Renzi svela il suo piano al Financial Times: «Ho rischiato tutto per Draghi»

Riccardo Lozzi

11/02/2021

12/02/2021 - 17:15

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In un’intervista al Financial Times Renzi svela i retroscena sulla crisi di Governo, ammettendo di aver fatto cadere il Governo Conte-bis per puntare tutto su Draghi premier.

Renzi svela il suo piano al Financial Times: «Ho rischiato tutto per Draghi»

Martedì scorso, uscendo dal colloquio con Mario Draghi, Matteo Renzi ha espresso la sua gioia ai giornalisti italiani con un entusiasta “Sono felice. Ciao, I love you”.

Il leader di Italia Viva, secondo molti il vero vincitore della crisi di Governo che dovrebbe portare venerdì al giuramento dell’ex presidente della BCE, ha rilasciato quindi nell’edizione odierna del Financial Times alcune rivelazioni sulla nascita del nuovo esecutivo.

A differenza di quanto dichiarato finora, Renzi ammette il vero motivo che lo ha portato a staccare la spina al Conte-bis, nato anch’esso sotto il suo impulso nell’estate del 2019.

Come riportato sulle colonne del quotidiano inglese, il senatore fiorentino afferma come la possibilità di essere guidati da Draghi fosse una speranza incredibile, e che quindi: “ho deciso di rischiare il tutto per tutto, perché l’obiettivo giustificava il rischio”.

Il piano di Renzi per il Governo Draghi

Parole in netta contraddizione rispetto a quando sosteneva che su Giuseppe Conte non ci fosse alcun veto e come la sua non fosse una battaglia sui nomi ma bensì sui contenuti. Nella stessa intervista Renzi, riprendendo lo slogan di Biden, esclama un trionfante: “Italy is back”.

L’ex premier racconta quindi l’evoluzione della crisi politica come un suo successo personale, confessando come sia stato difficile riuscire a farsi comprendere dall’opinione pubblica in quest’ultimo mese, la quale però alla fine gli sta dando ragione.

Ciononostante i sondaggi non sembrano premiarlo. Anzi, anche nella settimana che ha certificato il riconoscimento di un ruolo da protagonista sulla scena politica, Italia Viva ha perso un altro decimale di consenso.

Renzi, comunque, non ci sta a essere dipinto come un “pazzo che ha aperto una crisi per ragioni personali”, sostenendo che con Draghi a palazzo Chigi il suo peso nella coalizione di Governo sarà ridimensionato rispetto alla maggioranza giallorossa, in cui, al contrario da quanto si racconta “nello scorso mese detenevo la golden share, mentre ora mi farò da parte e non entrerò nel Governo”.

Renzi: “Alcuni hanno capito, ma continuo a ricevere insulti”

Il suo più grande rammarico rimane legato al fatto che la maggior parte degli elettori non ha capito le sue mosse. “Ho ricevuto tanti messaggi che dicevano ‘un mese fa ti insultavo su Facebook ma ora riconosco che avevi ragione’”. Tuttavia, prosegue Renzi nel suo racconto, si tratta di una minoranza, mentre “molte persone continuano a insultarmi”.

Nel colloquio con Financial Times, Matteo Renzi ritorna anche sul clamore suscitato dalla sua presenza in Arabia Saudita e dell’incontro con Mohammed bin Salman proprio nelle stesse ore delle dimissioni di Giuseppe Conte, sostenendo come sia normale per un ex capo di Governo rilasciare conferenze in giro per il mondo.

Dagli esempi citati, tra cui Blair, Cameron, Sarkozy e gli ex presidenti USA, però, si può notare come lui sia l’unico a ricoprire ancora la carica di parlamentare nel proprio Paese, mentre gli altri avevano cessato il proprio mandato prima di iniziare l’attività di conferenziere.

Infine dedica una battuta al rivale Matteo Salvini dopo la sua svolta europeista: “ci sono due possibilità: che si tratti del primo miracolo di San Mario da Roma, oppure Salvini ha capito che non c’è più spazio in Europa per i populisti”.

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