Alert sui mercati, questi bond finiscono sotto attacco

Laura Naka Antonelli

14 Novembre 2025 - 10:48

Mercati in stato di allerta, questi bond nell’occhio del ciclone dopo la diffusione di alcuni rumor.

Alert sui mercati, questi bond finiscono sotto attacco

Azionario globale in apnea nella seduta di oggi, venerdì 14 novembre 2025, per un mix di fattori che hanno visto protagonista anche un alert scattato su alcuni bond. Si tratta dei Titoli di Stato del Regno Unito, che hanno visto schizzare di colpo i loro rendimenti nelle prime ore della giornata di contrattazioni.

Le vendite hanno colpito i Gilt UK con scadenza a 10 anni, provocando un balzo dei rendimenti di 7 punti base al 4,50%, sulla scia di alcuni rumor legati alla legge di bilancio a cui sta lavorando il governo Starmer, per la precisione la Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves.

Vendite ancora più sostenute hanno messo KO i Gilt a 30 anni, a fronte di rendimenti schizzati di 12 punti base.

Di 12 punti base sono volati anche i rendimenti dei Titoli di Stato a 20 anni, finiti anch’essi sotto attacco. Il risultato è che i rendimenti a 20 anni sono balzati fino al 5,225%.

Regno Unito, Rachel Reeves non alza più le tasse? Attacco frontale dei bond vigilantes contro i bond UK

Stando ad alcune indiscrezioni, Rachel Reeves non sarebbe più intenzionata ad alzare le tasse per risanare i conti pubblici del Regno Unito.

L’indicazione ha scatenato subito l’attacco feroce dei cosiddetti bond vigilantes, ovvero di quegli investitori che orientano le loro scelte di investimento a seconda della volontà o meno di un Paese di rimettere in riga i propri conti.

Non è certo la prima volta che i Gilt finiscono nell’occhio del ciclone, a causa dei timori sul reale impegno del Regno Unito a ridurre i livelli del suo deficit e del suo debito.

I sell sui Titoli di Stato UK - noti anche come Gilt - sono scattati subito stamattina a seguito della pubblicazione, ieri sera, di un articolo del Financial Times, che ha riportato che il primo ministro Keir Starmer e la Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves hanno stracciato il piano originariamente previsto, e sicuramente impopolare, di aumentare le tasse a carico dei cittadini britannici. Piano che era stato concepito per colmare la voragine che si è aperta nel bilancio dello Stato, pari a 30 miliardi di sterline.

Il dietrofront di Starmer e Reeves sarebbe avvenuto sulla scia della paura di entrambi di scatenare l’ira dell’elettorato che ha riportato i Laburisti al potere, così come di alcuni parlamentari appartenenti al partito.

Immediati così gli smobilizzi sui Gilt a 10 anni che, nelle prime ore della giornata di contrattazioni di oggi, hanno portato i rendimenti decennali a volare fino al 4,54%. E non è stata certo la prima volta, a causa dei sospetti sulla reale intenzione del governo Starmer di risanare i conti, che ha visto i Titoli di Stato britannici massacrati dai sell, in un nuovo mercato in cui la gerarchia dei bond più sicuri è stata del tutto stravolta.

Non solo bond, nel mirino degli investitori anche la sterlina e la borsa di Londra

Le forti vendite, ha fatto notare il Financial Times, hanno rischiato di essere le più imponenti da quelle che hanno messo KO i bond britannici all’inizio di luglio, quando le lacrime di Rachel Reeves hanno alimentato sui mercati diversi dubbi sulla solidità della sua poltrona.

A essere assaltata dalla sfiducia dei mercati anche la sterlina, che è scesa fino a -0,5% nei confronti del dollaro USA a quota $1,312, testando il minimo in più di due anni verso l’euro.

La valuta UK ha ridotto poi le perdite.

In evidenza anche l’azionario del Regno Unito, con l’indice benchmark della borsa di Londra Ftse 100 che si sta confermando il peggiore in un’Europa comunque tinta di rosso, perdendo più dell’1%.

L’economista: a rischio la credibilità del governo Starmer senza aumento delle tasse

Così Lee Hardman, economista senior della divisione forex di MUFG, ha commentato l’iniziale reazione della sterlina, bastonata dalle vendite:

“Si tratta di un segnale che indica che i piani di restrizione fiscale del governo (Starmer) vengono considerati meno credibili dai partecipanti al mercato, senza un aumento delle tasse”.

Di fatto, ha continuato Hardman, “la decisione di rinunciare ad aumentare le tasse potrebbe essere interpretata come il desiderio da parte della leadership laburista di dare priorità alla popolarità tra l’elettorato e alla stabilità del Partito dei Labour, rispetto a quanto è invece necessario fare per ripristinare nel modo migliore la fiducia nei conti pubblici”.

L’economista ha aggiunto che, in ogni caso, “ci aspettiamo tuttora che il pacchetto di misure di politica fiscale restrittiva zavorri la crescita del PIL UK creando maggiori pressioni sulla Bank of England affinché tagli ulteriormente i tassi”.

Hardmann ha fatto notare inoltre che “la pubblicazione questa settimana di indicazioni più deboli sul mercato del lavoro UK e sul PIL hanno rafforzato il sentiment negativo di breve termine nei confronti della sterlina ”.

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