Nuovo dramma tutto made in UK. Pioggia di sell sulla sterlina e sui Titoli di Stato del Regno Unito dopo il caso delle lacrime di Rachel Reeves.
Nuova tragedia tutta made in UK, con la City che si sta chiedendo cosa succederà a Rachel Reeves, dopo che il premier britannico Keir Starmer, interpellato dal leader del partito di opposizione Kemi Badenoch, non è riuscito a dare inizialmente una risposta chiara agli interrogativi sul futuro della poltrona del Cancelliere dello Scacchiere. Poltrona che, nella giornata di ieri, è sembrata traballare in modo decisamente forte.
A fronte della domanda di Badenoch, che gli ha chiesto se Reeves sarebbe rimasta al suo posto fino alle prossime elezioni del Regno Unito, Starmer ha tentennato, senza difendere prontamente la cancelliera.
Successivamente, nel tentativo di arginare il danno già compiuto, interpellato dalla BBC, il premier ha commentato che Reeves “ sta facendo un lavoro eccellente come cancelliera ”. Riguardo alla lacrime della cancelliera, Starmer ha sottolineato che “non hanno avuto nulla a che vedere con la politica ”.
“Assolutamente sbagliato. Niente a che vedere con quello che è successo questa settimana. Si è trattato per lei di una questione personale, e non andrò a violare la sua privacy parlando con voi ”, ha insistito il capo del governo del Regno Unito.
Panico UK, rendimenti Gilt a 10 anni schizzano di più di 20 pb con immagini Reeves in lacrime
Il timore che il premier britannico Keir Starmer fosse sul punto di scaricare il Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves, unito alle immagini delle lacrime del ministro, hanno scatenato immediatamente la reazione degli asset britannici, con i rendimenti dei Titoli di Stato UK (i Gilt) che sono schizzati di 22 punti base alle ore 13.33 di Londra; a balzare di 22 punti base anche i rendimenti dei Gilt a 30 anni, mentre quelli dei bond sovrani UK a 2 anni sono volati di 10 punti base.
Sotto pressione anche la sterlina, capitolata di oltre l’1%, fino a scivolare a quota $1,3599 nei confronti del dollaro USA, al minimo di una settimana, interrompendo così due sessioni consecutive di rialzi.
Ora il cambio sterlina-dollaro GBP-USD è poco mosso.
Nel commentare il trend della valuta UK Marc Chandler, responsabile strategist di mercato presso Bannockburn Global Forex, ha fatto notare alla CNBC che “ non è stata soltanto la sterlina a segnare un forte ribasso, ma che anche i Gilt sono sotto forte pressione ”. Aggiungendo: “Credo che si tratti di una crisi di fiducia nei confronti del governo laburista ” di Keir Starmer.
La tensione è culminata nella carica di sell contro i bond UK e la sterlina quando i media hanno mostrato e diffuso le immagini di Reeves che, alle spalle di Starmer, è apparsa visibilmente scossa e in lacrime.
I'm sorry, whatever side of the political spectrum you are on- Rachel Reeves looks so so sad here (I'm not sure it's hay-fever, no sleep, hot nights emotional..), you are a ghoul if you think she deserves to be this crucified by the right wing media.
My heart goes out to her,… pic.twitter.com/ZvG8fhA47L— Narinder Kaur (@narindertweets) July 2, 2025
Rassicurazioni da Downing Street, “la cancelliera (Reeves) non va da nessuna parte”
Dopo il palese tentennare di Starmer, che non è riuscito a difendere subito a spada tratta l’operato di Reeves, da Downing Street è arrivata nel pomeriggio di ieri la rassicurazione dell’Ufficio stampa del premier: “ La cancelliera non va da nessuna parte, ha il pieno appoggio del primo ministro ”, mentre il portavoce di Reeves ha spiegato le lacrime con “motivi personali”, senza fornire ulteriori dettagli.
E’ stata la stessa Rachel Reeves a fare riferimento, da quando ha assunto la carica di Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito (posizione che equivale a quella del ministro dell’Economia e delle Finanze), alla necessità di adottare scelte “difficili”, al fine di migliorare i conti pubblici del Regno Unito, strozzati (anch’essi, come quelli di gran parte del mondo, anche di quelle economie considerate un tempo virtuose, inclusa la Francia), da livelli elevati del debito.
Quel piano di riforma del welfare che ha fatto andare su tutte le furie i laburisti
Il dramma, che ha portato gli investitori a temere per la stabilità della poltrona della cancelliera, ha preso il via con il piano di riforma del welfare presentato dal governo di Keir Starmer che, pur essendo stato approvato nella giornata di martedì dalla Camera dei Comuni, ottenendo 335 voti favorevoli contro 260 contrari, si è confermato fonte di forti tensioni all’interno dello stesso partito dei laburisti di Starmer.
Risultato: la forte retromarcia che Starmer è stato costretto a fare sul piano inizialmente proposto volto a garantire risparmi, finalizzati a risanare le casse dello Stato, per un valore di 5 miliardi di sterline.
Retromarcia imbarazzante, che ha annacquato il testo della riforma, e che si spiega con il tentativo disperato di Starmer di cercare di placare l’ira di una cinquantina di laburisti, che si sono opposti ai tagli al welfare concepiti.
Tra questi Rebecca Long-Bailey, che ha commentato il rischio che la riforma si sostanziasse in tagli agli aiuti ai disabili sottolineando che “esiste una lista infinita di metodi alternativi per raccogliere fondi”, e Rachael Maskell, che ha definito i tagli proposti dal testo della riforma “dickensiani”, facenti parte di “un’altra epoca” e di “un altro partito”.
Ed è bastata l’immagine di Reeves in lacrime, riporta l’agenzia di stampa Reuters, a scatenare un sell off sui Gilt UK con scadenza a 10 anni che è stato il più forte da quello del 10 ottobre del 2022, ai tempi in cui si è consumato l’altro dramma, altrettanto storico, del governo di Liz Truss, caduto miseramente nel bel mezzo di un terremoto finanziario che si è abbattuto anche in quella occasione contro la sterlina e contro i Gilt, a causa della carica di smobilizzi lanciata dai cosiddetti bond vigilantes. Che, non c’è niente da fare, non perdonano sia le voragini presenti nei conti pubblici che, forse ancora di più, l’immagine di governi che mostrano di non sapere sostanzialmente che pesci prendere per risolvere la situazione.
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