Quando denunciare il datore di lavoro?

Guendalina Grossi

12 Dicembre 2017 - 17:00

condividi

Denunciare il datore di lavoro: ci sono diversi casi che permettono al dipendente di denunciare il proprio datore di lavoro vediamo quindi quali possono essere le diverse ragioni per farlo.

Quando denunciare il datore di lavoro?

Quando denunciare il proprio datore di lavoro?

Il lavoratore può decidere di denunciare il proprio datore di lavoro per diverse ragioni, che vanno dall’omissione del pagamento delle retribuzioni all’assunzione in nero che costringe il dipendente ad accettare condizioni di lavoro che non rispettano le regolamentazioni legislative.

Il dipendente può quindi decidere di sporgere denuncia, anche in forma anonima, per tutelare i propri diritti.

Vediamo dunque quale strada deve seguire il lavoratore che decide di denunciare il proprio datore di lavoro.

Denunciare il datore di lavoro per mancato pagamento

Come abbiamo precedentemente accennato il dipendente può decidere di prendere provvedimenti nei confronti del proprio datore di lavoro nel caso in cui quest’ultimo non gli corrisponda la retribuzione e le indennità di legge, tra cui la malattia, gli assegni familiari e la maternità, che gli spettano.

In caso dell’omissione del pagamento della retribuzione il dipendente ha diverse opzioni per procedere contro il datore di lavoro, egli infatti potrà:

  • rassegnare le proprie dimissioni per giusta causa ponendo così fine al rapporto di lavoro e obbligando l’azienda al pagamento del preavviso;
  • attivare un procedimento legislativo per il recupero del credito, come ad esempio un decreto ingiuntivo;
  • presentare denuncia all’Ispettorato del Lavoro;
  • attivare un procedimento di diffida accertativa del credito innanzi alla Direzione Territoriale del lavoro;
  • chiedere un intervento da parte della Direzione Territoriale del lavoro per richiedere una conciliazione monocratica, per trovare un accordo tra datore di lavoro e dipendente;
  • presentare in Tribunale un ricorso d’urgenza, nel caso in cui la retribuzione costituisse l’unico mezzo di sostentamento per il lavoratore e per la sua famiglia;
  • richiedere i danni per l’insolvenza del datore di lavoro.

Questi sono le principali soluzione che il lavoratore ha a disposizione per far valere i suoi diritti contro il proprio datore di lavoro.

Vediamo ora quali sono le soluzioni per il dipendente che viene assunto in nero dal proprio datore di lavoro.

Denunciare il datore di lavoro per l’assunzione in nero

Nel caso in cui il dipendente venga assunto in nero dal proprio datore di lavoro ci sono diverse strade che quest’ultimo può percorrere per denunciare la situazione di lavoro nero.

La prima cosa che il dipendente deve fare è rivolgersi all’ufficio dell’Ispettorato provinciale del lavoro. Vi sono infatti numerosi uffici sparsi per tutto il territorio che è possibile rintracciare in modo semplice e veloce tramite il web.

In alternativa il lavoratore può decidere di sporgere denuncia presso il più vicino posto della Guardia di Finanza.

Il dipendente, per tutelarsi, può decidere di sporgere denuncia contro il datore di lavoro in forma anonima.

Dopo che la denuncia sarà partita inizieranno i controlli presso la sede lavorativa per verificare la veridicità della denuncia stessa.

I lavoratori che vogliono sporgere denuncia, ma che non se la sentono di esporsi in prima persona, possono rivolgersi ai sindacati. Una volta che questi ultimi ricevono la segnalazione da parte del dipendente proveranno a cercare una soluzione pacifica per risolvere la controversia.

Vediamo ora quali possono essere le conseguenze per il datore di lavoro che assume in nero un dipendente.

Le sanzioni previste per l’assunzione in nero

Nel caso in cui venissero accertate delle inadempienze da parte del datore di lavoro, in seguito ad una denuncia o ad una segnalazione da parte di un dipendente, scatterebbero le sanzioni per colui che ha assunto in nero il lavoratore.

Le sanzioni sono di solito a livello amministrativo, il datore di lavoro dovrà infatti pagare una somma che dovrà coprire, oltre l’infrazione commessa, anche le tasse non versate nel periodo in cui il lavoratore ha lavorato per l’azienda.

Per maggiori informazioni il lettore può consultare l’articolo -> Lavoro nero: sanzioni e rischi per il datore di lavoro

Si ricorda infine ai lettori che tutti i lavoratori, senza discriminazioni territoriali, possono effettuare la denuncia contro i propri datori di lavoro in caso si verifichi una situazione di lavoro nero.

Purtroppo infatti in Italia vengono assunti in nero molti lavoratori, soprattutto quelli extracomunitari, che non avendo molta dimestichezza con la legislazione italiana spesso non vengono messi a conoscenza dei propri diritti.

Il consiglio perciò è quello di rivolgersi sempre agli enti che possono aiutare e sostenere i lavoratori per evitare situazioni lavorative irregolari.

Money academy

Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.

Visita la sezione

Iscriviti a Money.it