Per Tsipras il piano di salvataggio della Troika è impraticabile e la Germania deve risarcire i debiti di guerra; il G20 potrebbe riservare sorprese sulla crisi greca e smuovere i Paesi europei.
Dopo una disastrosa settimana di incontri europei che si sono conclusi con un secco rifiuto dei principali partner dell’Eurozona e con il declassamento del debito sovrano greco da parte di S&P, Tsipras torna in patria e fa il punto della situazione con il Parlamento del suo Paese.
Al rifiuto avanzato da BCE e Germania, Tsipras, nel suo discorso programmatico al Parlamento Greco, ha opposto un atteggiamento altrettanto netto e, almeno apparentemente, irremovibile.
Per Tsipras e per il suo governo l’unica soluzione al problema del debito greco è di natura politica e non tecnica per questo il piano di salvataggio pianificato con la Troika non vedrà alcun rinnovo e alcun prolungamento.
L’intenzione di Tsipras è di
"rispettare in pieno il programma del partito con cui ho vinto le elezioni"
questo obiettivo non va tuttavia inteso come una sfida all’Europa e alla Troika, dal momento che
"La Grecia vuole pagare il suo debito ma vuole raggiungere un’intesa comune con i partner per l’interesse di tutti: il problema del debito greco non è economico ma politico"
Per questo al prolungamento del piano di salvataggio della Troika, Tsipras continua a preferire e a richiedere l’avvio di un programma ponte che garantisca nuova liquidità per arrivare fino a Giugno e avere il tempo di mettere in atto quelle riforme che, secondo il nuovo Esecutivo greco, dovrebbero consentire di avviare le riforme strutturali e consentire ripagare un debito che ha assunto dimensioni esorbitanti.
Il bisogno di trattare a livello politico la questione del debito greco nasce dalla consapevolezza che tale debito è in realtà inesigibile, dal momento che ha superato il 180% del PIL greco e che, solo con strumenti politici che consentano di ridurre tale debito la Grecia potrà uscire dalla crisi che la attanaglia.
Oltre alla sicurezza di raggiungere un accordo con gli altri partner europei, Tsipras ha ribadito che il suo governo sarà impegnato sul fronte della corruzione e che metterà in campo una riforma fiscale che, accanto al controllo degli evasori, assicurerà anche una tassazione più equa. Per quanto riguarda i salari ci sarà una revisione al rialzo, anche se graduale.
Quel che però ha destato maggiore scalpore nel discorso di Tsipras al Parlamento Greco è stata l’idea di richiedere alla Germania le riparazioni di guerra che la Germania Federale avrebbe dovuto pagare per i danni causati dal regime nazista e che, invece, nel 1953, furono condonati per metà.
Accanto al fronte interno occorre considerare anche quello internazionale. La giornata di oggi vede oggi, infatti, l’inizio del G20 a Istanbul, un appuntamento che potrebbe riservare sorprese decisive per il futuro della Grecia.
Soprattutto durante la cena di lavoro di stasera sarà all’attenzione dei grandi della terra la situazione econonomica mondiale. Potrebbe essere questa l’occasione migliore in cui USA e Cina potrebbero riuscire ad allentare le pretese europee, sottolineando l’importanza di risolvere l’empasse greca, dal momento che l’incertezza europea è uno dei principali fattori d’incertezza dell’economia mondiale.
Per il viceministro delle Finanze cinese Zhu Guangyao non è ancora chiaro come gli europei intendano procedere nella crisi greca, mentre per il ministero del Tesoro statunitense è indispensabile che gli europei trovino un compromesso sulla crisi greca e che, come sottolineato da Obama nei giorni scorsi, si ponga maggiore attenzione sulle politiche di crescita piuttosto che su quelle di austerità.
Anche se l’opinione di Obama è del tutto motivata, stando alle stime del FMI che prevede un periodo prolungato di bassa crescita sia in Europa che in Giappone, occorrerà ora comprendere come gli "stimoli" americani saranno recepiti dai governanti dell’Eurozona, da sempre contrari a un’ingerenza americane nelle questioni economiche del vecchio continente.
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