Stralcio cartelle, pace fiscale in standby: decreto del MEF in ritardo

Anna Maria D’Andrea

25 Giugno 2021 - 10:23

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Stralcio delle cartelle, ancora in standby la nuova pace fiscale prevista dal decreto Sostegni. È in ritardo il decreto MEF atteso entro il 21 giugno 2021.

Stralcio cartelle, pace fiscale in standby: decreto del MEF in ritardo

Stralcio delle cartelle, la pace fiscale resta in standby. Non è ancora stato emanato il decreto del MEF sulla cancellazione dei carichi fino a 5.000 euro.

Il provvedimento attuativo era atteso entro il 21 giugno 2021, ma non emerge alcuna novità sui tempi. Un ritardo che blocca la cancellazione automatica delle cartelle, misura prevista dal testo del decreto Sostegni, ma che non è l’unico.

Come indicato dall’Ufficio per il programma di Governo, dei 32 decreti previsti per l’attuazione delle misure introdotte dal decreto legge n. 41/2021 ne sono stati emanati solo 2.

Sul tema della riscossione è inoltre attesa la relazione del Ministro dell’Economia sulla revisione del meccanismo di controllo e discarico dei crediti. Un dossier da presentare alle Camere entro il 21 maggio 2021 ma che è ancora in fase di predisposizione.

Stralcio cartelle, pace fiscale in standby: decreto del MEF in ritardo

Resta ancora bloccata la cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro relative al periodo tra il 2000 e il 2010. Lo stralcio interessa anche i debiti per i quali il contribuente ha fatto domanda per la pace fiscale, ossia la rottamazione e il saldo e stralcio.

A dare il via alla procedura di annullamento dei debiti sarà un decreto del Ministero dell’Economia. I tempi previsti dal decreto Sostegni sono ormai scaduti: il provvedimento era atteso, come detto, entro il 21 giugno 2021.

Lo stralcio delle cartelle, ricordiamo, non è per tutti: sarà riconosciuto solo ai contribuenti con reddito imponibile fino a 30.000 euro.

Nell’attesa dell’avvio della pace fiscale, restano sospese le procedure di riscossione dei debiti di importo fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, relativi al periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Uno stop che continuerà ad operare fino alla data per la cancellazione delle cartelle che verrà fissata dal decreto del MEF.

Non solo stralcio delle cartelle, in ritardo anche la relazione sulla riforma della riscossione

Sono 30 provvedimenti attuativi del decreto Sostegni non ancora emanati, e a questi si aggiunge la relazione del Ministero dell’Economia sulle possibili vie per la riforma della riscossione.

Sono mesi roventi per il Ministro dell’Economia Daniele Franco e, in linea generale, sul fronte fiscale. Si attende innanzitutto la predisposizione della legge delega sulla riforma dell’IRPEF, e poi bisognerà delineare gli interventi per rendere più efficiente la riscossione di imposte e altri tributi non versati.

Sulla riscossione, il decreto Sostegni ha affidato al MEF il compito di predisporre e trasmettere alle Camere una relazione contenente i criteri per rivedere il meccanismo di controllo e discarico dei crediti non riscossi, al fine di ridefinire la disciplina legislativa dei crediti difficili da recuperare.

Tra le ipotesi in campo, c’è quella di disegnare un meccanismo di stralcio “continuo” delle cartelle, dopo un determinato periodo temporale, da accompagnare evidentemente da un inasprimento delle attività dell’AdER.

La relazione era attesa entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto n. 41 del 22 marzo 2021, quindi il 21 maggio.

Siamo ormai alla fine di giugno e, come evidenziato dalla Sottosegretaria al MEF Guerra nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze del 23 giugno, la relazione è attualmente in corso di predisposizione.

Per conoscere come sarà il Fisco del futuro bisogna attendere ancora.

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