Eurostrike, ovvero, "eurosciopero". Una manifestazione di massa che ha visto coinvolti ben 23 Paesi (su 27) dell’Unione Europea. Le manifestazioni più agitate sono state in Spagna, Italia, Grecia e Portogallo, ovvero nei Paesi più a rischio, dove da tempo ormai le misure di austerity imposte dalla troika frenano la crescita e l’occupazione, mandando nel baratro finanziario milioni e milioni di famiglie.
Una giornata all’insegna degli scontri
In Spagna, Italia, Grecia e Portogallo è sciopero generale ed è stata una giornata altamente difficile, che ha visto tensioni, scontri e feriti, sia in Italia sia all’estero. Angela Merkel ha reagito ai movimenti di protesta affermando che urge un dialogo più serrato con i sindacati al fine di far comprendere le ragioni della politica europea.
In Italia la situazione è risultata altamente critica in molte città.
A Genova il traffico è andato in tilt a causa della formazione di un corteo autonomo di studenti che ha mandato letteralmente in confusione la polizia municipale.
A Napoli gli studenti hanno occupato i binari delle stazioni centrali.
Più critica la situazione a Brescia dove alcuni studenti sono stati arrestati: anche qui sono stati occupati i binari della stazione, mentre il resto della manifestazione è proseguito verso il centro città.
A Padova ci sono stati numerosi scontri tra alcuni manifestanti e le forze di polizia, sempre nei pressi ella stazione.
A Milano è esplosa la rabbia contro le banche: alcuni studenti hanno infatti lanciato uova, vernice e letame contro la sede dell’ABI (Associazione delle Banche Italiane) e contro la filiale di Deutsche Bank. Si sono contati anche molti danni a vetrine e a bancomat. Sempre a Milano si sono registrati disordini presso la stazione ferroviaria Porta Genova: gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine hanno creato il caos, con lancio di sampietrini, bottiglie di vetro e fumogeni.
A Torino è stata assaltata la sede della Provincia: alcuni giovani hanno ferito gravemente un poliziotto colpendolo alla testa. Altri sono entrati nell’edificio e hanno infilato una bandiera No Tav accanto a quella della Provincia. Attaccata anche l’Agenzia delle Entrate con uova e fumogeni e con una scritta emblematica, "Usurai strozzini".
A Roma si sono verificate invece scene di pura guerriglia nella zona del Lungotevere, soprattutto verso Piazza Sisto. Un gruppo di neofascisti ha tentato di arrivare fino a Palazzo Chigi, provocando l’immediata reazione delle forze dell’ordine e conseguenti scontri. Si sono verificati disordini anche nei pressi della Sinagoga, dove un gruppo di manifestanti è passato al coro di "Saddam! Saddam!"
Altri scontri si sono verificati anche a Trieste e Pisa, dove alcuni manifestanti sono saliti sulla Torre.
Scontri e tensioni si sono registrati in tutta Europa, dove slogan contro l’austerity e solidarietà (ad Atene sono sventolate anche le bandiere di Portogallo, Spagna e Italia) hanno rappresentato le parole chiave della giornata. Manifestazioni anche a Parigi, Bruxelles.
Gli scenari 2013 secondo IHS
Un duro messaggio comunicato dall’Europa unita (quella delle masse, degli studenti e dei lavoratori) ai vertici dell’Unione, ma l’impressione è che non saranno gli ultimi scontri che vedremo.
La voce del popolo europeo, che è rimbalzata di tweet in like, di foto in video, si è alzata furente per protestare contro le politiche di austerity imposte dalla troika, ma sarà una voce che si affievolirà lentamente, almeno fino alla prossima manifestazione. E mentre i manifestanti pacifici denunciano i media di aver ignorato la propria protesta silenziosa a discapito delle violenze che si sono verificate, l’istituto di ricerca IHS getta benzina sul fuoco.
Secondo l’istituto, infatti, il 2013 sarà un anno da incubo. Per tutti. Anche per l’America, momentaneamente risucchiata in un vortice di ottimismo, che non riuscirà più "a posticipare i tagli fiscali e alla spesa pubblica". Insomma, la recessione è alle porte e la soluzione per l’amministrazione Obama sembra essere più lontana, quando un mese e mezzo all’inizio del 2013.
Gli scenari previsti da IHS non sono tra i più rosei: non solo per la situazione economica, che rischia di far precipitare in un baratro di cui non si vede il fondo Europa e Stati Uniti, ma anche per i possibili conflitti che potrebbero avverarsi, come quelli in Medio Oriente, secondo molti un vulcano pronto a esplodere. Ma lo scenario coinvolge anche la Cina, uno dei principali Paesi emergenti e il principale competitor degli Stati Uniti, spaventata dal rallentamento della propria economia.
Eppure, se si parla di economia, non si può non guardare in Europa e, prevalentemente, in Europa del Sud, in quegli stessi 4 Paesi che oggi hanno messo a ferro e fuoco le proprie città. Le situazioni più a rischio? Italia e Spagna ovviamente, che secondo IHS "accuseranno una contrazione del PIL senza precedenti", generando un effetto domino che si ripercuoterà su tutta Europa.
Uno scenario da incubo, insomma, che presenta diverse prospettive, ma su una, forse, possiamo essere tutti d’accordo: il peggio deve ancora venire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA