Pensioni, riforma in Legge di Bilancio 2022: cosa dobbiamo aspettarci

Simone Micocci

21/08/2021

21/08/2021 - 12:17

condividi

Riforma delle pensioni 2022: tutto dipenderà dalle risorse a disposizione. La Legge di Bilancio per il prossimo anno sarà determinante a riguardo.

Pensioni, riforma in Legge di Bilancio 2022: cosa dobbiamo aspettarci

Per il futuro delle pensioni ci sono tanti dubbi e poche certezze. Partiamo da quest’ultime: sappiamo che sono in scadenza al 31 dicembre 2021 misure come Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna, come pure che dal 1° gennaio prossimo entrerà - o almeno dovrebbe - entrare in vigore un nuovo meccanismo di rivalutazione più vantaggioso per i titolari di pensione. Sappiamo poi che una riforma ci sarà e che le risorse necessarie saranno stanziate nella prossima Legge di Bilancio.

Queste le certezze, poi abbiamo i dubbi: bisogna capire quali saranno le misure che andranno a sostituire Quota 100 che - e questa è un’altra certezza - non verrà rinnovata.

Ma il dubbio più grande riguarda proprio il nodo risorse: a seconda di quanto si avrà a disposizione si potrà pensare all’una o all’altra misura di flessibilità.

Riforma delle pensioni: tutto dipende dalle risorse

Nei giorni scorsi sono stato attaccato da qualche lettore, il quale mi ha accusato di non volere misure come Quota 41 per tutti. Non è così: semplicemente mi limito a essere realista per non illudere nessuno. Oggi non ci sono le condizioni, né economiche né politiche, per attuare una misura che andrebbe sì a superare quanto deciso dalla Legge Fornero del 2011, ma allo stesso tempo andrebbe ad aumentare la spesa pensionistica di più di 4 miliardi nell’immediato (come emerge dalle stime effettuate dall’Inps).

Ma se dal Governo dovesse arrivare l’indicazione, alquanto improbabile, che per la riforma delle pensioni si intendono investire queste cifre, allora sì che il discorso potrebbe cambiare. Per questo oggi è complicato dire come sarà la riforma delle pensioni visto che il nodo risorse non è stato ancora sciolto.

Ci sono delle indiscrezioni, certo, e queste ci dicono che si tratterà di uno stanziamento limitato a poche risorse. Niente pensione a 62 anni, a meno che non ci siano delle forti penalizzazioni in uscita.

Riforma delle pensioni: ci saranno misure di flessibilità?

A tal proposito potrebbero entrare in gioco strumenti come:

  • taglio della pensione per ogni anno di anticipo.
  • ricalcolo contributivo dell’intera pensione, quindi anche della quota che normalmente sarebbe stata calcolata con le regole del retributivo.
  • pagamento della pensione in due quote. Alla data del pensionamento anticipato spetterebbe solo la quota calcolata con il contributivo, mentre quella retributiva verrebbe erogata solamente al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Questa proposta è stata avanzata da Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps.
  • chiedere a chi vuole andare in pensione in anticipo di farsi carico dell’intera quota di contributi che sarebbero stati versati negli ultimi anni di lavoro. Un principio che in passato ha caratterizzato misure come l’Ape Volontario;
  • potenziare gli strumenti di flessibilità in mano alle aziende, come l’isopensione e il contratto di espansione.

Grazie a questi strumenti si potrebbe garantire flessibilità in uscita, ma allo stesso tempo l’investimento sarebbe limitato in quanto sarebbe il lavoratore - o in alcuni casi l’azienda - a farsi carico del costo per il pensionamento anticipato.

E non è escluso che per finanziare la flessibilità in uscita si decida di nuovo di mettere mano al meccanismo di rivalutazione delle pensioni. Come anticipato, infatti, dal prossimo anno entrerà in vigore un meccanismo più favorevole dopo i tagli effettuati negli anni scorsi. “Dovrebbe”, appunto, perché non è da escludere ci possano essere delle nuove modifiche.

Riforma delle pensioni: cosa ci sarà sicuramente in Legge di Bilancio 2022

Possono, o almeno così sembra secondo le ultime indiscrezioni, stare tranquilli coloro che rientrano nelle categorie più fragili: disoccupati, invalidi, caregiver e addetti ai lavori gravosi e usuranti. Così come pure le donne.

Per questi continueranno a esserci misure di flessibilità per l’accesso alla pensione, come l’Ape Sociale che quasi sicuramente verrà rinnovata dalla Legge di Bilancio per il 2022. Lo stesso dovrebbe essere per Opzione Donna, alla quale oggi possono accedere solo coloro che ne hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre dello scorso anno. Ci sarà sicuramente un’estensione, bisogna capire se di uno o due anni.

Iscriviti a Money.it