Bonus busta paga, ecco i prossimi aumenti di stipendio in arrivo entro fine anno

Simone Micocci

11 Settembre 2025 - 13:13

Aumenti di stipendio, ecco tutti gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario da qui alla fine dell’anno.

Bonus busta paga, ecco i prossimi aumenti di stipendio in arrivo entro fine anno

Stanno per aumentare le buste paga: per gli stipendi di lavoratori pubblici e privati può esserci un rialzo più o meno tangibile entro la fine dell’anno. Sono diversi, infatti, i bonus in busta paga che vengono applicati nei prossimi mesi: in particolare, al netto degli aumenti previsti dai rinnovi di contratto, sono due le categorie interessate, i lavoratori in età da pensione e le donne con figli.

Per i primi, infatti, a settembre scatta il cosiddetto “bonus Giorgetti” mentre per le donne lavoratrici con due figli a carico bisognerà attendere la fine dell’anno per il pagamento del contributo una tantum di 480 euro in sostituzione dello sgravio contributivo riconosciuto lo scorso anno.

Come anticipato, ci sono anche i rinnovi di contratto da considerare: se da una parte per il Ccnl Sanità e per quello della Scuola difficilmente si arriverà a un accordo che consenta il pagamento degli aumenti entro la fine dell’anno, per altri comparti del settore privato ci sono degli aumenti già programmati. Il più importante - se non altro per il numero di lavoratori coinvolti - è quello che interessa commercio, servizi e terziario, per i quali a novembre è in programma un ulteriore balzo in avanti in vista dell’aumento a regime previsto a febbraio del 2027.

In tutto questo ovviamente c’è da considerare la tredicesima di dicembre che tuttavia quest’anno mancherà del bonus riconosciuto nel 2025 per un importo di massimo 100 euro. Ma non è detta ancora l’ultima visto che il governo starebbe valutando la possibilità di una nuova detassazione della tredicesima, così da incrementare il netto in busta paga.

Vediamo quindi cosa sappiamo sui prossimi bonus in arrivo in busta paga entro la fine dell’anno, di che importi si tratta e in che modo vanno a pesare sullo stipendio.

Bonus in busta paga per chi è in età da pensione

Da settembre 2025 è operativo il bonus Giorgetti, che sostituisce e rafforza il precedente bonus Maroni. È destinato a chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, o in alternativa per Quota 103, ma sceglie di continuare a lavorare. In pratica, la quota dei contributi a carico del dipendente non viene più versata all’Inps ma confluisce direttamente in busta paga, risultando anche esentasse.

La misura, pensata per valorizzare i lavoratori più anziani, oltre che ovviamente a disincentivare i pensionamenti anticipati, porta in media un aumento netto pari al 9% circa dello stipendio lordo. Significa che con 1.600 euro di retribuzione si ottengono circa 150 euro in più al mese, mentre con 3.000 euro il beneficio supera i 270 euro. Attenzione però: la pensione futura sarà leggermente più bassa, perché mancheranno i contributi non versati, anche se restano quelli a carico del datore di lavoro.

La domanda va presentata all’Inps prima della maturazione dei requisiti, una sola volta nella vita lavorativa con possibilità di revoca. Come anticipato, per i tempi di pagamento ci siamo: nel settore privato il bonus arriva già da settembre, mentre nel pubblico i tempi si allungano almeno fino a novembre.

Bonus mamme 2025 da 480 euro

Tra le misure a sostegno della natalità il governo ha confermato anche per il 2025 il bonus mamme, ma con una formula diversa rispetto al passato. Non più uno sgravio contributivo in busta paga, bensì un contributo una tantum erogato direttamente dall’Inps a fine anno, per un importo fino a un massimo 480 euro.

A beneficiare del bonus spetta alle madri con almeno due figli a carico e reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui. L’importo corrisponde a 40 euro per ogni mese di attività lavorativa, fino a un massimo di 480 euro appunto, ed è riconosciuto in un’unica soluzione a dicembre. L’importo è da considerare al netto di tasse e contributi.

Il diritto si estende fino ai 10 anni del figlio più piccolo per chi ha due figli, e fino ai 18 anni per chi ne ha tre o più. Restano escluse le lavoratrici domestiche e le casalinghe.

La domanda va presentata direttamente all’Inps tramite procedura telematica, i cui dettagli operativi sono attesi nelle prossime settimane.

Aumenti in busta paga a seguito del rinnovo di contratto

Il mese di novembre porterà con sé buone notizie per molti lavoratori italiani, grazie agli aumenti di stipendio riconosciuti dai rinnovi contrattuali firmati nei mesi scorsi.

Ad esempio, Per il settore del commercio e del terziario, che comprende anche i lavoratori del turismo, l’incremento di novembre rappresenta la quarta tappa del percorso che porterà a regime, nel 2027, a un aumento complessivo compreso tra 416 e 166 euro lordi a seconda del livello di inquadramento. Questa volta le cifre variano da circa 24 a oltre 60 euro lordi, somme che verranno replicate anche a novembre 2026 prima dell’ultimo scatto previsto a inizio 2027.

Diversa ma altrettanto significativa la situazione dei ferrovieri. Per questi il rinnovo del contratto del Gruppo FS ha fissato un aumento medio complessivo di 230 euro, da raggiungere in più step, accompagnato da un’una tantum di 1.000 euro già erogata nei mesi scorsi. A novembre scatterà un nuovo incremento, con importi che vanno da circa 39 a 67 euro lordi a seconda del livello professionale. Si tratta di un ulteriore passo per riportare le retribuzioni del settore in linea con l’aumento dei prezzi e con la crescita del costo della vita.

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