Per alcuni debitori accedere alla rottamazione quinquies richiederà il versamento di un anticipo dell’importo. Chi sarà tenuto al versamento e quando arriva la nuova sanatoria?
La rottamazione quinquies si farà e anche se se ne parla, ormai, da quasi un anno, indiscrezioni vorrebbero che la nuova sanatoria potrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio. Dalla proposta iniziale, presentata dalla Lega per essere inserita prima nella Legge di Bilancio 2025 e poi nel decreto Milleproroghe, l’idea iniziale ha subito profondi cambiamenti, anche se la flessibilità della rottamazione quinquies sembra ancora non essere stata snaturata.
A confermare che la nuova sanatoria sarà inclusa nella prossima Legge di Bilancio è Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze del Senato. Da quel che lascia trapelare sembra che il testo della rottamazione quinquies sia terminato e che a settembre, con la riapertura dei lavori dopo la pausa estiva, si procederà con la presentazione degli emendamenti per approntare il testo da inserire nella manovra di fine anno.
Rottamazione quinquies non per tutti
Quello che soprattutto negli ultimi mesi è apparso abbastanza chiaro è che la rottamazione quinquies non sarà per tutti. I contribuenti meno meritevoli e coloro che hanno approfittato delle precedenti rottamazioni, saranno esclusi dalla nuova sanatoria. Chi ha utilizzato una delle rottamazioni degli anni passati senza chiudere definitivamente i debiti con il Fisco (chiedendo l’accesso solo per bloccare fermi amministrativi e pignoramenti) non potrà accedere alla nuova pace fiscale.
Nel testo, poi, dovrebbe essere stato inserito anche l’obbligo di versare un anticipo sul debito per chi ha importi molto alti da versare. Si parlerebbe di un anticipo obbligatorio del 5% sui debiti di importo superiore ai 50.000 euro. In questo modo, nonostante la nuova rottamazione non preveda maxi rate iniziali, lo stato si garantirebbe un gettito immediato, visto che poi il piano di dilazione è spalmato su 120 rate mensili.
Resta ferma l’idea di rendere la rottamazione più flessibile: 120 in 10 anni e decadenza solo dopo almeno otto rate, anche non consecutive, saltate. Per i debiti più esigui, poi, dovrebbe essere previsto anche un saldo e stralcio, ma di questa misura non è trapelato molto. Se dovesse ricalcare quanto previsto con le sanatorie precedenti a essere cancellati sarebbe i debiti più vecchi e di importo fino a 1.000 euro.
La prima bozza della misura, quindi, dovrebbe essere disponibile già all’inizio di settembre.
Dilazione dei pagamenti per favorire i versamenti
Mentre i contribuenti stanno ancora versando le rate della rottamazione quater, si parla già di una rottamazione quinquies, gli obiettivi sono consentire il recupero di liquidità ed evitare gli errori che sono stati commessi nella rottamazione quater.
Proprio per questo motivo si vuole attuare una dilazione nei pagamenti fino a 120 rate, le rate dovrebbero essere mensili e di importo ridotto rispetto alle rate della rottamazione quater trimestrali. Di conseguenza, sarebbero maggiormente sostenibili.
Destinato a cambiare anche il meccanismo della decadenza che attualmente si verifica con il ritardo del pagamento anche di una sola rata.
Maxi anticipo obbligatorio per accedere alla pace fiscale con rottamazione quinquies
La novità che prende sempre più piede, oltre alla possibilità di introduzione del saldo e stralcio per le cartelle esattoriali di piccolo importo è quella del versamento di una fee, un anticipo sostanzioso, per i grandi debiti fiscali. In caso di debito erariale superiore a 50.000 euro si sta lavorando all’ipotesi non solo di una maxi rateizzazione, ma anche all’ipotesi di versamento di un anticipo obbligatorio pari al 5% del debito fiscale come condizione necessaria per l’accesso ai benefici della rottamazione quinquies.
In base alle dichiarazioni di Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze, il testo della rottamazione quinquies potrebbe essere pronto già il 12 settembre. Naturalmente sulla bozza ci saranno ulteriori lavori, ma il tempo a disposizione c’è, considerato che il provvedimento dovrebbe entrare nella Legge di Bilancio 2026. Dovrebbe consentire di sanare le cartelle esattoriali a partire da gennaio 2000.
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