Saldo e stralcio nella rottamazione quinquies, importi e cartelle cancellate

Patrizia Del Pidio

11 Agosto 2025 - 10:51

Nella rottamazione quinquies spunta l’ipotesi del saldo e stralcio. Quali sono le cartelle esattoriali cancellate e che importo avranno? Vediamo chi saranno i beneficiari e gli esclusi.

Saldo e stralcio nella rottamazione quinquies, importi e cartelle cancellate

Con la rottamazione quinquies potrebbe arrivare anche il saldo e stralcio, ma questa non dovrebbe essere una novità assoluta, visto che la cancellazione delle cartelle esattoriali inesigibili è già stata prevista dalla riforma della riscossione con il discarico automatico. In ogni caso, proprio in questi giorni, l’ipotesi di un possibile nuovo saldo e stralcio automatico sta destando l’interesse di molti contribuenti.

La nuova pace fiscale dovrebbe prevedere una doppia via: da una parte la possibilità di rateizzare in 120 rate i debiti più grandi e dall’altra la cancellazione automatica di quelli di importo più basso. La rottamazione quinquies, che in moltissimi attendono, avrà una doppia anima con l’obiettivo ambizioso di cancellare milioni di cartelle esattoriali che attualmente intasano il magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Dalla rottamazione quinquies al saldo e stralcio

In una delle dichiarazioni del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, era stato sottolineato come la rottamazione quinquies in 120 rate non potesse essere applicata ai micro debiti di importo inferiore a 1.000 euro, ma ecco che ora, per questi debiti, spunta una nuova ipotesi: quella della cancellazione automatica.

Un saldo e stralcio con cancellazione dei debiti più vecchi e più bassi era stato previsto anche con la rottamazione quater, ma ora la misura sembra sovrapporsi a quanto già previsto dal discarico automatico entrato in vigore dal 1° gennaio 2025. La norma entrata in vigore all’inizio di quest’anno prevede che i debiti che non riescono a essere riscossi dall’agente a cui sono stati affidati entro cinque anni debbano essere restituiti all’ente creditore (discaricati, appunto, dall’agente di riscossione) affinché decida se affidarli di nuovo alla riscossione o se cestinarli.

Il nuovo saldo e stralcio, quindi, si sovrapporrebbe a questa misura andando a cancellare i debiti più bassi, quelli che all’amministrazione tributaria costa più recuperare che cancellare.

Il nuovo saldo e stralcio

La procedura che dovrebbe essere inserita nella bozza della rottamazione prevede un saldo e stralcio molto più snello che prevede in alcuni casi la cancellazione del debito in presenza di un pagamento parziale o, in alternativa, l’eliminazione delle pendenze anche senza alcun pagamento. La differenza è data dai criteri reddituali e patrimoniali del debitore, di cui l’amministrazione fiscale è già a conoscenza.

Lo scopo della cancellazione dei micro debiti è quello di liberare risorse che, altrimenti, sarebbero impegnate nella riscossione di importi esigui e difficilmente recuperabili a causa dell’impossibilità di pagare da parte del debitore. Con il saldo e stralcio oltre a svuotare il magazzino fiscale dei debiti da quelli di importo minore, si darebbe un maggior respiro economico alle famiglie a basso reddito.

Con il saldo e stralcio si prevede un intervento rapido e con parametri semplificati (basti pensare che con l’ultima edizione della misura non era necessario neanche presentare domanda e la cancellazione avveniva in automatico).

Rottamazione quinquies non per tutti

Allo stesso tempo anche la {{}} non sarà aperta a tutti i cittadini, ma si tratterà di una misura riservata solo a chi si trova in reali difficoltà economiche. Sembra che saranno esclusi dalla pace fiscale coloro che hanno già fruito di precedenti rottamazioni senza portarle a termine (i decaduti) purché che siano in possesso di patrimoni che permettano di saldare il debito. Insomma, quello che si vuole fare con la nuova pace fiscale è di non favorire, come avvenuto nelle precedenti versioni, i furbetti che aderiscono senza avere l’intenzione di versare il dovuto.

Se molti si aspettavano una rottamazione per l’autunno, la realtà sembra essere differente. Anche se la misura dovesse essere inserita nella Legge di Bilancio 2026 non entrerebbe in vigore prima della metà del nuovo anno perché è necessario aggiornare i sistemi informativi e predisporre i modelli per aderire.

Maurizio Leo a metà luglio ha affermato che “si tratta di una misura strutturale, non emergenziale, e come tale richiede criteri selettivi e un piano attento di sostenibilità”. Non solo, quindi, si dovrà pensare al gettito derivante dalla misura, ma si dovrà stabilire anche il perimetro di azione per fare in modo che non sia, come le precedenti, una rottamazione generalizzata.

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