Il saldo e stralcio è procedura che consente a chi è debitore di pagare a saldo, cioè in modo agevolato, il proprio debito. Vediamo cos’è e come funziona.
Il saldo e stralcio permette ai debitori di risparmiare fino al 50-60% dell’importo originale dovuto. Questa procedura rappresenta un’opportunità vantaggiosa per risolvere situazioni debitorie complesse, consentendo un compromesso che soddisfa entrambe le parti coinvolte.
Infatti, si tratta di un accordo mediante il quale il debitore paga al creditore una somma inferiore rispetto all’importo originariamente dovuto, ottenendo in cambio l’estinzione completa del debito. La procedura viene generalmente utilizzata quando un debitore dimostra di non essere in grado di pagare l’intero importo dovuto al creditore. In questo modo, il debitore riesce a saldare il proprio debito mentre il creditore recupera almeno parte della somma entro termini certi, senza dover ricorrere a procedure esecutive più complesse.
I debiti che possono essere oggetto di saldo e stralcio sono molteplici e includono prestiti personali, debiti con fornitori, carte di credito, debiti tra soggetti privati, nonché importi non saldati verso banche, istituti finanziari e in alcuni casi anche verso il fisco e la previdenza. La percentuale di risparmio ottenibile varia considerevolmente e dipende da diversi fattori che solo un professionista del settore può valutare correttamente.
Cosa significa saldo e stralcio e quando si applica
La procedura di saldo e stralcio rappresenta un accordo transattivo tra un debitore e un creditore che, nonostante la sua popolarità, richiede una comprensione approfondita dei suoi aspetti legali e pratici. Ecco cosa implica questa soluzione e quando può essere applicata.
Definizione legale e significato pratico
Il termine «saldo e stralcio» racchiude nella sua nomenclatura l’essenza stessa dell’operazione:
il «saldo», che indica il pagamento di una parte del debito, e lo «stralcio», che rappresenta la cancellazione della parte rimanente.
Legalmente, si configura come un contratto a tutti gli effetti, noto anche come transazione, destinato a risolvere un conflitto tra le parti riguardante una somma dovuta. Questo accordo non ha «valore novativo» del credito originario, il che significa che se il debitore non rispetta l’accordo, il creditore può far rivivere il debito originale.
La procedura può essere strutturata in due modalità principali:
- in un’unica soluzione (opzione più frequente per i debiti più importanti);
- a rate (mediante pagamento dilazionato in più tranche).
Una volta firmato l’accordo e versata la somma pattuita, il debito si considera definitivamente estinto e non potranno essere avviate ulteriori azioni di recupero.
Differenza tra saldo e stralcio e altre soluzioni
A differenza della rottamazione delle cartelle, il saldo e stralcio non è previsto da una legge specifica, ma rappresenta una pratica negoziale. Questo aspetto costituisce una differenza fondamentale rispetto ad altre soluzioni disponibili per i debitori.
Nel caso della ristrutturazione del debito, altra soluzione per affrontare difficoltà finanziarie, l’obiettivo è aiutare il debitore a gestire le proprie obbligazioni, ma con approcci e finalità differenti. Mentre il saldo e stralcio prevede una riduzione dell’importo dovuto, la ristrutturazione del debito generalmente implica un pagamento completo o dilazionato dell’intero debito.
Inoltre, nel piano di rientro, il debitore concorda con il creditore un piano di pagamento delle rate più lungo o flessibile rispetto agli accordi iniziali, ma senza riduzione dell’importo. Questa opzione comporta una trattativa più complessa e strutturata rispetto al saldo e stralcio.
Un’alternativa più drastica potrebbe essere la liquidazione dei beni del debitore, che prevede la vendita dei beni per estinguere i debiti, ma che non sempre garantisce una riduzione significativa dell’importo complessivo dovuto.
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Quando è possibile proporre un accordo saldo e stralcio
Il saldo e stralcio non può essere proposto in qualsiasi momento, ma solo in determinate fasi della vita di un credito. In particolare, è consigliabile ricorrere a questa soluzione nelle seguenti situazioni:
- quando il debitore si trova in gravi difficoltà economiche e non è in grado di sostenere l’intero importo del debito. Queste difficoltà possono derivare da disoccupazione, malattia o separazione;
- quando la situazione finanziaria è andata in sofferenza, ossia quando il debitore si trova nell’impossibilità di pagare le rate dei prestiti, giungendo così a una grave insolvenza;
- quando il creditore sa che la riscossione integrale sarebbe lunga e incerta;
- quando il credito è stato ceduto a una società di recupero crediti, che l’ha acquistato a prezzo scontato;
- quando il debitore non ha beni aggredibili o ha già in corso altri pignoramenti.
- quando si vuole evitare un’azione giudiziale costosa e rischiosa.
È importante sottolineare che il saldo e stralcio rappresenta una concessione che il creditore fa nei confronti del debitore, non un diritto di quest’ultimo. La decisione di accettare una proposta del genere non è obbligatoria per il creditore, ma può essere conveniente se ritiene che sia la soluzione più vantaggiosa.
Per procedere con il saldo e stralcio, è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali: trovare un accordo sull’importo da stralciare, determinare le modalità di pagamento e mettere per iscritto le condizioni stabilite. Inoltre, è essenziale che il creditore rilasci una liberatoria scritta, utile anche per ottenere la cancellazione dalle centrali rischi come la CRIF.
Come funziona il saldo e stralcio passo dopo passo
La procedura di saldo e stralcio segue un percorso ben definito che richiede attenzione ad ogni fase. Conoscere questi passaggi è fondamentale per chi desidera risolvere definitivamente la propria situazione debitoria.
Accordo tra debitore e creditore: gli elementi essenziali
Il cuore del saldo e stralcio è la negoziazione tra debitore e creditore. Questo processo inizia con un’offerta iniziale concreta da parte del debitore, che deve dimostrare serietà e sostenibilità. La comunicazione deve mantenersi chiara e rispettosa, fornendo motivazioni solide per giustificare l’offerta.
Una volta raggiunto l’accordo, viene formalizzato un contratto che specifica l’importo concordato, le modalità di pagamento (unica soluzione o rate) e la data di scadenza.
È importante che il documento includa la dichiarazione che il pagamento sarà considerato come estinzione totale del debito e che il creditore rinuncia espressamente a ogni ulteriore pretesa.
Documentazione necessaria per formalizzare l’accordo
Per formalizzare un accordo di saldo e stralcio è necessario innanzitutto raccogliere l’estratto conto aggiornato o la lettera di cessione del credito, le comunicazioni ricevute dal creditore e gli eventuali atti giudiziari come decreti ingiuntivi o pignoramenti. Inoltre, può essere utile presentare documentazione reddituale/patrimoniale per dimostrare la propria condizione di difficoltà economica.
La delega rappresenta un documento essenziale che consente al consulente di turno di parlare con i creditori, conoscere la posizione aggiornata del debito e inoltrare la richiesta di saldo e stralcio. Senza questa delega, non è possibile procedere con la trattativa.
Cosa succede se non si rispetta l’accordo?
Se il debitore non rispetta l’accordo di saldo e stralcio, le conseguenze possono essere serie. L’accordo infatti non ha «valore novativo» del credito originario.
Ciò significa che, in caso di inadempimento, il creditore può far rivivere il debito originario e il debitore si troverebbe a dover pagare nuovamente l’intero importo iniziale.
In assenza di una clausola che esclude la novazione dell’obbligazione, il creditore potrebbe agire solo per l’importo minore pattuito. Pertanto, è fondamentale rispettare scrupolosamente i termini concordati.
Quali debiti possono essere stralciati e quali no
Non tutti i debiti possono essere oggetto di saldo e stralcio. Comprendere quali obbligazioni finanziarie possono beneficiare di questa soluzione è fondamentale per chi desidera risolvere la propria situazione debitoria.
Debiti con banche e finanziarie
I prestiti personali contratti con istituti bancari o società finanziarie rappresentano la categoria principale di debiti stralciabili. Questi includono mutui ipotecari, in particolare quando l’immobile rischia il pignoramento o è già finito all’asta. Inoltre, i prestiti chirografari (non garantiti da ipoteca) sono spesso candidati ideali per il saldo e stralcio, soprattutto dopo un periodo di inadempienza.
Anche gli scoperti di conto corrente e gli sconfinamenti su conti bancari possono essere oggetto di accordi transattivi, con la possibilità che la banca acconsenta a stralciare oneri accessori come interessi di scoperto e commissioni.
Carte di credito e fornitori
Le carte di credito, particolarmente quelle revolving, rappresentano un’altra tipologia di debito frequentemente soggetta a saldo e stralcio. Dopo alcuni mesi di mancato pagamento, le società emittenti tendono ad affidare la pratica ad agenzie di recupero crediti o a cedere il credito, aprendo la possibilità di accordi transattivi con pagamenti ridotti al 50-70% del dovuto.
Analogamente, i debiti con fornitori, tipicamente contratti da imprenditori che non riescono a saldare le proprie pendenze commerciali, possono essere oggetto di stralcio, sebbene in questi casi il fornitore tenda ad affidarsi rapidamente a un avvocato per il recupero.
Debiti esclusi: TFR, PA, rapporti di lavoro
Esistono categorie di debiti che non possono mai essere oggetto di saldo e stralcio. Tra questi:
- Debiti derivanti da rapporti di lavoro
- Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
- Debiti contratti con la pubblica amministrazione
- Multe e sanzioni penali
- Debiti da condanne della Corte dei Conti
- IVA riscossa all’importazione
Le conseguenze di saldo e stralcio del debito
Il saldo e stralcio rappresenta, senza dubbio, uno strumento efficace per chi si trova in difficoltà economiche serie e non riesce a far fronte ai propri debiti. Questa procedura consente al debitore di pagare una somma ridotta rispetto all’importo originario, ottenendo così l’estinzione completa del debito.
La riduzione dell’importo, che generalmente oscilla tra il 40% e il 60% del debito originale, offre un’opportunità concreta di ripartire con una situazione finanziaria più gestibile. Occorre ricordare, però, che l’accettazione della proposta rimane una scelta discrezionale del creditore, non un diritto automatico del debitore.
Il rispetto dell’accordo una volta concluso costituisce un elemento essenziale. La mancata osservanza dei termini pattuiti potrebbe infatti comportare conseguenze serie, fino alla riattivazione del debito originario con tutti gli oneri connessi.
Prima di intraprendere questo percorso, pertanto, risulta fondamentale valutare attentamente la propria situazione finanziaria e consultare un esperto del settore. Il saldo e stralcio, infatti, non rappresenta una soluzione adatta a tutti i casi di difficoltà economica, ma sicuramente offre una via d’uscita concreta per chi si trova in una situazione debitoria apparentemente senza sbocco.
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