L’avanzata di Putin spiegata in 4 punti: cosa ha in mente?

Violetta Silvestri

16/01/2020

18/01/2020 - 11:42

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L’avanzata di Putin è evidente, soprattutto su 4 fronti strategici. Un’analisi

L’avanzata di Putin spiegata in 4 punti: cosa ha in mente?

Le ultime notizie giunte da Mosca riportano sulla scena un indiscusso protagonista della politica internazionale: il Presidente russo Vladimir Putin.

Le dimissioni in blocco del primo ministro Dmitry Medvedev e di tutto il suo Governo annunciate - e accolte immediatamente dalla presidenza - nella giornata di ieri, hanno colto un po’ di sorpresa. In realtà, dietro la drastica decisione dell’esecutivo russo, si nascondono strategie di potere - nemmeno troppo velate - orchestrate dal Presidente della grande nazione dell’Est.

L’avanzata di Putin, infatti, è evidente. Dopo aver avviato una politica estera e di difesa aggressiva, nell’intento di conquistare vantaggi geopolitici importanti, la massima carica della Russia ha iniziato a ridisegnare a suo favore anche gli equilibri istituzionali interni.

Nel progetto imperiale di Mosca, ci sarebbero almeno 4 punti cruciali che evidenziano il protagonismo indiscusso di Vladimir Putin.

I 4 fronti caldi di Putin per affermare il suo potere

In un mondo sempre più polarizzato, con i singoli Stati a rincorrersi per dominare in aree geopolitiche strategiche, la Russia di Putin sta diventando una protagonista da non sottovalutare.

L’egemonia del presidente russo, che domina la grande nazione dell’Est da 20 anni alternando le due massime cariche, si traduce in 4 ambiti significativi.

Dal tentativo di cambiare gli assetti istituzionali interni all’interventismo in Medio Oriente e Libia fino all’avanzamento nel settore difesa e al rafforzamento del rifornimento energetico, le mosse di Putin confermano un protagonismo da non sottovalutare.

1. Potere interno e modifiche costituzionali

Il mandato presidenziale di Putin scadrà nel 2024. In quella data, stando alle attuali disposizioni costituzionali russe, il presidente non potrà ripresentare la sua candidatura.

Nel suo discorso alla nazione, Putin ha proposto un’importante riforma costituzionale per aumentare i poteri spettanti al Parlamento. Le novità, infatti, permetterebbero alla Duma di rafforzare le sue funzioni e di eleggere il primo ministro, mansione ora esercitata dal Presidente.

L’intenzione, inoltre, sarebbe quella di sottoporre a referendum popolare la modifica. Un modo, questo, per enfatizzare un cambiamento pensato più a favore della democrazia che a vantaggio del potere autocratico della carica presidenziale.

La mossa di Putin, che ha portato alle dimissioni del Governo proprio alla luce degli annunciati cambiamenti costituzionali, sarebbe quella di lanciare un’immagine di vicinanza alle richieste della popolazione, frustrata dalla crisi economica e poco soddisfatta del lavoro di Medved.

Inoltre, attraverso lo strumento della modifica costituzionale, probabilmente Putin vuole ridisegnare gli equilibri di forza interni in vista del dopo 2024, quando non potrà più essere Presidente.

Nessuno ha mai pensato ad un suo abbandono della politica e, soprattutto, del potere. Una riforma costituzionale potrebbe favorire l’inserimento di Putin in posizioni di potere diverse dalla presidenza, visto che non potrà ricandidarsi.

2. Armi e difesa

In un periodo storico nel quale si è riacceso il rischio di uno scontro nucleare, la Russia di Putin sembra essersi guadagnata una posizione di grande vantaggio.

Nelle ultime settimane, infatti, Mosca ha annunciato al mondo il possesso di un missile mai visto prima. La difesa resta inevitabilmente un settore chiave per esternare una posizione di potenza.

Pochi giorni fa, in un suo discorso ufficiale, Putin ha affermato che:

“I nostri passi per migliorare le nostre capacità di difesa sono stati fatti in modo tempestivo e vorrei sottolineare che per la prima volta nella storia delle armi missilistiche, compreso il periodo sovietico, non stiamo cercando di metterci al passo con tutti. È il contrario, le altre potenze leader devono ancora creare le armi che la Russia possiede già.”

3. Gas e settore energetico

La sfida per il controllo energetico è in pieno fermento sul fronte del gas. In questo settore, la Russia pare stia compiendo passi in avanti importanti, soprattutto per quanto riguarda l’area di influenza dell’Europa.

Putin ha guadagnato commesse strategiche grazie all’attività della società statale Gazprom, sia in Germania (quindi nel cuore dell’Europa) sia negli Stati più meridionali, incontrando il mercato europeo del Sud e dell’Est, molto appetibile anche per questioni di influenza politica.

L’ultimo accordo con la Turchia per il gasdotto TurkStream ha segnato un ulteriore punto a favore contro i rivali Stati Uniti, in cerca di allargare le quote di mercato del gas proprio in Europa.

4. Medio Oriente e Libia

L’attivismo a livello internazionale negli scenari strategici mediorientali è emerso chiaramente con l’intervento in Siria.

Al momento, la Russia di Putin sta giocando un ruolo da protagonista anche nel complesso fronte della guerra libica. Appoggiando le truppe di Haftar e, soprattutto, presentandosi come il mediatore tra al Serraji e il generale, il presidente di Mosca vuole acquisire maggiore influenza in una nazione ricca di risorse.

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