Pensioni 2020 per i nati nel 1953, 1957 e nel 1958. Ecco come

Teresa Maddonni

16/06/2020

02/12/2022 - 11:00

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Pensioni 2020 per i nati nel 1953, 1957 o nel 1958, ma il requisito anagrafico non basta. Vediamo come ottenere l’assegno e sulla base di quali criteri oltre all’età.

Pensioni 2020 per i nati nel 1953, 1957 e nel 1958. Ecco come

Pensioni 2020 per coloro che sono nati nel 1953, nel 1957 e nel 1958. Come si ottiene l’assegno quest’anno sulla base dell’anno di nascita, quali sono i criteri cui far riferimento oltre al mero requisito anagrafico, lo spiega la normativa in vigore ancora nel 2020 nell’ambito delle pensioni.

Non tutti i nati nel 1953, nel 1957 o anche nel 1958 andranno in pensione nel 2020, fermo restando che in molti casi non è una scelta obbligata.

Le tre misure cui si fa riferimento per i nati nel ’53 e nel ’57 o ’58 sono in primis la pensione di vecchiaia, Quota 100 e Ape sociale.

In pensione nel 2020 possono però andare anche le lavoratrici nate nel 1961 o nel 1962 con Opzione donna.

In pensione nel 2020 i nati nel 1953

I nati nel 1953 dovrebbero andare in pensione nel 2020 perché hanno raggiunto il massimo dell’età ovvero 67 anni. L’età pensionabile, per quella che viene definita pensione di vecchiaia, è bloccata fino al 2023.

Questa infatti viene adeguata alle aspettative di vita e per i prossimi anni, almeno fino al 2022, resta ferma a 67 anni.

I nati nel 1953 nel 2020 compiono 67 anni appunto e possono andare in pensione, ma c’è da considerare anche un altro requisito che è quello contributivo. I nati nel ’53 possono andare in pensione nel 2020 se hanno 20 anni di contributi.

Le pensioni con Ape sociale per i nati nel 1957

Si può andare in pensione nel 2020 con Ape sociale se si hanno 63 anni di età quindi se si è nati nel 1957.

Ape sociale è un anticipo della pensione a costo zero, un trattamento economico per 12 mensilità l’anno e per un massimo di 1.500 euro mensili che viene erogato come scivolo per arrivare ai 67 anni della pensione di vecchiaia.

Ovviamente anche per la pensione con Ape sociale in requisito anagrafico non è sufficiente, ma è necessario rispettare anche altri indicatori e infatti la misura è rivolta a:

  • disoccupati che hanno cessato integralmente, al momento della domanda, di ricevere le prestazioni per gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi. Il requisito contributivo è di almeno 30 anni;
  • soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi
  • persone che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi (qui la lista completa). Questi per beneficiare dell’anticipo pensionistico gratuito devono dimostrare di aver svolto un’attività gravosa per almeno 6 anni negli ultimi 7, o per almeno 7 negli ultimi 10.

Per le lavoratrici madri è previsto uno “sconto” contributivo: per ogni figlio, infatti, viene tolto un anno di contributi, fino a un massimo di due. Queste quindi possono richiedere l’Ape Sociale dopo aver maturato 28 anni di contributi.

I nati nel 1957 che si trovino entro il 31 dicembre 2020 nelle condizioni che abbiamo sopra indicato possono fare domanda sfruttando 3 finestre temporali e comunque non oltre il 30 novembre 2020.

La prima è stata prorogata dal 31 marzo 2020 al 1° giugno a causa dell’emergenza COVID-19.

Molti potrebbero così andare in pensione e approfittare di Ape sociale specie con la crisi che l’emergenza ha portato nell’economia italiana e nel mercato del lavoro.

In pensione con Quota 100 i nati nel 1958

Arriviamo così alle pensioni con Quota 100, la misura del primo governo Conte cui possono accedere i nati nel 1958, vale a dire coloro che compiono 62 anni di età nel 2020.

Di Quota 100 si parla sempre molto, soprattutto considerando che la riforma di anticipo della pensione voluta fortemente dalla Lega si è portata sempre dietro moltissime critiche. Non basta avere 62 anni per andare in pensione nel 2020 con Quota 100, ma è necessario anche avere 38 anni di contributi.

Possono accedere tuttavia a Quota 100, raggiunti i 38 anni di contributi, anche i nati nel 1957, nel 1956, nel 1955 e nel 1954 anche se specie queste ultime due categorie si troveranno a dover scegliere tra l’aspettare la pensione di vecchiaia o andare con un anticipo che prevede un taglio sull’assegno come anche una finestra di tre mesi, sei per il pubblico, tra raggiungimento dei requisiti e decorrenza della pensione.

Le lavoratrici nate nel 1962 o anche nel 1961 se autonome possono accedere alla pensione nel 2020 con Opzione donna. Si tratta di coloro che hanno 58 e 59 anni di età, ma anche 35 anni di contributi.

In questo caso la finestra di uscita è molto più ampia: 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome. Per la pensione anticipata con Opzione donna bisogna anche considerare un taglio sull’assegno finale abbastanza sostanzioso.

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