L’Ue può difendersi da sola in caso di guerra con la Russia? L’Italia deve preoccuparsi

Alessandro Cipolla

22 Febbraio 2024 - 08:25

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Se Trump dovesse tornare a essere il presidente gli Usa potrebbero non intervenire in caso di un attacco della Russia all’Ue: perché la guerra è un incubo per l’Italia.

L’Ue può difendersi da sola in caso di guerra con la Russia? L’Italia deve preoccuparsi

L’Ue è in grado di difendersi da sola in caso di guerra con la Russia? Una domanda questa che sta serpeggiando nelle cancellerie del Vecchio Continente da quando Donald Trump, nel corso di un comizio elettorale, ha affermato che con lui presidente gli Usa non correrebbero in soccorso di un Paese membro della Nato in arretrato con i pagamenti.

Il riferimento di Trump è all’impegno dei Paesi dell’Alleanza Atlantica di destinare alle spese militari il 2% del proprio Pil; l’Italia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ha rinnovato il suo impegno ad arrivare a tale soglia, ma l’incremento per il Belpaese sarà graduale e, allo stato delle cose, noi saremmo nell’elenco degli inadempienti stando al criterio del tycoon.

Alle elezioni presidenziali di novembre Donald Trump è il grande favorito per la vittoria, con i sondaggi che lo danno vincente contro un Joe Biden i cui problemi di memoria ormai sono ben noti a tutti. Un ritorno alla Casa Bianca dell’ex presidente di conseguenza è al momento lo scenario più probabile.

Questo vuol dire che con Trump di nuovo presidente gli Usa non difenderebbero l’Unione europea in caso di un attacco della Russia a un membro della Nato inadempiente? Difficile che gli americani si possano tirare indietro in uno scenario del genere, ma di recente si è parlato anche di come Washington potrebbe dire addio all’Alleanza atlantica in caso di un ritorno al potere di The Donald.

Ecco che allora si ritorna alla domanda di partenza: l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione europea potrebbero affrontare in questo momento una guerra contro la Russia? In uno scenario del genere le cose non si metterebbero molto bene per il nostro Paese.

Guerra contro la Russia: i problemi dell’Ue e dell’Italia

Tra i Paesi membri dell’Ue e della Nato al momento solo in cinque sarebbero in regola con il parametro del 2% del Pil da destinare alla spesa militare: Grecia, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.

Secondo il ragionamento di Donald Trump, con lui presidente gli Stati Uniti non muoverebbero un dito se la Russia dovesse muovere guerra all’Italia o alla Germania, con l’Unione europea che a quel punto si dovrebbe difendere da sola.

Nel complesso i 27 Stati membri nel 2022 hanno speso per i loro eserciti 240 miliardi di euro - una cifra aumentata nel 2023 per effetto della guerra in Ucraina -, molto più della Russia (92 miliardi) e meno di un terzo rispetto agli Usa (794 miliardi).

Il problema nell’Ue non sembrerebbe essere tanto quanto si spende, ma come si spende visto che ogni Stato continuerebbe a pensare al proprio orticello destinando a progetti militari congiunti meno del 20%.

Nell’Ue adesso si sta cercando di accelerare per quanto riguarda l’esercito europeo, con un primo battaglione élite denominato European Union Rapid Deployment Capacity e formato da 5.000 soldati che sarà operativo a partire dal 2025.

Un primo abbozzo di esercito europeo che però non risolve il grande problema di fondo: chi andrebbe a comandare queste truppe? Non a caso Ursula von der Leyen ha dichiarato che se rieletta a Palazzo Berlaymont andrebbe a istituire la figura di un commissario ad hoc per le forze armate comunitarie.

In sostanza i Paesi comunitari possono contare sulla Francia che è una potenza nucleare e su eserciti numerosi e ben organizzati nonostante gli arsenali svuotati per sostenere l’Ucraina, ma difetterebbero nelle catene di comando e nelle tecnologie strategiche comuni.

Se la Russia in caso di una guerra dovesse mandare uno dei suoi missili ipersonici - potenzialmente montanti di una testata nucleare - verso l’Italia, noi al momento non saremmo in grado di intercettarlo. Al tempo stesso, senza il supporto degli Usa l’Europa potrebbe andare in difficoltà anche sul campo vista la mancanza di coordinamento tra i vari eserciti.

L’unica cosa certa è che i rapporti con Mosca non saranno più gli stessi dopo l’invasione dell’Ucraina e che la tensione militare andrà avanti per anni a prescindere da come finirà la guerra in corso: Emmanuel Macron vorrebbe che l’Ue facesse debito comune per finanziare le spese militari, con la via diplomatica per risolvere le questioni con il Cremlino che sembrerebbe essere l’unica opzione non considerata da Bruxelles.

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