UniCredit, Orcel rivela la mossa drastica su Generali

Laura Naka Antonelli

22 Ottobre 2025 - 13:29

Dopo tante speculazioni e rumor, il CEO di UniCredit Andrea Orcel dice le cose come stanno su Generali. M&A in Italia? La frase su Marte e la stoccata al governo Meloni.

UniCredit, Orcel rivela la mossa drastica su Generali

Nel presentare e commentare gli utili di UniCredit, il CEO Andrea Orcel ha parlato anche dell’esposizione che la banca italiana ha verso Generali. Una esposizione che è stata oggetto di diversi rumor e, all’inizio del 2025, anche di diverse speculazioni sulle possibili mire di Piazza Gae Aulenti rivolte al colosso delle assicurazioni di Trieste. Colosso che ora vede come maggiore azionista non più Mediobanca ma, per effetto della conquista di quest’ultima da parte di MPS-Monte dei Paschi di Siena con l’OPAS andata a buon fine, la stessa banca senese.

Generali, Orcel: esposizione UniCredit “ridotta significativamente, ben sotto il 2%”

Nel corso della conference call con gli azionisti, il numero uno di UniCredit non ha parlato dunque soltanto in generale di eventuali ulteriori partite di risiko bancario, che all’orizzonte sembrano mancare dopo il flop della sua OPS su Banco BPM, e non solo di Commerzbank, su cui Piazza Affari non ha alcuna intenzione di issare bandiera bianca, ma anche, per l’appunto, del Leone di Trieste, precisando l’esito delle recenti mosse nel capitale del gruppo:

“Al momento, tra la partecipazione netta e le coperture che abbiamo, la nostra esposizione netta in Generali si è ridotta significativamente ed è ben al di sotto del 2%”.

La nostra partecipazione netta in Generali è stata ridotta in modo significativo, in modo drastico, sotto il 5%”, ha detto l’amministratore delegato di UniCredit, aggiungendo che quanto “rimane è coperto al ribasso” e precisando che “è stato fatto in questo modo, coi derivati, perché non volevamo gravare sulla società”.

“Ridurremo ancora esposizione Generali, non è qualcosa di importante tatticamente per noi”

Nel mettere i puntini sulle “i”, Orcel ha rimarcato che la partecipazione di UniCredit in Generali “ non è strategica ”, nel senso che “non abbiamo cambiato posizione”.

Ovvero? “Abbiamo ridotto la nostra esposizione e potenzialmente la ridurremo ancora, non è qualcosa importante tatticamente per noi ”.

Occhio al trend delle azioni Generali, quotate come UniCredit sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari.

Lontani sono quei giorni in cui si parlava della possibile intenzione di Andrea Orcel di portare la partecipazione di UniCredit in Generali addirittura “a un passo dal 10% del capitale”, come era trapelato nel mese di marzo e quando a Piazza Affari si parlava della tripla scommessa di Piazza Gae Aulenti su Banco BPM, Commerzbank e, per l’appunto, il Leone di Trieste.

Quella grande mossa di UniCredit in Generali che fa parte ormai del passato

Era il 2 febbraio 2025 quando, nel pieno dei grandi blitz annunciati a Piazza Affari non sono finiti, e all’indomani dei rumor riportati da Il Sole 24 Ore sulle mosse di UniCredit, la banca italiana nelle mani di Andrea Orcel aveva confermato l’acquisto di una quota del 4,1% nel colosso delle assicurazioni.

Erano quelli i giorni in cui UniCredit puntava ancora sulla preda ormai sfuggita dalle sue mani a causa del golden power imposto dal governo Meloni, su Banco BPM, e in cui l’AD ribadiva che il prezzo per acquistare Piazza Meda era giusto, citando tra l’altro lo stesso trend dei tassi della BCE. Il 3 febbraio del 2025, lo stesso CEO di Generali Philippe Donnet si era mostrato favorevole alla presenza nel capitale del Leone di UniCredit.

Orcel sarebbe orientato però ormai a mollare ancora più azioni Generali, il grande colosso tanto caro al governo Meloni: così caro al punto che alcune sue mosse sono state considerate fin troppo orientate all’estero dall’esecutivo italiano. Sorprende in questo contesto quanto si è appreso di conseguenza negli ultimi giorni.

M&A in Italia? La frase di Orcel su Marte e la stoccata al governo Meloni

In generale sulle operazioni di M&A (mergers and acquisitions, ovvero fusioni e acquisizioni), Orcel ha ribadito che UniCredit rimane sempre aperta all’idea di considerare una partita che vada in quella direzione: “Ma se me lo chiedete, è quasi come se chiedessi a qualcuno: ’Qual è la probabilità che tu vada su Marte?’ È possibile, ma non è probabile nel breve termine, e non è probabile per una serie di motivi che conoscete molto bene”.

Con quella che è stata una stoccata rivolta al governo Meloni, Orcel ha puntualizzato di credere che “lo slancio rinnovato che in Italia stiamo vivendo ora e l’impegno che stiamo prendendo per guadagnare quote di mercato creino molto più valore rispetto a una situazione in cui, a causa dei lunghi tempi di approvazione normativa e politica, siamo tutti bloccati in una palude per un anno prima di poter muoverci e in una situazione in cui molte considerazioni non riguardano la creazione di valore”.

Detto questo, “se ci sono buone opportunità, noi ci siamo”. Anche se, è stata la precisazione: Noi “pensiamo di poter ottenere molto in modo organico e lo dimostreremo nel periodo 2026-28 ed è su questo che ci concentriamo”.

Insomma, ha detto ancora l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel, “direi che quando si presenta qualcosa, come abbiamo dimostrato, siamo sempre molto rapidi nel muoverci, ma non ci aspettiamo che si presenti qualcosa ”.

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