Decreto Scuola: cosa prevede il testo salva-precari

Teresa Maddonni

18 Dicembre 2019 - 17:09

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Il Decreto Scuola a breve sarà legge, ma cosa prevede? Tra concorsi, graduatorie da aggiornare, personale ATA delle pulizie e novità sull’Abilitazione Scientifica Nazionale scopriamo il testo «salva-precari» (quasi) definitivo.

Decreto Scuola: cosa prevede il testo salva-precari

Il Decreto Scuola va verso la sua approvazione e conversione in legge, ma cosa prevede il testo del DL definito «salva-precari»?

Il testo del Decreto Scuola è stato approvato dalla Camera il 3 dicembre scorso per poi essere trasmesso alla Commissione Istruzione e Cultura del Senato che ha terminato la revisione con approvazione il 17 dicembre senza ulteriori modifiche.

Ora il Decreto Scuola passa al Senato, che già nella mattina del 18 dicembre ha avviato la discussione generale in Aula, mentre la fiducia da parte dei senatori è prevista per giovedì 19 dicembre. Il testo dovrà essere tramutato in legge entro il 29 dicembre 2019.

Il Decreto Scuola prevede nuovi concorsi, uno straordinario e uno ordinario per i docenti delle secondarie da bandire entro il 2020 come anche un concorso, a 15 anni di distanza dall’ultimo espletato, per gli insegnanti di religione cattolica. Vediamo allora cosa prevede il testo del Decreto Scuola «salva-precari».

Decreto Scuola: concorso straordinario per chi ha 3 anni di servizio

Punto cardine del Decreto Scuola, motivo per cui prende il nome di “salva-precari”, è il concorso straordinario per la scuola secondaria di I e II grado per chi ha almeno 3 annualità di servizio.

Il Decreto-Legge 29 ottobre 2019, n.126 “recante misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti” ha al centro proprio la necessità di stabilizzare i precari della scuola e di reclutare nuovi insegnanti.

Si prevedono infatti moltissime uscite per i prossimi anni grazie anche ai numerosi pensionamenti anticipati e alla necessità endemica, specie sui posti di sostegno, di insegnanti che occupino i posti vacanti.

Il concorso straordinario è riservato a tutti quei docenti che abbiano almeno 3 annualità di servizio (36 mesi) nelle scuole secondarie statali o anche in progetti regionali di formazione che abbiano carattere straordinario, nel periodo che va dal 2008-2009 al 2019-2020, considerando quindi anche l’anno scolastico in corso.

Il concorso straordinario sempre secondo il Decreto Scuola licenziato dalla Camera e a cui la Commissione Cultura e Istruzione del Senato non ha apportato modifiche, consente di conseguire l’abilitazione a chi abbia almeno tre annualità di servizio nell’arco temporale che abbiamo indicato sopra, nelle scuole statali o paritarie, nonché nei percorsi del sistema educativo di istruzione e formazione professionale.

Al concorso straordinario, possono partecipare anche gli insegnanti di ruolo al solo fine dell’abilitazione, anche se non hanno prestato servizio per la classe di concorso richiesta.

Per quanto riguarda i posti di sostegno messi a concorso potranno partecipare anche coloro che hanno prestato servizio pur non essendo in possesso della specializzazione. I posti messi a bando saranno 24mila per stabilizzare e inserire chi ancora è precario della scuola

Concorso ordinario nel Decreto Scuola 2019

Nel testo del Decreto Scuola approvato dalla Camera è stabilito che, contestualmente al concorso straordinario, dovrà essere bandito un concorso ordinario per chi ha meno di 3 annualità di servizio o sia in possesso semplicemente della laurea magistrale o a ciclo unico - o anche di un diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica per la determinata classe di concorso.

Inoltre chi vuole partecipare al concorso ordinario deve anche possedere i 24 Crediti Formativi Universitari in materie antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche o l’abilitazione specifica per la classe di concorso.

Per quanto riguarda gli ITP, gli insegnanti tecnico-pratici, per il momento è sufficiente possedere il diploma di scuola secondaria e non sono richiesti i 24 Cfu almeno fino all’anno scolastico 2024-2025. Dopo questa data chi vorrà insegnare materie tecniche dovrà essere in possesso di una laurea e dei 24 Crediti formativi.

Ultima novità riguarda ancora una volta i posti di sostegno: coloro che stanno seguendo il IV ciclo di specializzazione del TFA sostegno possono partecipare con riserva al concorso.

La stessa regola vale anche per i concorsi dell’infanzia e primaria. Ultimissima novità nel testo licenziato dalla Camera riguarda la valutazione del titolo di dottore di ricerca per entrambi i concorsi della scuola secondaria.

Per maggiori informazioni sui requisiti per partecipare al concorso scuola ordinario rimandiamo a un articolo di Money.it.

Ricordiamo che anche per il concorso ordinario i posti messi a bando al pari dello straordinario sono 24mila.

Concorso per insegnanti di religione cattolica

Finalmente dopo 15 anni dall’ultima selezione il Decreto Scuola prevede un concorso anche per gli insegnanti di religione cattolica.

L’ultima selezione, con relative graduatorie, era avvenuta nel lontano 2004. Da allora precari e aspiranti docenti, insieme al sindacato Snadir, hanno chiesto a gran voce un nuovo concorso per insegnanti di religione che con l’attuale Decreto Scuola, che a breve sarà legge, sembra diventare realtà.

Supplenze nel Decreto Scuola salva-precari

Per quanto riguarda le supplenze il Decreto Scuola prevede la trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali per il conferimento di incarichi al 30 giugno o al 31 agosto.

Inoltre è prevista la riapertura delle graduatorie di seconda e terza fascia con l’aggiornamento dei docenti già inseriti e con il cambio di provincia. Ancora per le graduatorie di terza fascia sono previsti nuovi inserimenti per i laureati che siano in possesso dei 24 Cfu in materie antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche.

Proprio in merito ai 24 Cfu il Decreto Scuola prevede l’acquisizione di crediti in coding, da parte del personale docente.

Vale a dire che gli insegnanti o aspiranti tali dovranno acquisire competenze relative alle metodologie e tecnologie della didattica digitale e della programmazione informatica, per l’appunto il coding.

Concorso Dirigenti scolastici e personale ATA pulizie

Il Decreto Scuola prevede anche un cambio delle modalità di selezione dei Dirigenti scolastici attraverso un concorso per titoli ed esami. Le nuove disposizioni prevedono il superamento del corso-concorso e l’istituzione di una procedura concorsuale pura con prove scritte e orali da superare con punteggio pari o superiore a 7/10.

La formazione non sarà quindi contestuale, ma avverrà, per coloro che avranno superato il concorso, nei due anni successivi attraverso corsi specifici.

Altra novità del Decreto Scuola riguarda l’assunzione come personale ATA degli addetti alle pulizie nelle scuole che avviene per soli titoli (almeno 10 anni di servizio) eliminando così il colloquio inizialmente previsto.

La procedura porterà a internalizzare il servizio di pulizie nelle scuole attraverso la stabilizzazione di 11.263 addetti alle pulizie che diventeranno ATA, a partire dal 1° marzo 2020. Rimandiamo a un articolo di Money.it per maggiori informazioni sul concorso scuola per personale ATA addetto alle pulizie e i requisiti per partecipare.

L’Educazione civica nel Decreto Scuola

Il Decreto Scuola giunge a disciplinare anche l’insegnamento dell’Educazione civica che, come il Miur ha fatto sapere nei mesi scorsi, entrerà nelle scuole a partire dall’anno scolastico 2020/2021. Il Decreto però chiarisce che per l’insegnamento dell’Educazione civica non si prevede un incremento del personale docente.

L’Abilitazione Scientifica Nazionale e Università

Un’altra novità del Decreto Scuola riguarda l’Abilitazione Scientifica Nazionale che viene estesa da 6 a 9 anni. Vale a dire che il periodo di validità dell’ASN concessa dal Miur aumenta di 3 anni.

Questa abilitazione permette di partecipare ai concorsi indetti dalle Università per i professori di II e III fascia. Sempre il Decreto Scuola prevede la proroga di due anni, fino al 2021, del periodo in cui sarà possibile stipulare un contratto di prima o seconda fascia con associati o ricercatori a tempo indeterminato in possesso dell’ASN interni.

Intanto nella manovra, che sarà approvata entro il 29 dicembre, dei 3 miliardi per Scuola e Università richiesti dal ministro dell’Istruzione Fioramonti, sono stati stanziati solo 1 miliardo e 977milioni di euro ed esclusivamente per la Scuola.

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