La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse. Ma cosa comporta questa decisione per chi investe? E come può orientarsi tra inflazione, dazi, e mercato del lavoro in rallentamento?
Mercoledì la Federal Reserve ha annunciato un taglio dei tassi dello 0,25%, una decisione attesa ma non priva di tensioni. Il presidente Jerome Powell ha definito l’intervento come un atto di “gestione del rischio”, suggerendo che si tratta di una misura precauzionale più che di una risposta urgente a un deterioramento dell’economia.
Il contesto resta incerto: l’economia americana continua a crescere, ma emergono segnali di debolezza nel mercato del lavoro, mentre l’inflazione, spinta anche dai nuovi dazi commerciali, rimane al di sopra del livello obiettivo.
La Federal Reserve ha un duplice mandato: controllare l’inflazione e garantire la piena occupazione. Oggi queste due missioni sembrano entrare in conflitto. L’inflazione, sebbene in calo rispetto ai picchi post-pandemia, resta elevata e resa instabile dalle politiche commerciali. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento, soprattutto nei settori non tecnologici.
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