Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: al via dopo l’attacco in Siria di Trump?

Alessandro Cipolla

07/04/2017

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: nella notte 59 missili americani hanno colpito una base militare siriana dopo l’ok di Trump. Putin furioso, cosa succederà adesso?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: al via dopo l’attacco in Siria di Trump?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia: cosa può succedere dopo l’attacco missilistico ordinato da Donald Trump che ha colpito una base militare in Siria?

Sembrerebbe essere già finito l’idillio tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo collega russo Vladimir Putin. Dopo il lancio di 59 missili americani che hanno provocato la morte di una decina di militari siriani, il Cremlino è furioso annunciando in una nota che questo attacco provocherà danni considerevoli.

Donald Trump nella notte ha autorizzato l’attacco in risposta alla strage di Khan Sheikhoun, dove armi chimiche siriane hanno provocato la morte di un centinaio di civili.

L’obiettivo dei missili statunitensi è stata proprio la base militare di Al Shayrat, dalla quale sarebbero partiti gli aerei che avrebbero bombardato con armi chimiche la città in mano ai ribelli siriani.

Israele e Gran Bretagna si sono subito schierate al fianco di Donald Trump, mentre l’Iran si è unita alla dura condanna espressa da Vladimir Putin. La tensione tra Usa e Russia è alle stelle, siamo vicini ad una Terza Guerra Mondiale?

Terza Guerra Mondiale Usa-Russia? Missili contro la Siria

Torna lo spettro di una Terza Guerra Mondiale tra Usa e Russia. Alle 02:45 ora italiana, da due navi statunitensi schierate nel Mediterraneo sono partiti 59 missili Tomahawk, che hanno colpito la base militare siriana di Al Shayrat provocando una decina di morti secondo fonti non governative.

L’attacco è stato ordinato da Donald Trump, con lo stesso neo presidente americano che ha dichiarato come il lancio di missili verso la base siriana sia una risposta alla barbara strage di civili di Khan Sheikhoun.

Questa sera ho ordinato un attacco mirato contro la base da cui è partito l’attacco chimico. È un interesse vitale degli Stati Uniti prevenire e fermare la diffusione e l’uso di armi chimiche mortali.

Secondo Trump, la Siria avrebbe violato gli avvertimenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu compiendo attacchi utilizzando armi chimiche, chiedendo poi alle altre nazione di sostenere anche loro questa sua decisione.

Immediata è arrivata la reazione della Russia, storica alleata della Siria, che ha duramente condannato l’attacco. Vladimir Putin avrebbe parlato di una situazione che potrebbe portare a gravi conseguenze, chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Anche l’Iran si è espressa in maniera contraria sull’accaduto, con il ministro degli esteri di Teheran Bahran Ghasemi che parlato di un’azione unilaterale pericolosa e che viola i principi del diritto internazionale.

Al fianco di Trump invece si sono schierate Israele, Gran Bretagna, Turchia e Australia, in uno scenario dove si starebbero compattando due fronti contrapposti. Il timore di tutti è che questo attacco possa dare vita ad una escalation militare ben più strutturata, sfociando nella temuta nuova Terza Guerra Mondiale.

Aria di guerra tra Usa e Russia

Donald Trump fin da quando è stato nominato presidente degli Stati Uniti ha dovuto fronteggiare la questione Russia su un ben diverso fronte. Per i suoi rapporti con Mosca precedenti alla sue elezione, il presidente è coinvolto in quello che è stato rinominato Russiagate dove rischierebbe anche l’impeachment.

Se prima era sotto accusa la troppa vicinanza con il Cremlino, adesso invece tutti gli occhi del mondo sono puntati su questa profonda crisi tra Usa e Russia, che potrebbe sfociare anche in un conflitto di dimensioni mondiali.

Lo scenario di guerra è sempre la Siria, che al momento è divisa tra la parte controllata dal regime di Assad, quella in mano ai ribelli ostili a Damasco e le zone dove è stato proclamato il sedicente Stato Islamico dell’Isis.

Un terreno di scontro dove la Russia ha da sempre appoggiato il governo ufficiale siriano di Assad, compiendo anche diversi attacchi sia contro l’Isis che contro i ribelli ostili al regime, che secondo diverse fonti internazionali sarebbero supportati dagli Stati Uniti.

L’attacco missilistico ordinato da Trump contro la base militare siriana ha provocato l’immediata formazione di due fronti opposti: da una parte Usa, Gran Bretagna e Israele, dall’altra Siria, Russia e Iran.

La Cina per il momento ha condannato con fermezza l’utilizzo di armi chimiche da parte di Damasco, ma ha invitato gli Stati Uniti a evitare qualsiasi ulteriore deterioramento della situazione.

Dall’Europa si sono levate voci di sostegno all’azione Usa dal governo tedesco, mentre Marine Le Pen si è detta stupita dell’attacco. Nessun commento al momento è arrivato dal nostro premier Paolo Gentiloni o dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, probabilmente impegnati in qualcosa di più importante.

La Siria è in questo momento una polveriera pronta ad esplodere, con la decisione dell’ultima ora di Mosca di sospendere l’accordo con gli Usa sulla sicurezza dello spazio aereo che non promette nulla di buono.

Spirano i venti di una Terza Guerra Mondiale sul Medio Oriente, ma la speranza è che la diplomazia riesca a fermare questa forte tensione che si è creata tra Stati Uniti e Russia.

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