Grecia, presentata proposta di accordo

Felice Di Maro

3 Giugno 2015 - 09:09

Al vertice di emergenza a Berlino tra la Merkel, Draghi, Hollande, Lagarde e Juncker per evitare il default, Tsipras ha presentato una proposta di accordo sulla crisi del debito in Grecia.

Grecia, presentata proposta di accordo

L’assenza di un accordo fino ad ora non è dovuta ad una presunta intransigenza, irremovibilità e incomprensibilità della linea greca ma è causata dall’insistenza di alcune istituzioni a porre assurde proposte e a mostrare totale indifferenza alle recenti scelte democratiche dei cittadini greci.

Per superare questo impasse al centro dell’incontro vi è un documento tecnico preparato dalla Commissione europea e l’ex Troika che ha messo a punto un piano da 3,5 miliardi di euro per Atene, ma il lavoro deve continuare con maggiore intensità e si tratta di un tentativo di smussare le differenze tra le parti e di provare a uscire dall’impasse.

Questo è il messaggio che arriva dal cosiddetto vertice d’emergenza sulla Grecia convocato a Berlino e al quale hanno partecipato Mario Draghi, Angela Merkel, Christine Lagarde, Francois Hollande e Jean-Claude Juncker.

I creditori preparano una nuova proposta?

I rappresentanti dei creditori - la ex Troika - stanno mettendo a punto una nuova proposta da presentare alla Grecia nel tentativo di superare l’impasse negoziale e sbloccare nuovi aiuti prima della scadenza di venerdì prossimo, quando Atene dovrà rimborsare 300 milioni di euro al Fmi. Questa decisione sarebbe stata presa dopo il vertice tra i leader di Germania, Francia, Commissione europea, Fondo monetario internazionale e Bce.

La Grecia ripagherà 300 milioni al Fondo monetario internazionale il 5 giugno se entro quel giorno avrà raggiunto un accordo con i creditori anche qualora non ricevesse in tempo ulteriori aiuti.

Tsipras ha presentato una proposta di accordo. Al riguardo il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis aveva dichiarato che il piano permetterà alla Grecia di tornare a ottenere prestiti dai mercati. In un’intervista apparsa sul quotidiano ateniese Avghi ha dichiarato:

Il piano prevede l’emissione di un prestito a basso interesse della durata di 30 anni dal Meccanismo Europeo di Stabilità per sostituire il debito attualmente detenuto presso la Banca Centrale Europea (BCE), e allo stesso tempo la ristrutturazione del rimanente debito della Grecia. Secondo.

La priorità del governo è una combinazione di ristrutturazione del debito, iniezioni di investimenti e riforme che vanno al di là della pratica disumana di tagliare pensioni, sovvenzioni e stipendi. Una tale combinazione aiuterà la società greca a sfuggire alla spirale di una crisi auto-rigenerantesi fatta di debito e recessione.

Preoccupa la crisi greca e sono giorni di lavori intensi per i leader che vogliono scongiurare l’ipotesi di un default per venerdì, quando scade la nuova rata Fmi. Sulla nuova proposta che Grecia ha presentato un accordo con i creditori, il primo ministro greco Alexis Tsipras si è limitato a dire soltanto che contiene “proposte realistiche”.

Proprio qualche giorno fa Tsipras aveva detto a Le Monde:

Se salta l’accordo non è per colpa della Grecia. L’Europa si trova a un bivio cruciale tra due strade: l’una vede un maggiore approfondimento dell’integrazione europea, la seconda conduce ad una rottura e a una divisione dell’Eurozona Decidano i leader europei, non le istituzioni.

Se non siamo ancora arrivati ad un accordo con i nostri partner non è a causa della nostra intransigenza, né delle posizioni incomprensibili da parte greca.

Dopo le concessioni obiettivamente importanti fatte dal governo greco, la decisione sul futuro dell’Europa spetta non alle istituzioni, che ad eccezione della Commissione europea come è noto non sono elette e che non devono rendere conto ai cittadini, ma sono nelle mani dei leader europei. Cosa faranno?

Interrogativi che attendono risposte. Gli scenari Grexit impediscono all’economia Ue di stabilizzarsi ma i mercati finanziari sembrano solo avere tensioni. L’Europa è in grado di prendere decisioni che permetteranno una forte ripresa dell’economia greca ed europea mettendo fine agli scenari di una Grexit ma ci sono blocchi che non fanno decollare un nuovo accordo.

Si impedisce la stabilizzazione a lungo termine dell’economia europea e fanno passare vacillare i non pochi momenti di fiducia sia dei cittadini che degli investitori proprio nella nostra moneta comune, l’euro.

L’economia greca, malgrado i grandi sacrifici dei propri cittadini è ancora in un clima d’incertezza continua in funzione di obiettivi non realizzabili per i noti equilibri finanziari che la costringono a restare in un circolo vizioso tra austerità e recessione. Il principale obiettivo del nuovo governo Tsipras negli ultimi quattro mesi è stato di mettere fine a questo circolo vizioso e a questa incertezza".

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