Da Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, arriva la prima doccia fredda sul taglio delle tasse. La coperta è corta, si devono stabilire delle priorità: rottamazione selettiva e Irpef nel mirino.
Doccia fredda per i contribuenti, Maurizio Leo, vice-ministro dell’Economia e delle Finanze, interviene all’assemblea degli artigiani CNA: sì al taglio delle tasse nella Legge di bilancio 2026, ma la coperta è corta e i lavori vanno avanti. Saranno ascoltate tutte le proposte, tra cui taglio dell’Irpef e rottamazione quinquies, ma poi è necessario stabilire delle priorità per non mandare in sofferenza i conti pubblici.
In questi giorni è un susseguirsi di proposte che riguardano soprattutto il taglio delle tasse e la rottamazione quinquies. A mettere un punto, che per molti è una doccia fredda, è Maurizio Leo in occasione dell’intervento davanti alla platea degli artigiani aderenti al CNA. Poche le certezze, occorre stabilire delle priorità negli interventi perché la coperta è corta e non si può fare tutto. Nonostante questo, sembrano esservi dei punti fermi.
Ecco le ultime dichiarazioni del viceministro Maurizio Leo su taglio delle tasse e rottamazione quinquies.
Taglio Irpef, sempre mono probabile l’estensione della seconda aliquota
Il viceministo dell’Economia mette dei punti al taglio delle tasse, sottolinea che tutte le proposte dei partiti e delle associazioni di categoria saranno attentamente vagliate, il punto fermo è aiutare il ceto medio, ma ancora non sono stabilite le modalità e le priorità.
Sicuramente è allo studio il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, ma il viceministro non si sbilancia sulla soglia: 50.000 euro o 60.000 euro? Finora si era ipotizzato il doppio intervento, cioè taglio dell’aliquota ed estensione della stessa a 60.000 euro. Ora sembra, invece, quasi certo solo il taglio dell’aliquota, scelta che porterebbe a maggiori entrate per le casse dell’Erario. Con l’estensione della platea il risparmio per il contribuente può arrivare a 1.400 euro, ma con il solo taglio dell’aliquota il risparmio massimo di imposta è di 600 euro. La platea dei beneficiari quindi si restringe di molto.
Sempre in tema Irpef, Maurizio Leo ha, invece, sottolineato che un buon risparmio di imposta potrebbe essere dettato dalla detassazione dei premi di produttività che possono dare slancio anche all’economia, obiettivo che “resta la strada da seguire”. Insomma, non tutto si può avere, la coperta è corta e non c’è copertura sufficiente, ma la detassazione dei premi di produttività ha un impatto minore rispetto all’estensione della seconda aliquota.
Rottamazione quinquies: non può favorire chi ha un Suv
Altro nodo cruciale è la rottamazione quinquies e qui il campo è minato, infatti, Maurizio Leo parla agli artigiani, lavoratori autonomi che, più dei lavoratori dipendenti, hanno carichi fiscali pendenti di un certo tenore. Nonostante Matteo Salvini sia fermo sull’ipotesi di rottamare tutti i carichi pendenti eliminando sanzioni e interessi e rateizzando in 10 anni, Maurizio Leo è più cauto.
La rottamazione quinquies deve essere selettiva, riguardare chi ha oggettive difficoltà nel pagare. Non si può favorire «chi ha un Suv e usa metodi pretestuosi per non pagare le tasse».
Probabilmente i benefici saranno a favore di una platea ristretta e, in base alle dichiarazioni, si può ipotizzare che chi ha beni intestati di una certa consistenza non potrà ottenere il massimo dei vantaggi.
Flat tax paperoni stranieri e Ires premiale
Nei giorni scorsi si è molto parlato di una flat tax sui paperoni stranieri, anche in questo caso Maurizio Leo mette un freno, il beneficio potrebbe essere ristretto a chi è già in Italia, quindi, non a chi si stabilisce in Italia per avere vantaggi fiscali. D’altronde, le accuse di dumping fiscale della Francia non possono essere completamente ignorate.
Infine, non sembrano esservi perplessità sul rendere strutturale l’Ires premiale, provvedimento che evidentemente favorisce, premia, chi investe nella produttività e di conseguenza può dare una spinta al PIL.
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