Bonus busta paga maggio: zero sorprese, aumenti solo in un caso

Simone Micocci

22 Maggio 2023 - 15:00

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Quali bonus aspettarsi nella busta paga di maggio? Continua a essere pagata la prima parte dello sgravio contributivo introdotto dal governo Meloni; novità anche per chi ha lavorato il 1 maggio.

Bonus busta paga maggio: zero sorprese, aumenti solo in un caso

Come ogni fine mese iniziano le domande dei lavoratori rispetto a cosa ci sarà nella busta paga di maggio ossia se è lecito aspettarsi dei bonus che contribuiscono ad aumentare l’importo dello stipendio.

In particolare questo mese c’è particolare curiosità visto il recente aumento di stipendio approvato dal governo con il governo Meloni che complessivamente garantirà incrementi fino a 100 euro al mese. Tuttavia, non bisogna pensare che questo aumento venga già applicato nella busta paga di maggio: come specificato nel testo del Decreto lavoro, infatti, l’ulteriore sgravio si applicherà solamente da luglio 2023 (e fino a dicembre); quindi per il momento bisognerà “accontentarsi” di quello già previsto dalla legge di Bilancio scorsa accreditato ormai da qualche mese.

Per il resto non ci saranno sorprese - né in positivo né in negativo - per la busta paga di maggio: l’unica nota lieta potrebbe arrivare per coloro che hanno regolarmente lavorato nella giornata del 1 maggio, per i quali ci sarà la maggiorazione per lavoro festivo come prevista dal contratto di categoria.

Busta paga di maggio, prima parte del bonus 100 euro

Nel mese di maggio continua, ma per i soli stipendi d’importo lordo inferiore a 2.692 euro, a essere applicato lo sgravio contributivo come previsto dall’ultima legge di Bilancio. Si tratta, di fatto, della prima parte del bonus fino a 100 euro annunciato in questi giorni dal governo Meloni, mentre per la restante bisognerà attendere fino a luglio.

Leggendo la busta paga di maggio, ma lo stesso vale per quelle dei mesi precedenti, chi ha uno stipendio d’importo inferiore a 2.692 euro noterà una voce che rimanda a uno sgravio contributivo che, a seconda dell’importo del cedolino, ammonta al 2% o 3%.

Nel dettaglio, questa percentuale si applica per ridurre la quota di contributi che solitamente il lavoratore versa sul suo stipendio: ciò significa che chi ha una busta paga fino a 1.923 euro pagherà i contributi al 6,19% anziché al 9,19% (taglio del 3%), mentre sopra questo importo ma comunque sotto i 2.692 euro la quota di contributi si riduce al 7,19% (taglio del 2%).

Questa operazione garantisce un piccolo aumento della busta paga - in quanto bisogna considerare le maggiori imposte dovute - che possiamo così sintetizzare:

Retribuzione lorda Aumento mensile tra gennaio e giugno 2023
10.000 euro 19,25 euro
12.500 euro 24,06 euro
15.000 euro 28,88 euro
17.500 euro 28,81 euro
20.000 euro 32,95 euro
22.500 euro 37,04 euro
25.000 euro 41,15 euro
27.500 euro 30,18 euro
30.000 euro 32,95 euro
32.500 euro 30,51 euro
35.000 euro 32,85 euro

Nella migliore delle ipotesi, ossia per chi ha uno stipendio di 1.923 euro con un reddito annuo quindi di 25 mila euro - l’aumento è di circa 40 euro, al quale però da luglio si aggiungeranno altri 55 euro circa (arrivando così a poco meno di 100 euro) dovuti all’ulteriore taglio dello sgravio contributivo del 4%.

Le aliquote contributive che verranno applicate con la busta paga di luglio 2023, infatti, scenderanno al 2,19% per i redditi fino a 1.923 euro, al 3,19% per chi è sopra ma resta dentro i 2.692 euro (reddito quindi di 35 mila euro). Ne conseguirà che ai suddetti importi - che ricordiamo spettano anche a maggio - si aggiungerà un ulteriore aumento di:

Retribuzione lorda Aumento ulteriore da luglio a dicembre
10.000 euro 25,67 euro
12.500 euro 32,08 euro
15.000 euro 38,50 euro
17.500 euro 38,41 euro
20.000 euro 43,90 euro
22.500 euro 49,38 euro
25.000 euro 54,87 euro
27.500 euro 60,36 euro
30.000 euro 57,56 euro
32.500 euro 61,01 euro
35.000 euro 65,70 euro

Per chi ci sarà un aumento di stipendio a maggio?

Tolto l’aumento derivante dallo sgravio introdotto dalla legge di Bilancio 2023, e in attesa che venga applicato quello finanziato dal Decreto lavoro del 4 maggio, non ci sono altre sorprese nella busta paga di maggio.

L’unico aumento sarà per coloro che hanno lavorato il 1 maggio scorso. Essendo un giorno festivo, infatti, la legge stabilisce che il dipendente deve avere diritto a una maggiorazione nel caso in cui - ma solo se d’accordo o comunque se previsto dall’accordo individuale da lui firmato - prestasse regolare attività lavorativa.

La legge rimanda poi ai contratti collettivi l’onere di fissare l’importo della maggiorazione che ad esempio oggi è pari al 30% nel settore del commercio e del 20% per chi invece lavora in ambito turistico.

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