Il presidente della Fed Jerome Powell ha dato nuove indicazioni utili a valutare la direzione futura dei tassi, ma ha anche parlato del trend di Wall Street.
Non di soli tassi USA ha parlato il presidente della Fed Jerome Powell, nel discorso proferito ieri a Providence, a Rhode Island.
Interpellato dai giornalisti, il banchiere centrale ha risposto anche a un interrogativo specifico sull’enfasi che lui e i suoi colleghi della Federal Reserve danno al trend dei mercati e al loro livello di tolleranza verso corsi azionari che potrebbero essere troppo alti.
E la risposta non è piaciuta a Wall Street, che ha chiuso la seduta della vigilia in calo, dopo i record storici testati da tutti e tre gli indici principali della borsa USA S&P 500, Nasdaq e Dow Jones, nelle sessioni succesive all’annuncio sui tassi della Fed, tagliati per la prima volta nel 2025 la scorsa settimana.
Lo S&P 500 ha perso lo 0,55% a 6.656,92, il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,95%, a 22.573,47 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 88,76 punti, o lo 0,19%, a quota 46.292,78.
Powell e il commento sui mercati, “Avete ragione, quotazioni azionarie sono piuttosto elevate”
“Osserviamo attentamente nel loro complesso le condizioni finanziarie e ci chiediamo se le nostre politiche le stiano influenzando in un modo che rispecchi quanto desideriamo ottenere”, ha detto Powell, rispondendo all’interrogativo sulla possibilità che l’azionario abbia raggiunto quotazioni troppo elevate, in sostanza se i mercati si trovino in una condizione di bolla speculativa. “Ma avete ragione: secondo molti indicatori, per esempio, le quotazioni azionarie sono piuttosto elevate ”.
E ancora: “ I mercati ci ascoltano e ci seguono ed elaborano stime su dove credono che i tassi siano diretti, prezzandole”, ha ricordato il timoniere della Banca centrale americana, dopo che a Wall Street i principali indici azionari hanno continuato a inanellare nuovi record, e a seguito del primo taglio del 2025 firmato dalla Fed mercoledì scorso 17 settembre. Quei record sono stati messi a segno grazie alla ferma convinzione sull’arrivo di nuove sforbiciate dalla Fed, nonostante i toni non proprio dovish di Powell.
Allo stesso tempo, pur ammettendo che i corsi azionari hanno raggiunto valori molto alti e che siano dunque sopravvalutati, Powell ha negato la presenza di rischi considerevoli per la stabilità finanziaria: “Questo non è il momento in cui i rischi per la stabilità finanziaria sono elevati ”.
Tassi Fed, Powell sul trend dell’economia e dell’inflazione USA
Cosa ha detto invece Powell in merito ai tassi sui fed funds USA, dopo il primo grande atto di mercoledì scorso?
Riguardo alle condizioni di salute dell’economia americana, il numero uno della Fed ha messo in evidenza i seguenti punti:
- L’economia statunitense mostra resilienza a fronte di profondi cambiamenti che stanno interessando il commercio, l’immigrazione, la politica fiscale, la regolamentazione e la geopolitica.
- I dati recenti mostrano che il ritmo di crescita economica si è moderato. Il tasso di disoccupazione resta basso, ma è leggermente aumentato. La crescita dell’occupazione ha rallentato il passo e i rischi al ribasso per il mercato del lavoro sono cresciuti.
- Le nuove buste paga (Non Farm Payrolls, NFP, di recente drammaticamente riviste al ribasso), hanno subito un forte rallentamento nei mesi estivi, con una media di appena 29.000 nuovi posti di lavoro al mese, negli ultimi tre mesi..
- Il ritmo recente della creazione di posti di lavoro sembra inferiore al livello di “pareggio” necessario per mantenere stabile il tasso di disoccupazione.
- Si è registrato un marcato rallentamento sia nell’offerta che nella domanda di lavoratori — un trend insolito e sfidante.
Per quanto concerne il trend dell’inflazione USA, Powell si è così espresso:
- Di recente l’inflazione è aumentata e rimane su livelli relativamente elevati.
- L’indice PCE complessivo è salito del 2,7% nei dodici mesi terminati ad agosto, rispetto al 2,3% di agosto 2024. Il PCE core è aumentato del 2,9%.
- I prezzi dei beni, dopo essere scesi l’anno scorso, stanno trainando la ripresa dell’inflazione, rispecchiando in gran parte dazi più elevati, piuttosto che pressioni sui prezzi più diffuse.
- Il processo di disinflazione nei servizi continua, compreso quello nel settore abitativo.
- Le misure a breve termine relative alle aspettative sull’inflazione sono cresciute… mentre la maggior parte delle aspettative di lungo termine resta coerente con il nostro obiettivo del 2%.
- Gli aumenti dei dazi impiegheranno probabilmente del tempo per riflettersi sulle catene di approvvigionamento… determinando un incremento una tantum del livello dei prezzi nel corso di diversi trimestri.
- Ci assicureremo che questo aumento una tantum dei prezzi non si trasformi in un problema d’inflazione persistente.
Tassi Fed, Powell: nessun percorso predeterminato per la nostra politica monetaria
Di conseguenza, in merito alla direzione che la politica monetaria della Fed potrebbe prendere, il presidente della Federal Reserve Powell ha presentato la seguente situazione, che pone non pochi dilemmi alla Banca centrale USA:
- I rischi a breve termine sull’inflazione sono orientati al rialzo, mentre quelli sull’occupazione al ribasso — una situazione complessa.
- I rischi da entrambe le parti implicano che non esiste un percorso privo di rischi. Se allentiamo troppo rapidamente, potremmo lasciare incompleto il lavoro sull’inflazione. Se manteniamo una politica restrittiva troppo a lungo, il mercato del lavoro potrebbe indebolirsi inutilmente.
- Il crescente rischio al ribasso per l’occupazione ha modificato l’equilibrio dei rischi per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
- Abbiamo considerato appropriato, nella nostra ultima riunione, compiere un altro passo verso un orientamento più neutrale della politica monetaria, tagliando il corridoio obiettivo per il tasso dei federal funds di 25 punti base al 4 – 4,25 per cento.
- Questo orientamento, che considero ancora moderatamente restrittivo, ci lascia in una posizione favorevole per rispondere a eventuali sviluppi economici.
- La nostra politica (monetaria) non segue un percorso prestabilito.
- Rimaniamo impegnati a sostenere la piena occupazione e a riportare l’inflazione in modo duraturo verso il nostro obiettivo del 2%.
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