Crisi Venezuela: al Paese rimangono soltanto 10 miliardi e la situazione appare sempre più vicina al default e al collasso.
Crisi Venezuela: default in arrivo? - La crisi del Venezuela potrebbe presto diventare default dato che, secondo gli ultimi dati economici in arrivo dal Sudamerica, il Paese di Maduro è rimasto con 10 miliardi di dollari.
Tra tutti i problemi del Venezuela, insomma, si aggiunga anche che Caracas ha finito sia il tempo sia il denaro a disposizione. I dati parlano di 10 miliardi di dollari in riserve estere, ossia i soldi che in genere servono ad un Paese per mantenere stabile la propria economia durante i periodi di crisi come quello che sta affrontando il Venezuela.
Il problema è che di questi 10 miliardi di dollari, la maggior parte non è in contante: circa 7 miliardi sono in oro il che rende ancor più difficile far fronte ai pagamenti. A ciò si aggiunga poi che i creditori del Venezuela in crisi gli hanno già voltato le spalle, e tra questi non si può non annoverare la Cina, che ha deciso di tagliare tutti i prestiti al Paese di Maduro.
Il Venezuela in crisi ha ancora molti conti da saldare e per il resto dell’anno la cifra dovrebbe ammontare a circa 6 miliardi di dollari di debiti. In tutto ciò nessun segno di ripresa è ancora visibile in Venezuela e l’unica fonte di profitto - le esportazioni di petrolio - continua ad essere messa sotto pressione dai bassi prezzi e dalla mancanza di fondi per pagare anche solo il trasporto di greggio. A che punto è la crisi del Venezuela?
Crisi Venezuela: rimangono solo $10 miliardi
Secondo alcuni dati rivelati dalla banca centrale del Paese, al Venezuela rimangono circa 10,5 miliardi in riserve estere. La situazione è peggiorata ogni anno di più. Nel 2011 le riserve del Paese ammontavano a 30 miliardi, nel 2015 a 20 miliardi. Per quanto ancora potrà continuare questo trend ribassista ora che la crisi del Venezuela sta lasciando il paese con soli 10 miliardi di dollari? È difficile prevedere quando si toccherà il fondo.
Secondo alcuni analisti, tra cui Siobhan Morden della Nomura Holdings, se il prezzo del petrolio diverrà stagnante e le riserve estere si esauriranno, allora la crisi del Venezuela si trasformerà in default. Come già accennato, e secondo gli ultimi report finanziari rilasciati, di quei 10,5 miliardi prima citati, 7,7 sono in riserve d’oro - si ricordi che per pagare molti dei suoi debiti il Venezuela in crisi ha spedito oro in Svizzera. Le riserve prossime ad esaurirsi continuano a dipingere un quadro terrificante della crisi in Venezuela.
Crisi Venezuela: default in arrivo?
Il fatto che al Venezuela siano rimasti soltanto 10 miliardi in riserve estere rende il default sempre più probabile. In questo caso il Paese non sarebbe più in grado di ricevere prestiti per ottenere beni di prima necessità tra cui cibo e medicine che, a causa dell’emergenza umanitaria in atto, sono già introvabili.
A ciò si aggiungano le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale che hanno gettato nuove ombre sul futuro economico del Venezuela, sia per quanto riguarda l’inflazione che per quanto riguarda l’occupazione e altri aspetti fondamentali per la tenuta del Paese.
Crisi Venezuela: il punto della situazione
Come già accennato diverse volte, la crisi del Venezuela si è trasformata in emergenza umanitaria senza fine. Le persone lottano ogni giorno per la sopravvivenza a causa della scarsità di beni di prima necessità, di cibo e di medicine. I bambini appena nati vengono riposti in scatole di cartone, il bolivar ha perso così tanto valore che i negozianti anziché contare le monete hanno iniziato a pesarle.
Secondo le ultime critiche, però, anziché spendere per i beni di prima necessità, il Paese sta ora pensando a ripagare i propri debiti cosa che ovviamente si ripercuote sulla già stremata popolazione. Le domande e i dubbi sulla crisi del Venezuela sono però molti: come ha fatto un Paese con soli 10 miliardi in tasca a donare 500 mila dollari per l’inaugurazione presidenziale di Trump?
La corruzione, l’eccesso di spesa governativa e una pessima gestione delle infrastrutture hanno accentuato una già galoppante inflazione che non farà altro che crescere nei prossimi due anni. I problemi non finiscono qui. A pesare sulla crisi del Venezuela c’è anche il prezzo del petrolio ancora piuttosto basso. Nonostante lo storico accordo OPEC sulla produzione, la quotazione di greggio è rimasta incatenata in un ristretto range di prezzo poco sopra i 50 dollari a barile.
Il Venezuela siede sulle più vaste riserve petrolifere del mondo e le spedizioni di greggio rappresentano il 90% dell’export totale. A prezzi così bassi per il Paese è praticamente impossibile ripagare i propri debiti e importare cibo, medicine o altri beni essenziali. Ecco in che condizioni è oggi il Paese. Il default del Venezuela potrebbe essere più vicino che mai.
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