Cina-USA: titoli delle Big Tech cinesi via da Wall Street entro 2024?

Riccardo Lozzi

15/12/2021

25/10/2022 - 11:58

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Lo scontro tra Cina e USA potrebbe portare al delisting dei titoli delle Big Tech cinesi da Wall Street entro il 2024. La situazione e il possibile scenario lose-lose per le due potenze economiche.

Cina-USA: titoli delle Big Tech cinesi via da Wall Street entro 2024?

Lo scontro tra Cina e USA coinvolge anche il mercato azionario. Le due superpotenze hanno recentemente spostato il campo della loro guerra commerciale sulla Borsa americana, che, secondo alcuni analisti, potrebbe presto portare a un’escalation in grado di causare il delisting delle maggiori società cinesi quotate sui mercati statunitensi entro il 2024.

La previsione, in caso continuino le forti tensioni tra Washington e Pechino, è che le società del Dragone presenti a Wall Street potrebbero trasferirsi entro 3 anni a Hong Kong o Shanghai.

La tendenza è già stata avviata da alcune big tech tra cui Alibaba, il gigante dell’e-commerce fondato da Jack Ma, JD.com e il motore di ricerca Baidu. Queste, insieme ad altri titoli, hanno già intrapreso una doppia quotazione sulla Borsa di Hong Kong, così da riuscire a prevenire le conseguenze di un futuro abbandono dalle piazze d’affari degli States.

Nei giorni scorsi è già avvenuto il delisting del colosso Didi, il primo ad annunciare la cancellazione dalla Borsa di New York in seguito all’approvazione da parte della SEC (Security and Exchange Commission), l’autorità federale americana di vigilanza sui mercati di capitali, del nuovo regolamento sul controllo delle società pubbliche straniere quotate.

Titoli delle Big Tech cinesi via da Wall Street entro 2024?

Arrivati a questo punto di svolta, quindi, la situazione sembra solamente poter peggiorare. Sono molti gli operatori, tra cui David Loevinger, CEO della società di gestione patrimoniale TCW, che prevedono come ormai la presenza di queste società cinesi nelle borse americane sia praticamente da considerare terminata.

Sempre secondo Loevinger, intervistato dalla CNBC, il problema persiste da circa 20 anni, durante i quali le parti coinvolte non sono state in grado di risolvere questo tipo di situazione.

Nei prossimi anni si rischia di assistere a uno scenario lose-lose, in cui cioè, sia gli Stati Uniti che la Cina potrebbero pagare a livello economico e finanziario le conseguenze di queste decisioni.

Verso uno scenario lose-lose per Cina e USA

Gli USA potrebbero perdere la presenza sui propri mercati di titoli azionari ormai dotati di un’attrattiva di livello globale. Osservandone il trasferimento nel continente asiatico, il rischio sarebbe quindi di dover dire addio anche ai capitali degli investitori internazionali pronti a seguire le azioni di queste società in espansione in giro per il mondo.

Al tempo stesso, un’azienda che applica il delisting da un mercato importante come quello di Wall Street, perde anche l’accesso a una platea ampia di venditori, acquirenti e intermediari. Una situazione che già lo scorso marzo aveva provocato un crollo delle Big Tech cinesi.

La strada sembra ormai tracciata, poiché il Governo di Pechino non consentirà mai ai regolatori americani di avere accesso ai documenti di revisione interna delle proprie aziende.

Questi ultimi a loro volta non permetteranno l’accesso all’interno delle proprie borse senza poter avere la certezza di proteggerle da possibili frodi.

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