Stipendio, a luglio aumento per oltre 3 milioni di lavoratori (e non c’entra lo sgravio contributivo)

Simone Micocci

10 Luglio 2023 - 10:30

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Aumenta lo stipendio dei dipendenti pubblici: a luglio scatta l’una tantum dell’1,5% riconosciuto dall’ultima legge di Bilancio. Ma per il momento niente sgravio del 4%.

Stipendio, a luglio aumento per oltre 3 milioni di lavoratori (e non c’entra lo sgravio contributivo)

A luglio aumenta lo stipendio di oltre 3 milioni di lavoratori: per i dipendenti pubblici, infatti, nella busta paga di questo mese verrà finalmente caricato l’una tantum finanziato dall’ultima legge di Bilancio, che consiste in un aumento mensile dell’1,5% della retribuzione tabellare.

Ne dà conferma Noipa che dopo mesi dall’introduzione della suddetta novità è riuscita finalmente ad applicare il suddetto aumento nella busta paga di luglio dei circa 3 milioni e 250 mila dipendenti pubblici impiegati in Italia.

Allo stesso tempo, però, per i dipendenti pubblici non ci sarà lo sgravio contributivo del 4%: riconosciuto a coloro che hanno una retribuzione inferiore a 2.692 euro, in aggiunta a quello già applicato da gennaio a giugno, il potenziamento dello sgravio dovrebbe scattare non prima dello stipendio di agosto, quando comunque ne verranno riconosciuti anche gli arretrati per il mese precedente.

Arretrati che spetteranno anche per l’una tantum dell’1,5%, visto che - come anticipato - l’aumento di stipendio decorre dallo scorso gennaio.

Aumento di stipendio dipendenti pubblici, cos’è l’una tantum?

Come noto ai più, i dipendenti pubblici stanno lavorando con contratto scaduto lo scorso 31 dicembre 2021. Il confronto per il rinnovo nel triennio 2022-2024 non è ancora iniziato e molto probabilmente non lo sarà prima del prossimo anno visto che intanto bisognerà stanziare ulteriori risorse con la prossima legge di Bilancio.

A causa di questo ritardo, il governo Meloni ha deciso di riconoscere ai dipendenti pubblici un anticipo del rinnovo di contratto. Con la legge di Bilancio 2023, infatti, ha stanziato le risorse (circa 1 miliardo di euro) per riconoscere per il solo anno in corso - tredicesima compresa - un aumento dell’1,5% dell’attuale retribuzione percepita.

Quindi, chi guadagna 1.000 euro riceverà 15 euro in più - lordi - in busta paga, per un totale di 195 euro per tutto il 2023.

Molto probabilmente di questo aumento si terrà conto poi nella trattativa per il rinnovo di contratto, in quanto appunto si è trattato di una sorta di anticipo dell’aumento che verrà.

Di quanto aumenta lo stipendio?

Quindi, con il riconoscimento dell’una tantum scatterà un aumento mensile dell’1,5% della retribuzione - per la parte fissa - per un importo quindi variabile a seconda di quanto guadagnato.

A tal proposito, è stata la Ragioneria di Stato a fare i conti in tasca ai dipendenti pubblici, svelando di quanto aumenta lo stipendio a seconda del settore d’impiego. Ad esempio, sappiamo che per i dipendenti dei ministeri l’aumento di stipendio sarà pari a:

Qualifica Importo lordo una tantum (euro)
Capi dipartimento/segretari generali 66,80
Dirigente I fascia 66,80
Dirigente I fascia a tempo determinato 66,80
Dirigente II fascia 52,22
Dirigente II fascia a tempo determinato 52,22
Ispettore generale R.E. 44,72
Direttore divisione R.E. 41,67
Terza area - Fascia 7 43,91
Terza area - Fascia 6 43,91
Terza area - Fascia 5 38,96
Terza area - Fascia 4 36,72
Terza area - Fascia 3 32,69
Terza area Fascia 2 30,64
Terza area - Fascia 1 29,63
Seconda area - Fascia 6 31,34
Seconda area - Fascia 5 30,52
Seconda area - Fascia 4 29,78
Seconda area - Fascia 3 28,10
Seconda area - Fascia 2 26,04
Seconda area - Fascia 1 24,38
Prima area - Fascia 3 24,81
Prima area - Fascia 2 23,95
Prima area - Fascia 1 23,17

Mentre per i dipendenti impiegati nelle funzioni centrali, gli aumenti sono pari a:

Qualifica Importo lordo aumento una tantum (euro)
Segretario A 52,22
Segretario B 52,22
Segretario C 41,78
Dirigente a tempo indeterminato 52,22
Dirigente a tempo determinato art 110 C.1 Tuel 52,22
D7 40,49
D6 38,54
D5 36,05
D4 34,56
D3 33,19
D2 30,38
D1 29,02
C6 30,82
C5 29,99
C4 28,94
C3 28,09
C2 27,36
C1 26,74
B8 27,90
B7 27,31
B6 26,32
B5 25,87
B4 25,46
B3 25,09
B2 24,17
B1 23,79
A6 24,60
A5 24,18
A4 23,71
A3 23,32
A2 22,85
A1 22,56

Per quanto riguarda il personale della scuola, invece, per un docente impiegato nella scuola secondaria di I grado, con meno di 8 anni di servizio, spetta un aumento di 28,35 euro a gennaio che sale a 28,55 euro a febbraio (visto che bisogna considerare anche l’ elemento perequativo conglobato dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di sottoscrizione del Ccnl). Per un docente con almeno 35 anni di anzianità, per il quale invece l’elemento perequativo non viene applicato, l’aumento mensile è di 40,22 euro.

Tabella aumenti stipendi scuola
Clicca qui per consultare le cifre lorde per insegnanti e personale Ata.

Di seguito, trovate anche le tabelle (da scaricare) per i comparti Sanità, Difesa e Sicurezza. Ricordiamo che tutti gli importi sono da considerare al lordo delle tasse, quindi il netto che entrerà nelle tasche del lavoratore sarà più basso rispetto alle cifre indicate.

Tabella aumenti stipendi Sanità
Clicca qui per conoscere le cifre degli aumenti di stipendio nel comparto Sanità.
Tabella aumenti Polizia di Stato
Clicca qui per consultare la tabella con le cifre degli aumenti riconosciuti ai poliziotti.
Tabella aumenti Esercito
Clicca qui per consultare le cifre dell’aumento per il personale dell’Esercito italiano
Tabella aumenti Arma dei Carabinieri
Clicca qui per consultare le cifre degli aumenti di stipendio riconosciuti ai carabinieri.

Gli arretrati

Concludiamo ricordando che gli importi sopra indicati oltre ad essere applicati per il mese di luglio dovranno essere riconosciuti anche per le mensilità arretrate, per tutto il periodo che va da gennaio a giugno.

Per capire quanto spetta in più a luglio rispetto a giugno, quindi, bisognerà prendere la cifra spettante per il proprio settore, grado e qualifica, e moltiplicarla per 7 mensilità, considerando quindi l’aumento di luglio e le 6 mensilità arretrate.

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