Elezioni 2022, non solo Bonino e Di Maio: i grandi esclusi in Parlamento

Claudia Mustillo

27/09/2022

27/09/2022 - 15:00

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Con il taglio dei parlamentari sono molti gli esclusi alle elezioni politiche del 2022: ecco i grandi nomi che non sono stati rieletti.

Elezioni 2022, non solo Bonino e Di Maio: i grandi esclusi in Parlamento

Continuano gli scrutini nei seggi dopo le votazioni del 25 settembre, per le elezioni politiche. Anche se si aspettano ancora i risultati definitivi, il centrodestra è in netto vantaggio - oltre il 40% dei voti - trainato da Fratelli di Italia che ha ottenuto più del 26% delle preferenze. Male il Pd, mentre il Movimento 5 Stelle si conferma terza forza del Paese. Per gli aggiornamenti in diretta.

Ma chi sono i grandi esclusi? Con la riduzione dei seggi 115 al Senato e 230 alla Camera, a seguito del referendum sul taglio dei parlamentari, non sono pochi i grandi esclusi di queste elezioni politiche 2022 grazie alle sorprese degli uninominali.

Luigi Di Maio è fuori, non viene rieletto a Napoli

Primo tra i grandi esclusi, Luigi Di Maio che ha perso nell’uninominale di Fuorigrotta, contro il pentastellato Costa. Dopo l’uscita dal Movimento 5 Stelle e la nuova strada nel centrosinistra sotto il simbolo di «Impegno Civico» che racchiudeva il gruppo parlamentare «Insieme per il futuro» costituito ufficialmente il 21 giugno 2022 per opera di 51 deputati eletti con il M5S, a cui si sono aggiunti altri 10 senatori.

Alla scissione hanno partecipato le eurodeputate Chiara Maria Gemma e Daniela Rondinelli. Tra gli aderenti si notano figure di spicco del Movimento e membri del governo Draghi, quali i sottosegretari Manlio Di Stefano, Laura Castelli, Anna Macina, Dalila Nesci e Pierpaolo Sileri, il questore della Camera Francesco D’Uva e l’ex-ministro Vincenzo Spadafora.

Per Di Maio non c’è solo la grande sconfitta nel collegio uninominale, ma anche il fallimento della lista che si ferma allo 0,59% delle preferenze, che non avendo raggiunto neanche la soglia dell’1 per cento, non servirà neppure per dare sostegno alla coalizione di centrosinistra.

Emma Bonino non ha raggiunto il 3%

A Roma grande sfida tra Emma Bonino e Carlo Calenda. Entrambi perdono il collegio: vince il centrodestra con Lavinia Mennuni (36,37%), davanti a Emma Bonino (33,17%), terzo Carlo Calenda (14%).

Ma la sconfitta più grande arriva per il mancato superamento della soglia del 3% per il partito +Europa. Come previsto dalla legge elettorale i candidati nei collegi plurinominali non potranno essere eletti in Parlamento. Ma i voti vengono ripartiti tra gli altri componenti della coalizione.

I grandi esclusi del Pd alle elezioni 2022

Anche se in attesa dei dati ufficiali, al momento sono fuori anche Stefano Ceccanti (34,9%), al collegio di Pisa, ed Emanuele Fiano, al collegio di Sesto San Giovanni. I due sono stati a lungo in bilico nella candidatura e hanno rischiato il taglio da parte del leader Enrico Letta. Stessa sorte Monica Cirinnà che ha perso a Fiumicino contro Ester Mieli.

Vittorio Sgarbi non è stato rieletto

Vittorio Sgarbi non è stato rieletto. Fuori a Bologna contro Casini. «Evidentemente Casini è meglio di me. Potrà fare molto per Bologna e l’Italia. Come avevo desiderato, Senatore a vita. Amen», il commento di Sgarbi sopo la notizie del risultato nel collegio: Pierferdinando Casini (40%) su Vittorio Sgarbi (32,32%), attardato il candidato M5s, Fabio Selleri, al 10,86%.

Fuori anche Paragone e De Magistris

Sono fuori anche Gianluigi Paragone e Luigi De Magistris. Le rispettive formazioni politiche, Italexit e Unione Popolare, non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 3% ed escludono i due leader del Parlamento. Esclusa anche Italia Sovrana e Popolare che non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 3%. Fuori anche Pippo Civati, candidato in Emilia-Romagna, capolista nel secondo collegio plurinominale di Bologna. La coalizione ha preso il 36% dei voti, contro il 37% del centrodestra, e l’alleanza Verdi-Sinistra ha ottenuto il 4,8% del totale.

Tra gli esclusi di queste elezioni anche il leghista Simone Pillon che commenta su Twitter: “Il centrodestra ha vinto e questa è una grande notizia. Il mio seggio non è scattato ma io non mi arrendo. Resto a disposizione della Lega e del centrodestra e continuerò a difendere la vita, la famiglia e i valori cristiani dove e come Dio vorrà. Avanti con coraggio”.

Nell’elenco pubblicato sul sito del ministero dell’Interno non figura il nome di Umberto Bossi, candidato nel primo collegio plurinominale della Circoscrizione Lombardia 2 dove il Carroccio non ha ottenuto alcun seggio: uno solo è andato alla coalizione, attribuito a Fratelli d’Italia.

Dopo nove legislature consecutive, a partire dal 1987, Bossi potrebbe lasciare quindi il Parlamento. Colpa dell’effetto flipper e di un gioco di resti della legge elettorale Rosatellum. Per la Lega fuori anche Armando Siri.

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