Giudice a latere, chi è, cosa significa e cosa fa

Ilena D’Errico

2 Giugno 2025 - 23:47

Cosa significa giudice a latere? Ecco chi è e cosa fa questo magistrato (e perché se ne sente spesso parlare negli ultimi tempi).

Giudice a latere, chi è, cosa significa e cosa fa

Giudice a latere è un’espressione propria del linguaggio giuridico. È quindi del tutto normale non conoscere il significato preciso di questo termine se non si ha a che fare con il settore. Negli ultimi tempi, tuttavia, è facile che i cittadini interessati all’attualità si siano imbattuti con questa definizione. Questo perché si parla spesso dei giudici a latere riguardo alla Corte d’Assise, che si pronuncia sui delitti più gravi del nostro ordinamento. C’è stato un forte interesse mediatico su alcuni casi di cronaca nera, uno fra tutti l’omicidio di Giulia Cecchettin e quello di Serena Mollicone (su cui la Cassazione ha recentemente annullato l’appello in Corte d’Assise). Si sente quindi spesso parlare di figure professionali poco note, come il giudice a latere.

Senza contare che “a latere” è una locuzione molto usata anche nel linguaggio ecclesiastico, che attinge al latino ancora più di quanto non faccia il diritto. La morte di Papa Francesco, il Giubileo e la fumata bianca per Papa Leone XIV hanno destato un particolare interesse anche per quest’ambito, dove di fatto l’uso del termine è analogo. Scopriamo quindi cosa significa, chi è il giudice a latere e cosa fa.

Cosa significa “giudice a latere”

Nel mondo del diritto si fa largo uso di modi di dire e locuzioni latine per esprimere concetti o indicare determinati soggetti (per esempio il de cuius o “ex” davanti agli articoli di legge.

“A latere” significa letteralmente “a fianco”, “di lato”; infatti, il giudice a latere è colui che affianca un altro giudice coadiuvandolo nell’espletamento delle sue funzioni. Ciò avviene nei tribunali ordinari, in Corte d’Appello, in Corte d’Assise e in Corte d’Assise d’Appello.

Chi è e cosa fa il giudice a latere

Il giudice a latere è il magistrato che affianca il presidente del tribunale nello svolgimento delle proprie funzioni. Il giudice a latere siede al fianco del presidente di ogni organo giudicante collegiale, supportandolo nel compimento di alcuni atti del giudizio e partecipando alle decisioni del Collegio. Può anche esserci più di un giudice a latere, come nel tribunale collegiale, che è formato da due giudici a latere e il presidente. Di fatto, si distingue così rapidamente tra le funzioni e i poteri dei magistrati.

L’espressione “a latere” viene comunque impiegata in vari contesti per indicare una figura (non necessariamente professionale) che affianca un’altra e ne fa all’occorrenza le veci. È però nel mondo ecclesiastico che con questo termine vengono definiti ruoli specifici, come il legato a latere: l’alto prelato che addirittura rappresenta il Papa in alcune circostanze, per esempio missioni particolarmente pericolose.

Tornando al giudice a latere, però, è bene chiarire che si tratta di un vero e proprio giudice (non si tratta di un titolo onorario come avviene per il giudice di pace, ad esempio), che peraltro ha un incarico piuttosto delicato. Il presidente del tribunale (o della Corte d’Appello/d’Assise) deve infatti coordinare e organizzare l’ufficio giudiziario, assegnando le cause ai vari magistrati per esempio, ma anche esercitare le funzioni proprie previste dalla procedura penale. Al contempo, svolge le funzioni giudicanti, come anche il giudice a latere che - insieme ai presidenti di sezione se presenti - collabora a questi compiti importantissimi.

Il giudice a latere in Corte d’Assise

Come anticipato, uno degli ambiti in cui si sente più spesso parlare di giudice a latere riguarda la Corte d’Assise, cioè l’organo giurisdizionale competente a giudicare i reati più gravi.

A tal proposito, bisogna sapere che sia la Corte d’Assise che la Corte d’Assise d’appello sono composte da 8 membri:

  • 2 membri togati, tra cui uno in funzione di giudice a latere;
  • 6 giudici laici, detti anche giudici popolari.

Il magistrato che presiede la Corte d’Assise deve avere la qualifica di magistrato di Corte d’appello, quello che presiede la Corte d’Assise d’appello deve possedere la qualifica di magistrato in Corte di Cassazione.

Invece, il giudice a latere che affianca il giudice togato deve avere la qualifica di magistrato in tribunale di Corte d’Assise e per presiedere in Corte d’Assise d’appello la qualifica di magistrato d’appello. I giudici a latere in Corte d’Assise hanno ovviamente un compito cruciale, considerando la particolare tipologia di reati cui sono chiamati a giudicare questi magistrati.

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