La Francia parte alla conquista di questa storica società italiana

Laura Naka Antonelli

21 Ottobre 2025 - 15:10

La notizia, arrivata nelle ultime ore, avrà fatto scattare subito sull’attenti il governo Meloni?

La Francia parte alla conquista di questa storica società italiana

E ora BNP Paribas conquista più del 5% del capitale di Generali, anche se si parla di una partecipazione potenziale.

La notizia, annunciata ieri dalla Consob tramite la sezione delle partecipazioni rilevanti nei capitali delle società quotate, desta un po’ di sorprese, visto il modo in cui la politica italiana da mesi si è fatta scudo dell’italianità di Generali per evitare ingerenze proprio di Parigi.

La mossa del colosso francese BNP Paribas incuriosisce, se si considera che è dall’inizio di quest’anno 2025 che in Borsa e anche tra i politici di casa si discute della presunta minaccia della Francia per Generali, il campione assicurativo italiano gestito dal CEO Philippe Donnet, che ha allarmato tanto l’Italia non solo di Meloni, ma anche dei partiti di opposizione, per avere ’osato’ raggiungere un accordo tra l’altro non vincolante con Natixis, banca di gestione dei servizi finanziari made in France, controllata dalla francese Groupe BPCE.

BNP Paribas conquista più del 5% di Generali, la mossa dopo quel continuo no Francia di Meloni

Quell’intesa ha fatto saltare subito sulla sedia diversi esponenti del governo Meloni, che hanno lanciato alert vari sul rischio che i risparmi degli italiani blindati dalla roccaforte finissero per non essere più investiti in Italia, in modo particolare nei Titoli di Stato del Paese, dunque BTP & Co, per andare a finanziare la Francia.

Tutto il contrario di ciò che ha sempre auspicato prima di tutto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha fatto di quella frase proferita a pochi mesi dalla nascita del suo governo “ Più Titoli di Stato nelle mani degli italiani ” il diktat che deve essere rispettato, prima di tutto dal MEF, ormai costantemente al lavoro per inventarsi nuovi bond sovrani dedicati alla platea degli investitori retail.

Il BTP Valore, la cui sesta edizione è in corso di emissione proprio in questi giorni, conferma a pieno il disegno di Meloni, che qualcuno aveva già anticipato prima della nascita di questo Titolo di Stato, parlando di BTP autarchico.

Proprio in quanto cassaforte dei risparmi degli italiani, Generali è stata considerata fin da subito asset dell’Italia da tutelare e da salvare dalle mire estere, tanto più dei cugini francesi, con avvertimenti lanciati da più parti.

A nulla sono servite le spiegazioni che lo stesso Donnet ha dato più volte al significato dell’intesa con Natixis che, dopo aver parlato di “bufale”, essere salito in cattedra per spiegare la ratio dell’accordo con Natixis, ha finito con il dare anche rassicurazioni piuttosto confortanti al governo italiano, riguardo all’impegno della compagnia di Trieste a continuare a puntare sui BTP.

Quei sospetti su OPS MPS su Mediobanca alimentati proprio dalla grande paura per la Francia

Il martellante timore di un possibile ’sequestro’ dei risparmi degli italiani da parte di mani francesi è stato tale da portare qualcuno a sospettare che l’OPS che MPS ha lanciato agli inizi del 2025 per la conquista di Mediobanca sia stata orchestrata proprio per puntare alla vera preda Generali, ribattezzata da qualcuno anche “Trono di Spade” .

Mediobanca è, o meglio era - visto che i suoi asset sono finiti nelle mani del Monte dei Paschi di Siena con il successo dell’OPAS - prima azionista del Leone di Trieste con una partecipazione che ammonta al 13%: 13% che ora è nelle mani di MPS, che ha tra i suoi primi azionisti i soci storici di Generali, noti per aver fatto anche la guerra alla gestione di Donnet: Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone.

La composizione dell'azionariato di Generali al 17 ottobre 2025 La composizione dell’azionariato di Generali al 17 ottobre 2025 Dopo la conquista di Mediobanca da parte di MPS-Monte dei Paschi di Siena, è proprio la banca senese la prima azionista di Generali (Fonte: sito Generali)

Nei mesi in cui Mediobanca aveva fatto il possibile per sfuggire alle mire della banca senese, era emerso a un certo punto che Generali aveva contattato addirittura la Consob per vederci anch’essa chiaro nelle presunte manovre dei grandi due player della finanza italiana.

Pericolo Francia per Generali? Ma che dire di Banco BPM?

Nel frattempo, riguardo al presunto pericolo della Francia per i risparmi degli italiani custoditi nelle casse di Generali, non c’era stato niente da fare.

Neanche le parole testuali di Philippe Donnet: “Gli sviluppi del mercato da un lato e la crescita significativa del portafoglio vita, con una raccolta netta positiva, dall’altro, rendono naturale prendere in considerazione l’aumento degli acquisti di titoli BTP ”, avevano calmato i nervi del governo Meloni. Nervi che però si sono confermati probabilmente più saldi di quanto si temesse, visto che da Palazzo Chigi non sono arrivati particolari allarmi per quanto concerne invece l’altro possibile dossier caldo della finanza: quello che vede protagonista il possibile accordo tra Banco BPM e Crèdit Agricole Italia, quest’ultima controllata di Crédit Agricole (la stessa che detiene la maggioranza di Piazza Meda).

Tutto, mentre lo stesso governo ha dato della straniera piuttosto a UniCredit, impedendole alla fine, con l’esercizio del golden power, di prendere possesso di Banco BPM.

E’ in questo contesto che si innesta ora la decisione del grande campione bancario francese, ovvero di BNP Paribas, di conquistare più del 5% di Generali.

Il governo Meloni starà già scattando sull’attenti?

Lo shopping di BNP Paribas, che conquista più del 5% di Generali con quota potenziale

Per la precisione, stando a quanto si legge nelle partecipazioni rilevanti della Consob, BNP Paribas detiene una partecipazione indiretta pari al 5,39% nel capitale di Generali.

Indiretta, nel senso che la quota è detenuta dal gigante francese tramite le società da esso controllate BNP Paribas Financial Markets (5,15%), BNP Paribas Cardif e BNP Paribas Securities Services.

La quota totale è così composta:

  • da uno 0,26% di azioni con diritti di voto.
  • dall’1,28% da contratti di opzione Vanilla con date di scadenza comprese tra il 17/10/2025 e il 20/12/2030.
  • dal 3,85% di contratti total return swap, con date di scadenza comprese tra il 09/03/2026 e il 23/04/2029 per quanto riguarda il 3.74% e da altri contratti swap, future e di opzione, con date di scadenza comprese tra il 19/12/2025 e il 20/12/2030.

La mossa di BNP Paribas in Generali risale al 10 ottobre scorso, ma la notizia è stata data nella giornata di ieri, lunedì 20 ottobre 2025, proprio quando le azioni del gigante francese venivano massacrate dai sell a causa di quel grande scandalo.

Generali aggiorna il mercato sul piano di buyback

Sempre nella giornata di ieri 20 ottobre 2025 il gruppo Assicurazioni Generali ha annunciato di avere acquistato sul mercato Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana, nel periodo dal 13 ottobre 2025 al 17 ottobre 2025, 1.178.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di € 32,77, per un controvalore complessivo di € 38.605.309,70, andando avanti dunque con il suo piano di buyback.

Generali ha precisato che a seguito degli acquisti effettuati, alla data del 17 ottobre 2025 la società e le sue controllate detengono 43.008.628 azioni proprie, pari al 2,78% del capitale sociale.

Riguardo al trend delle azioni Generali, negli ultimi 5 giorni di contrattazioni i titoli hanno perso più del 5% del loro valore, riportando nell’ultimo mese di trading sul Ftse Mib di Piazza Affari un ribasso pari a poco meno dell’1%.

Negli ultimi tre mesi di contrattazioni, il titolo Generali è salito di più del 3%, mentre YTD, ovvero dall’inizio del 2025, il guadagno è stato di oltre il 19%. Su base annua, le azioni sono avanzate di più del 24%.

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