Assegno unico dipendenti pubblici: richiesta, obblighi e novità

Simone Micocci

4 Gennaio 2022 - 10:03

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Assegno unico universale per figli a carico: cosa cambia per i dipendenti pubblici? Facciamo chiarezza su richiesta e obblighi per il dipendente.

Assegno unico dipendenti pubblici: richiesta, obblighi e novità

L’introduzione dell’assegno unico universale stravolge l’impianto dei bonus famiglia con conseguenze per tutti i lavoratori, compresi i dipendenti pubblici.

Sono diversi i dubbi che riguardano il nuovo sostegno per il reddito delle famiglie: tra questi c’è quello che riguarda la richiesta da parte dei dipendenti pubblici, i quali si chiedono se per loro ci siano delle opzioni ad hoc come è stato in questi anni per gli assegni al nucleo familiare.

Fino a oggi, infatti, i dipendenti pubblici, ma anche chi è impiegato presso un’azienda controllata da capitale dello Stato, come ad esempio è Poste Italiane, si sono sempre rivolti agli uffici interni per la richiesta degli assegni al nucleo familiare. Era l’amministrazione di appartenenza a occuparsi di tutto, senza quindi necessità di rivolgersi a un patronato. Anche perché, ricordiamo, per la richiesta degli assegni al nucleo familiare non era richiesto l’ISEE.

Cosa cambia con l’introduzione dell’assegno unico universale? Facciamo chiarezza.

Assegno unico per figli a carico, dipendenti pubblici: a chi presentare la richiesta?

Il Governo ha deciso quindi di semplificare il sistema dei bonus famiglia riconoscendo un unico sostegno che vada a racchiudere tutte le prestazioni fino a oggi riconosciute. Addio al bonus bebè e al premio nascita, niente più assegni al nucleo familiare o detrazioni per figli a carico (salvo che in determinati casi).

A essere semplificate sono però anche le procedure: viene stabilita, infatti, un’unica modalità per tutte le famiglie, le quali dovranno presentare domanda direttamente all’INPS. Gli unici intermediari autorizzati sono i patronati.

Lo stesso vale anche per i dipendenti pubblici: come confermato da INPS per la famiglia, rispondendo a precisa domanda su come funziona la domanda per assegno unico per figli a carico nel caso dei dipendenti del pubblico impiego, conferma che le modalità per la richiesta sono uguali per tutti, indipendentemente dallo stato lavorativo del richiedente.

Non bisognerà dunque più rivolgersi agli uffici interni della propria amministrazione di appartenenza per fare richiesta dell’assegno unico, in quanto le uniche modalità autorizzate sono quelle illustrate dall’INPS.

Dipendenti pubblici: come fare richiesta dell’assegno unico per i figli a carico

Dal 1° gennaio 2022 sono operative le modalità per la richiesta dell’assegno unico per figli a carico, valide per tutti (dipendenti pubblici compresi).

Sul sito dell’INPS è disponibile l’area dedicata al nuovo strumento (CLICCA QUI), dove oltre a presentare una nuova domanda si possono apportare delle modifiche alle richieste già inoltrate, come ad esempio si può aggiungere un nuovo minore in caso di nuova nascita.

In alternativa è possibile rivolgersi a un patronato, o comunque presentare domanda chiamando il numero verde dell’INPS.

L’ISEE non è obbligatorio, ma è consigliato: l’importo dell’assegno unico per i figli, infatti, viene parametrato in base alla condizione economica del nucleo familiare, fotografata appunto dall’ISEE in corso di validità. Senza di questo spetterà l’importo minimo, ossia 50,00€ per i figli minori, 25,00€ per i maggiorenni.

Dipendenti pubblici: cosa fare con le detrazioni?

Altra domanda che si pongono i dipendenti pubblici riguarda le detrazioni, le quali verranno riconosciute per le sole mensilità di gennaio e febbraio 2022 per poi fare spazio all’assegno unico.

Questi si chiedono se bisogna comunque andare sul portale NoiPA per comunicare di non avere più diritto alle detrazioni; a precisa domanda ha risposto sempre INPS per la famiglia, spiegando che queste verranno tolte in automatico dal sistema in quanto non verranno più erogati gli ANF e detrazioni come da normativa. A tal proposito, sono già state emanate precise disposizioni alle aziende: niente più detrazioni per figli a carico da marzo, anche per coloro che non presentano domanda dell’assegno unico.

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