Un regista di Hollywood ha truffato Netflix per $11 milioni. I soldi destinati alle riprese di una serie tv sono stati utilizzati dall’uomo per comprare criptovalute, auto di lusso e cibo d’asporto.
Anche i colossi vengono truffati. Un regista di Hollywood è stato arrestato e accusato di aver utilizzato fondi di Netflix destinati al completamento di una serie di fantascienza per acquistare auto di lusso, criptovalute, cibo d’asporto e biancheria da letto di lusso.
Si tratta dell’assurda storia di cui si è reso protagonista Carl Erik Rinsch, 47 anni, che è attualmente accusato di frode federale e riciclaggio di denaro in relazione agli 11 milioni di dollari che il colosso dello streaming gli ha fornito per realizzare “White Horse”, una serie fantascientifica mai portata a termine dall’autore statunitense. Rinsch, noto soprattutto per il film “47 Ronin”, con protagonista Keanu Reeves, ha rifiutato di dichiararsi colpevole.
La truffa di Carl Erik Rinsch ai danni di Netflix
Tra il 2018 e il 2019, Netflix ha fornito al regista un budget iniziale di 44 milioni di dollari per girare i 12 episodi della prima stagione della serie sci-fi, che racconta la storia di un gruppo di cloni umani artificiali. Tuttavia, nemmeno un singolo episodio è stato completato. Nel marzo 2020, poi, il regista era riuscito a ricevere altri 11 milioni di dollari dalla piattaforma di streaming, utilizzando la scusa che il budget iniziale non fosse sufficiente al completamento dell’opera.
Ma invece di utilizzare i fondi per la serie, Rinsch li avrebbe trasferiti sui suoi conti bancari personali e utilizzati in seguito per acquistare beni di lusso e investire in diverse rischiose iniziative finanziarie, alcune delle quali si sono rivelate poi clamorosamente fallimentari. Nell’atto d’accusa è riportato che, solo 2 mesi dopo aver ricevuto gli 11 milioni di dollari, circa la metà era già stata spesa. Ma quando Netflix chiedeva aggiornamenti sullo sviluppo della serie tv, il regista gli rispondeva che “tutto era fantastico e stava andando molto bene”.
I folli acquisti del regista incriminato
Secondo la testimonianza rilasciata in tribunale, Rinsch avrebbe speso un totale di 9,14 milioni di dollari tramite un conto bancario personale con i fondi originariamente destinati a ultimare “White Horse”. Il regista avrebbe poi trasferito parte dei fondi su Kraken, un conto di scambio di criptovalute, con cui ha acquistato circa una dozzina di criptovalute diverse, tra cui Dogecoin, Ethereum, Bitcoin e la stablecoin Tether.
In un foglio di calcolo inserito come prova, è riportato che le spese del regista includevano anche oltre 480 consegne di cibo dai servizi di food delivery Postmates e Uber Eats nell’arco di sei mesi del 2022. In alcuni casi, Rinsch avrebbe effettuato fino a 12 ordini di cibo separati al giorno. Ma non finisce qui. L’uomo ha speso circa 3,36 milioni di dollari in materassi di lusso, 2,4 milioni in supercar - tra cui una Ferrari e una Rolls Royce - e 1,8 milioni di dollari in carte American Express, oltre a numerosi acquisti destinati a soggiorni in hotel, gioielli e opere d’arte.
Adesso, per Rinsch le cose potrebbero mettersi molto male. Il regista, rilasciato su cauzione di 100.000 dollari, dovrebbe comparire prossimamente in tribunale a New York. E se venisse dichiarato colpevole, rischia fino a 20 anni di carcere.
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