Outlook 2019: i temi da seguire sui mercati il prossimo anno

Mattia Prando

20 Dicembre 2018 - 20:08

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Secondo gli analisti del broker anglosassone IG, i temi di maggior rilievo per il prossimo anno saranno la guerra commerciale, la Brexit e le elezioni del Parlamento europeo

Outlook 2019: i temi da seguire sui mercati il prossimo anno

Mancano poche sedute alla fine del 2018, anno caratterizzato dall’alta volatilità e da un ampio numero di eventi a livello globale, alcuni dei quali resteranno terreno di scontro anche nel 2019. Si pensi ad esempio alle escalation commerciali tra Stati Uniti e Cina, al percorso di normalizzazione di politica monetaria delle banche centrali, al crollo del prezzo del petrolio e alla Brexit.

Gli argomenti da monitorare

Secondo gli analisti di IG, il tema in primo piano è la guerra commerciale. Gli avvicinamenti tra gli attori principali, in particolar modo l’apertura di Pechino nei confronti di Wahington, non bastano per mettere la parola fine alla disputa. “I punti fondamentali del negoziato riguardano la tecnologia e la proprietà intellettuale su cui il dibattito rimane molto acceso. Ci aspettiamo quindi che i negoziati proseguiranno con qualche difficoltà, ma alla fine si arriverà a un accordo in prossimità del primo marzo, termine ultimo per scongiurare l’innalzamento delle tariffe al 25% dall’attuale 10% sui prodotti cinesi importati da Washington” sottolineano gli analisti.

Le tensioni dal punto di vista del commercio potrebbero inoltre sospendere la normalizzazione della politica monetaria della Fed, fatto che creerebbe un particolare sollievo all’equity, vittima di una riduzione della liquidità di 50 miliardi di dollari al mese a causa del mancato riacquisto di attività da parte dell’istituto centrale americano.

Un altro argomento da osservare è quello della Brexit. Il Primo Ministro inglese, Theresa May, dovrà sottoporre il suo piano al voto del Parlamento britannico nella terza settimana di gennaio. Le probabilità portano a pensare ad una bocciatura, con un conseguente ritorno al voto che “richiederebbe uno slittamento della partenza della Brexit di almeno 6 mesi rispetto alla data del 29 marzo”. Non si possono escludere inoltre le possibilità di un secondo referendum indetto da un eventuale nuovo Governo. In questo caso, il worst case scenario è dettato dal «no deal», che secondo gli analisti del broker anglosassone “potrebbe aprire a un territorio inesplorato, con la recessione che potrebbe essere più grave del previsto. Riteniamo che questo evento abbia basse probabilità, ma l’esito potrebbe essere catastrofico”.

Per quanto concerne il Vecchio continente invece, a maggio si terranno le elezioni per il Parlamento europeo, minacciate dall’aumento del consenso per i partiti populisti che potrebbero minacciare la stabilità dell’Europa.

L’Italia in questo contesto rimane osservata speciale in quanto, se dai risultati delle urne emergesse una predominanza dei partiti della destra italiana, potrebbero emergere tensioni all’interno del Governo Conte. Nel corso del 2019 sarà nominato anche il successore di Mario Draghi, fatto che potrebbe cambiare l’atteggiamento estremamente accomodante della BCE.

L’ultima questione da tenere sott’occhio per gli esperti di IG è il petrolio, i cui prezzi sono stati caratterizzati da un’elevata volatilità nel corso dell’anno. Le tensioni sulla commodity potrebbero riprendere il passo del periodo a cavallo tra il 2015 e il 2016. Ciò avrebbe la possibilità di mettere sul tavolo nuove riunioni straordinarie dell’Opec+.

Il focus sui mercati finanziari

Per gli analisti di IG, il primo semestre del 2019 ha buone opportunità di assistere ad alta volatilità sui mercati azionari. Mentre la crescita dell’economia a stelle e strisce potrebbe rallentare, gli esperti sostengono che l’equity europeo potrebbe rappresentare un’interessante buy opportunity, soprattutto per quanto concerne il comparto delle utility. Al momento, i Mercati Emergenti vengono invece considerati un azzardo.

In generale, sono attesi ulteriori cali nel mercato azionario: “ora che i rendimenti del reddito fisso tornano a salire e la liquidità inizia a ritirarsi gli investitori dovranno riabituarsi al costo opportunità. Pertanto, i mercati potrebbero dire addio all’euforia che li ha caratterizzati negli ultimi anni per entrare in un contesto più tradizionale”, chiosano gli esperti.

Dal punto di vista delle valute invece, sarà da osservare l’andamento dello yen giapponese e il franco svizzero, in quanto tradizionalmente considerati come valute rifugio. Viene invece attribuita una view pessimista alla sterlina a causa delle tensioni in Inghilterra, mentre l’euro è atteso in rialzo per la seconda metà del 2019. Il biglietto verde invece potrebbe iniziare a perdere lo smalto che lo ha caratterizzato per gran parte del 2018.

Sul fronte delle materie prime, gli esperti del broker anglosassone vedono l’oro in apprezzamento, con possibilità di risalita verso i 1.360 dollari l’oncia. Il petrolio invece potrebbe creare delle opportunità in caso di discese verso i 35-40 dollari al barile, in quanto si potrebbero verificare degli importanti tagli alla produzione.
Nel caso in cui ci dovessero esser ampie tensioni sui mercati invece, si potrebbe assistere ad un calo degli asset rischiosi, a beneficio di quelli difensivi.

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