730, oggi la scadenza: tutto quello che c’è da sapere

Rosaria Imparato

30 Settembre 2021 - 10:12

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Oggi 30 settembre 2021 c’è la scadenza per inviare il modello 730: tutto quello che c’è da sapere sulla dichiarazione dei redditi.

730, oggi la scadenza: tutto quello che c’è da sapere

Oggi 30 settembre è l’ultimo giorno utile per inviare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate: si tratta della dichiarazione dei redditi usata per lo più da lavoratori dipendenti e pensionati, ma i soggetti obbligati all’invio non sono solo loro.

Chi deve fare il 730? Tra le altre categorie di contribuenti ci sono quelli che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore a un anno, ma anche i sacerdoti della Chiesa cattolica, i soci di cooperative agricole e chi percepisce le indennità sostitutive di reddito da lavoro dipendente (per esempio quella di mobilità).

Queste categorie, oltre a poter mandare il 730 ordinario, possono scegliere di inviare (sempre entro la scadenza di oggi 30 settembre) la dichiarazione precompilata con le informazioni già in possesso dell’Agenzia delle Entrate.

Tra i vantaggi del 730 precompilato c’è, oltre alla semplicità di compilazione, la possibilità di evitare i controlli formali dell’Agenzia delle Entrate se si accetta la dichiarazione così com’è, senza modifiche o integrazioni.

Visto che queste sono le ultime ore prima della scadenza per l’invio del 730, vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Le novità sul modello 730

È stata la legge di Bilancio 2020 a introdurre due importanti novità riguardanti la dichiarazione di redditi:

  • l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti ai fini delle detrazioni fiscali del 19%;
  • l’introduzione di limiti di reddito per beneficiare dei rimborsi IRPEF, cioè dai 120.000 euro l’importo riconosciuto si riduce progressivamente, fino ad annullarsi per chi ha redditi superiori a 240.000 euro.

Le regole si applicano alle spese dell’articolo 15 del TUIR, con la sola eccezione delle spese sanitarie, sulle quali va fatto un discorso a parte.

Determinate spese infatti si possono ancora effettuare in contanti, senza perdere le detrazioni. Si tratta di:

  • acquisto di farmaci e dispositivi medici;
  • visite mediche presso strutture pubbliche;
  • visite mediche presso strutture private accreditate con il SSN.

Nel caso di prestazioni rese da privati non accreditati con il SSN il discorso è diverso: per queste categorie di spese che è scattato l’obbligo di pagare solo con bancomat, carte o bonifici ai fini della detraibilità del 19%.

730: i documenti da conservare

A partire dalle spese sostenute nel 2020, nell’elenco dei documenti da conservare relativi al modello 730/2021 entrano anche quelli atti a provare la tracciabilità dei pagamenti. I principali documenti da conservare, anche per chi ha scelto il 730 precompilato, sono:

  • Certificazione Unica relativa a redditi e ritenute operate;
  • scontrini, ricevute, fatture e quietanze di pagamento relative a spese detraibili e deducibili;
  • modelli F24 relativi ai versamenti d’imposta eseguiti;
  • dichiarazione dei redditi degli anni precedenti in caso di oneri detraibili in più anni;
  • contratto d’affitto registrato, in caso di locazione;
  • a partire dalle spese sostenute nel 2020, documenti che attestano l’effettuazione del pagamento con mezzi tracciabili.

Cosa rischia chi non invia il 730?

Se il contribuente non invia il modello 730 entro 90 giorni a partire dalla data di scadenza (quindi dal 30 settembre) va incontro alle sanzioni previste per omessa dichiarazione.

La sanzione amministrativa parte da un minimo del 120% al massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute. L’imposta minima applicabile è di 250,00 euro.

Nel caso in cui non siano dovute imposte è prevista una sanzione che va da 250,00 euro a 1.000,00 euro. Se l’imposta evasa è superiore a 50.000 euro, scatta il penale e si rischia la reclusione fino a 4 anni.

730 in ritardo: come rimediare senza sanzioni

I contribuenti che per qualsiasi motivo non rispetteranno la scadenza del 30 settembre, possono comunque rimediare senza incorrere in sanzioni inviando il modello Redditi entro il termine ultimo del 30 novembre.

Se, da un lato, non vengono applicate sanzioni, dall’altro lato si allungano i tempi per ricevere i rimborsi IRPEF.

Per eventuali altri dubbi sull’invio del 730, si consiglia la consultazione delle seguenti guide di Money.it:

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