Come ampiamente atteso, la BCE ha confermato l’attuale politica monetaria. Draghi si è concentrato maggiormente sulla questione del rallentamento dell’economia, piuttosto che sui futuri rialzi dei tassi di interesse. Oltreoceano la situazione appare analoga: anche Powell sa bene che l’economia Usa non può reggere ulteriori rialzi del costo del denaro
La BCE rimane vigile e monitorerà sempre più attentamente la frenata dell’economia dell’area euro, la quale continua a mostrare evidenti segnali di indebolimento.
I segnali di rallentamento dell’economia europea sono evidenti e Francoforte ha già rivisto al ribasso la crescita per il biennio 2019-2020. Secondo Edoardo Fusco Femiano, Market analyst per eToro, “Draghi sta gestendo la fase finale del suo mandato, ma i toni sono e rimarranno complessivamente dovish”.
Nonostante la fase di late stage del ciclo economico, l’Eurozona non può ancora prescindere da una politica monetaria accomodante. Considerato che le prospettive macroeconomiche sono peggiorate, nella cassetta degli attrezzi della BCE rimane l’asso nella manica, ovvero una nuova operazione TLTRO, carta che Francoforte potrà sfoderare nelle prossime riunioni di marzo e giugno.
A tal proposito l’esperto di eToro sostiene: “Draghi dovrà lanciare un programma di TLTRO per sostenere le banche dei paesi più fragili, italiane in primis, le quali rischierebbero di dover andare sul mercato a condizioni eccessivamente onerose rispetto alla loro attuale capacità di remunerare il capitale attraverso l’attività bancaria”.
Stati Uniti ed Eurozona a confronto
Oltreoceano la Fed è in una condizione nel complesso diversa, ma anche più delicata. I mercati azionari statunitensi hanno ripreso vigore solo dopo i toni più accomodanti della Fed, boccata d’aria di cui hanno beneficiato anche gli indici europei.
“Powell sa bene che l’economia americana non può sostenere ulteriori rialzi dei tassi senza che un più alto costo del denaro non traferisca i suoi effetti sui settori più interest rate sensitive, immobiliare in primis”, afferma Femiano.
Powell ha inoltre chiarito che proseguirà nell’operazione di riduzione del bilancio della Fed. "L’aspettativa è che la riduzione delle dimensioni del bilancio della Fed si accompagni ad uno stop alla politica dei rialzi e che quindi complessivamente il costo del denaro negli USA resti sui livelli attuali", sostiene l’esperto di eToro.
La Fed e BCE sono quindi in fasi diverse del processo di tightening, ma "entrambe saranno chiamate a intervenire nuovamente in caso di recessione, ipotesi che almeno in America oggi non è ipotizzabile", conclude Edoardo Fusco Femiano.
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