Bonus in busta paga, dove guardare per scoprire se il datore di lavoro lo paga o meno

Simone Micocci

25/01/2023

25/01/2023 - 14:47

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Busta paga, come sapere se lo sgravio contributivo viene applicato oppure no? Ecco cosa - e dove - controllare.

Bonus in busta paga, dove guardare per scoprire se il datore di lavoro lo paga o meno

Come sapere se il datore di lavoro applica il bonus in busta paga? Semplice, basta saper consultare il cedolino e controllare la parte in cui tale informazione viene specificata.

In particolare, c’è un bonus oggetto d’interesse per la gran parte dei lavoratori: lo sgravio contributivo confermato dalla legge di Bilancio 2023 che quest’anno può essere, a seconda dello stipendio percepito, del 2% o del 3%. Riguarda infatti la generalità dei lavoratori subordinati, a patto di avere uno stipendio non superiore a una certa soglia, ai quali il legislatore ha ridotto la quota di contributi Ivs a loro carico generando così un risparmio in busta paga e un conseguente aumento della retribuzione netta.

Tuttavia, al momento non c’è ancora la circolare Inps che dovrebbe fornire ai datori di lavoro le istruzioni per l’applicazione dei suddetti sgravi in busta paga, quindi potrebbe essere che per il momento il bonus non venga inserito nel cedolino. Sarà sicuramente così per i dipendenti pubblici, per i quali Noipa ha già comunicato che per l’applicazione del bonus in oggetto, come pure per l’aumento dell’1,5%, si attendono prima le dovute specifiche dell’Inps.

Tuttavia, per i lavoratori privati la decisione viene demandata ai singoli datori di lavoro, i quali - considerando che il bonus del 2% è stato in vigore già nel 2022 - potrebbero decidere di continuare a erogarlo anche in assenza di specifiche istruzioni da parte dell’Istituto.

Da ciò dipenderà l’importo dello stipendio netto di gennaio, che potrebbe essere più o meno basso a seconda dei casi. A tal proposito, per farsi un’idea se l’importo netto dello stipendio è comprensivo del suddetto sgravio, è bene saper leggere la busta paga così da essere dovutamente informati a riguardo.

Chi ha diritto ai bonus 2023 in busta paga

Come prima cosa è bene sapere dove guardare per capire se sulla busta paga di gennaio spetta o meno il bonus contributi ed eventualmente di che percentuale si tratta.

È bene sottolineare, infatti, che il diritto allo sgravio si valuta su ogni busta paga e non sullo stipendio annuo complessivamente percepito. Potrebbe succedere dunque che su una busta paga se ne ha diritto mentre su un’altra no.

Questo perché il legislatore ha fissato una soglia limite mensile entro cui viene applicato lo sgravio, pari a:

  • 2.692 euro per il bonus del 2%;
  • 1.923 euro per il bonus del 3%.

Nel dettaglio, le suddette soglie riferiscono alla retribuzione imponibile previdenziale, ossia quella su cui si calcola la quota di contributi generalmente dovuta dal lavoratore, pari al 9,19% (8,80% per i dipendenti pubblici) senza sgravio.

Solitamente l’importo della retribuzione imponibile previdenziale è indicato nel corpo centrale della busta paga, dove appunto vengono indicate le prestazioni riconosciute al lavoratore nel mese di riferimento, al netto però di trattenute e contributi.

Dove controllare se il bonus è stato applicato o meno

È nella parte finale della busta paga che invece vengono indicate tutte le voci che trasformano l’imponibile previdenziale in stipendio netto. Tra queste ci sono le trattenute Irpef con le dovute detrazioni, ma anche i dati previdenziali comprensivi dei contributi previdenziali dovuti dall’azienda e dal lavoratore.

È qui quindi che viene indicata la parte di contributi trattenuta dalla retribuzione lorda la quale deve essere pari al 7,19% in caso di applicazione dello sgravio del 2%, del 6,19% qualora lo sgravio applicato dovesse essere del 3%.

Diversamente, qualora dall’imponibile lordo dovesse essere sottratto il 9,19%, vorrebbe dire che lo sgravio non è stato ancora applicato in quanto il datore di lavoro attenderà prima le specifiche da parte dell’Inps.

Cosa fare se il bonus non è presente in busta paga

Niente, perché come detto sopra non è ancora un obbligo per il datore di lavoro, ragion per cui lo stipendio di gennaio potrebbe essere persino più basso rispetto a quello pagato a dicembre.

Tuttavia, non bisogna preoccuparsi perché non appena dall’Inps arriveranno le dovute istruzioni, in busta paga bisognerà calcolare la quota di contributi corretta tenendo conto dello sgravio spettante. E in quell’occasione, dal momento che il bonus decorre in ogni caso da gennaio 2023, ne verranno riconosciuti anche gli arretrati.

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