Il prezzo del petrolio recupera il terreno perduto nella sessione di lunedì a seguito delle forti perdite della scorsa settimana, grazie alle attese verso l’OPEC per una continuazione del taglio alla produzione di greggio per tutto il 2017, nonostante il recente aumento del numero di impianti di perforazione negli Stati Uniti.
Al momento il prezzo del petrolio WTI è in salita dell’1,05 per cento a quota 50,14 dollari al barile, mentre il Brent sale dell’1,08 per cento a 52,52 dollari al barile.
Prezzo del petrolio recupera dal recente crollo
Sul finire della scorsa settimana il prezzo del petrolio è crollato all’aumento inaspettato delle scorte di greggio, nonostante l’impegno dell’OPEC e di altri produttori al di fuori del cartello nel tagliare la produzione di quasi 1,8 milioni di barili al giorno per sei mesi a partire dal 1° gennaio.
Il recente crollo della quotazione del petrolio è stato amplificato anche dai dati pubblicati dalla statunitense Baker Hughes, che hanno rilevato un aumento degli impianti di perforazione negli USA. Il numero di impianti di perforazione negli Stati Uniti è aumentato dell’1,18 per cento attestandosi a 857 durante la settimana terminata il 21 aprile, per un aumento annualizzato del 98,8 per cento.
Baker Hughes stima che nel periodo in esame negli Stati Uniti si è registrato un aumento dello 0,73 per cento del numero di impianti di trivellazione, mentre il numero di impianti per l’estrazione di gas è aumentato del 3,08 per cento.
Intanto, con l’obiettivo di fermare un ulteriore calo del prezzo del petrolio, alcuni stati dell’OPEC e altri produttori hanno raccomandato un’estensione dei tagli alla produzione per altri sei mesi, oltre alla scadenza attualmente fissata al mese di giugno.
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