietro di Roberto Maroni scuote il centrodestra.

L’attuale governatore lombardo infatti, dopo aver inizialmente dato il nulla osta a una candidatura per un secondo mandato, è tornato sui suoi passi ufficializzando durante una conferenza stampa la sua rinuncia per “motivi personali”.

Durante il pranzo domenicale post Befana ad Arcore tra i tre leader Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, logico che si sarà discusso molto anche di questo dietrofront del governatore leghista.

Al suo posto per il Pirellone dovrebbe correre Attilio Fontana, anche lui esponente del carroccio ed ex sindaco per due volte di Varese nonché in passato anche Presidente del Consiglio Regionale lombardo.

Matteo Salvini infatti avrebbe comunque rivendicato come il candidato alla Lombardia dovesse essere uno della Lega, non prendendo così in considerazione l’ipotesi della forzista Maria Stella Gelmini.

I destini delle elezioni regionali e delle politiche quindi si intrecciano sempre più. In ballo infatti c’è sempre la ripartizione dei collegi per quanto riguarda il voto nazionale e la scelta dei candidati governatori anche nel Lazio, in Friuli e in Molise.

Oltre allo stabilire quali saranno i rapporti di forza, in termini di candidature, all’interno della coalizione, il fatto che ora Roberto Maroni sia libero da incarichi in Regione potrebbe rimescolare le carte in un centrodestra sempre alla ricerca di un candidato premier.

Un governo a tinte verdi

Come ormai è noto da tempo, il centrodestra non si presenterà al voto con un candidato premier già definito. L’accordo tacito è che il partito che alle urne prenderà più voti, in caso di vittoria elettorale, sceglierà poi l’eventuale Presidente del Consiglio.

Se la Lega Nord dovesse risultare il partito più votato di una coalizione di centrodestra vincente, allora Matteo Salvini da tempo va ripetendo che è pronto ad assumersi la responsabilità di guidare il paese.

Se invece dovesse finire davanti Forza Italia, visto che Silvio Berlusconi non è candidabile c’è l’interrogativo su chi l’ex cav potrebbe nel caso proporre come nuovo inquilino di Palazzo Chigi.

Anche se è un esponente storico della Lega Nord, quello di Maroni è un nome che non dispiace a Berlusconi. Avanzando la candidatura del quasi ex governatore della Lombardia, il leader di Forza Italia metterebbe alle strette il suo nemico-amico Salvini.

Roberto Maroni infatti è da sempre un politico abituato a governare assieme ai forzisti, sia prima come ministro dei governi Berlusconi che poi negli ultimi cinque anni al Pirellone. Silvio quindi si fida di lui.

Tra i leghisti, la figura di Maroni è senza dubbio quella più accomodante per quanto riguarda la parte moderata della coalizione. Al tempo stesso, Salvini non potrebbe dire di no all’ipotesi di un esponente del suo partito come Presidente.

In quel caso, per il segretario della Lega Nord quindi non rimarrebbe che l’ipotesi di un ministero forte come quello dell’Interno, come è stato in passato spesso evocato anche dallo stesso Salvini.

Nella sua conferenza di addio alla candidatura in Lombardia, Roberto Maroni non trattenendo un eloquente sorriso si è dichiarato a disposizione per eventuali candidature o ruoli a livello nazionale.

Un nuovo gallo quindi che si andrebbe ad aggiungere a un pollaio che sta diventando sempre più affollato, ma viste le buone chance di una vittoria elettorale l’impegno di tutti al momento sarà quello di non beccarsi l’uno con l’altro.

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