Secondo dei media greci, recentemente ci sono state delle trattative segrete tra Putin e Tsipras sul futuro della Grecia. Qual è la verità?
ZERO HEDGE -A gennaio, quando abbiamo segnalato qual era il primo atto ufficiale di sfida europea da parte del primo ministro Greco Tsipras, (come promemoria stiamo parlando della sua visita ad un poligono di tiro locale dove i Nazisti giustiziarono 200 greci il 1 maggio 1944), abbiamo notato che questo è stato l’inizio di un chiaro allontanamento della Grecia dall’Europa e un avvicinamento alla Russia.
Abbiamo poi commentato,
L’Europa, ad esempio, sarà più dispiaciuta che la Grecia abbia deciso di mettere al primo posto il suo popolo nella catena di priorità piuttosto che gli offerenti offshore degli asset greci. Molto dispiaciuti, soprattutto dal momento che la vendita di liquidazione della Grecia è parte dell’accordo di salvataggio greco: un accordo che come la Troika ha ripetutamente affermato, non potrà essere rinegoziato.
Ma soprattutto, allora abbiamo esplicitamente detto che per permettere alla Grecia di preservare la sua leva finanziaria, avebbe bisogno di un Piano B, un piano che dovrà coinvolgere una fonte alternativa di fondi, ad esempio la Russia e/o la Cina, che potrebbe essere la fonte del tanto necessario contante di cui la Grecia ha bisogno quando inizierà a stampare la propria moneta e si preparerà per la sua vita al di fuori del “carcere” europeo.
Nuovi alleati asiatici?
I tedeschi non sono stati contenti. Un banchiere centrale tedesco ha avvertito dei problemi terribili se il nuovo governo mettesse in questione il programma di aiuti del paese, mettendo così a repentaglio il finanziamento per le banche. “Ciò avrebbe conseguenze fatali per il sistema finanziario della Grecia. Le banche della Grecia perderebbero il loro accesso al denaro della banca centrale”, ha detto il membro del consiglio della Bundesbank Joachim Nagel al giornale Handelsblatt.
Beh, forse .. a meno che, naturalmente, la Grecia trovasse una nuova, alternativa fonte di finanziamento, una che non abbia niente a che fare con il FMI, i cui “salvataggi” sono semplicemente una copertura per attuare politiche filo-occidentali e per consentire la rapida liquidazione di qualsiasi società “salvata”; il che significa, naturalmente, che Russia (e Cina) sono destinate a diventare alleati critici per la Grecia, il che spiegherebbe immediatamente la logica di avvicinamento a Mosca.
Un po’ per scherzo, il 27 giugno, il giorno dopo che Tsipras ha fatto il scioccante annuncio sul referendum, abbiamo ripetuto proprio questo:
Ossia:
Cara Grecia, se vuoi fare richiesta per un prestito dall’Asian Infrastracture Investment Bank, invia un’email a: [email protected].
Presunte trattative Tsipras-Putin
Come si è visto, niente di tutto questo era un gioco, e se dobbiamo dare fiducia al giornale greco “To Vima” un Piano B che coinvolge un prestito di emergenza di $10 miliardi da Vladimir Putin, da utilizzare per finanziare una nuova valuta greca, è proprio quello che la Grecia sta contemplando.
In altre parole, se è vero, allora ha fatto proprio quello che avevamo pensato: avvicinare la Russia e i paesi BRIC con una richiesta di finanziamento per essere in grado di uscire dalla forza gravitazionale dell’Europa:
Secondo il quotidiano, Tsipras avrebbe detto nella sua ultima intervista al al principale emittente nazionale greco ERT che “per un paese, al fine di stampare la propria valuta nazionale, lo stesso ha bisogno di riserve in valuta forte”.
Tuttavia, un po’ a sorpresa, sia Mosca che Pechino hanno detto di no:
La risposta di Mosca è stata una vaga menzione di un anticipo di 5 miliardi di dollari sulla costruzione del nuovo gasdotto naturale South Stream che passerà attraverso la Grecia. Tsipras ha anche inviato simili richieste di prestito a Cina ed Iran, ma senza alcun risultato, dice il rapporto.
Il rapporto continua,
Tsipras stava progettando il ritorno alla dracma dall’inizio del 2015 e contava sull’aiuto della Russia per raggiungere questo obiettivo. Secondo il rapporto, Panos Kammenos, Yiannis Dragasakis, Yanis Varoufakis, Nikos Pappas, Panagiotis Lafazanis e altri membri chiave della coalizione erano a conoscenza del suo piano.
Nella sua prima visita a Mosca, Tsipras ha condannato la politica dell’Unione Europea in Ucraina e ha sostenuto il referendum sull’Ucraina dell’Est che chiedeva la secessione. Ed è stato allora che la Germania ha capito che la Grecia era disposta a cambiare alleanze, cosa che metterebbe a rischio la coesione dell’Eurozona. Tsipras sperava che la Germania facesse un passo indietro in vista di quella minaccia e offrisse alla Grecia un generoso taglio del debito. A quel punto, Tsipras ha avuto l’ambizione di poter cambiare l’Europa.
Si è anche parlato di un “matchmaking geopolitico”, in quanto a Tsipras è stato presentato Leonid Resetnikof, direttore dell’Istituto russo di Studi Strategici, prima delle elezioni del Parlamento europeo nel maggio 2014. La presentazione è stata fatta dal professore di Studi Russi Nikos Kotzias, che successivamente è diventato Ministro degli Affari Esteri.
Ma attenzione: è stato Putin a rifiutare l’offerta la notte del referendum.
Il referendum del 5 luglio è stato un banco di prova per Tsipras per vedere quello che il popolo greco pensava dell’Europa e dell’Eurozona. Tuttavia, la notte del referendum, è arrivata voce dalla Russia che Putin non voleva sostenere il ritorno alla dracma della Grecia. Ciò è stato confermato nei giorni a seguire. Dopo, Tsipras non ha avuto altra scelta se non quella di “arrendersi” al Cancelliere tedesco Angela Merkel e firmare il terzo pacchetto di salvataggio.
In altre parole, non è stato il fallimento di Tsipras a prevedere come la Grecia avrebbe reagito al referendum nè era suo segreto desiderio perdere come è stato precedentemente suggerito, ma è stato il rifiuto dell’ultimo minuto da parte di Putin a portare alla capitolazione del governo greco, e all’espulsione di Varoufakis che certamente era il propagatore di questo piano.
Questo significa anche che la Merkel ha improvvisamente acquisito un enorme debito di gratitudine da pagare a Vladimir, il cuo rifiuto ha permesso all’Eurozona di continuare nella sua forma attuale.
Conclusioni
Infine, è molto probabile che To Vima si stia prendendo alcune libertà con la verità. Per conferma, vi suggeriamo di ottenere la versione ufficiale da Varoufakis, che ultimamente non sta parlando molto. Se confermato, questa sarà certamente la storia più importante e sottostimata dell’anno, la quale suggerirà che la perpetuazione del sogno della Merkel di un’Europa unita è stata possibile solo grazie a quest’uomo.
Se confermato, prima di tutto, vedremo presto una scissione crescente tra Europa e Stati Uniti e un crescente senso di vicinanza, invece, tra Berlino (e Bruxelles) e Mosca.
Fonte: Zero Hedge
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