Davanti alle sfide poste da Russia, Cina e USA, l’UE deve rompere i tabù: confiscare i beni russi non è una provocazione, ma un atto necessario di autodifesa economica e geopolitica.
L’Unione Europea si trova al centro di un gioco di forze che ne mina la sovranità economica, la credibilità strategica e la coesione interna.
Da un lato, la Russia, con la brutale invasione dell’Ucraina, ha violato ogni principio basilare dell’ordine internazionale, minando la sicurezza continentale.
Dall’altro, la Cina tramite tecnologia e economia continua a rafforzare un sistema di potere che si muove in direzione opposta alla trasparenza e alla reciprocità.
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