Sondaggi politici elettorali: secondo Piepoli Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sarebbero in testa appaiati, con il centrosinistra unito vicino al premio di maggioranza.
Sondaggi politici elettorali: il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sono indicati a braccetto in testa, ma una coalizione unitaria di centrosinistra sarebbe davanti a una di centrodestra e vicina al premio di maggioranza.
Questo è quanto emerge da un sondaggio politico elettorale condotto dall’Istituto Piepoli per conto di Sky Tg24. Il quadro che viene dipinto dall’indagine è sempre quello di un paese in sostanza diviso in tre blocchi, anche se qualcosa sembrerebbe muoversi.
Dopo aver subito nei mesi scorsi l’avanzata dei partiti di centrodestra, la fine dell’estate sembrerebbe aver giovato al Partito Democratico che sarebbe alle prese con un testa a testa con il Movimento 5 Stelle per lo scettro di prima forza politica del paese.
Dall’indagine poi emergerebbe anche un risveglio della sinistra extra PD, mentre Alternativa Popolare di Angelino Alfano andrebbe a confermare quello che era stato evidenziato anche dai precedenti sondaggi politici elettorali: i centristi al momento sarebbero sotto la soglia di sbarramento del 3%.
Sondaggi politici elettorali: PD e M5S in testa
Il sondaggio politico elettorale condotto dall’Istituto Piepoli per conto di Sky Tg24 ci consegna una situazione di sostanziale equilibrio, che potrebbe essere rotto soltanto da una svolta in materia di legge elettorale.
- Partito Democratico - 29%
- Movimento 5 Stelle - 29%
- Lega Nord - 13,5%
- Forza Italia - 12%
- Fratelli d’Italia - 5%
- Movimento Democratici e Progressisti - 3,5%
- Sinistra Italiana - 2,5%
- Alternativa Popolare - 2,5%
- Altri csx - 2%
- Altri cdx - 0,5%
- Altri - 0,5%
Secondo il sondaggio di Piepoli quindi sarebbero in netta risalita sia il Partito Democratico che il Movimento 5 Stelle, appaiati al vertice in questa corsa verso il trono di prima forza politica del paese.
Con Fratelli d’Italia ormai da tempo stabile al 5%, la Lega Nord continua a essere sopra Forza Italia. Particolare non da poco questo perché potrebbe determinare la scelta del leader dell’eventuale coalizione.
Con Silvio Berlusconi che presto potrebbe avere il via libera da Strasburgo per potersi candidare, il patto non scritto con Matteo Salvini è quello che il partito della coalizione che prenderà più voti sarà quello che poi potrà scegliere l’eventuale premier in caso di vittoria.
Al momento però tutte le attenzioni dei vari partiti sono rivolte alla legge elettorale, con il Rosatellum-bis che potrebbe sconvolgere, in caso di sua approvazione, i piani delle varie forze politiche che di conseguenza si dovrebbero cercare di ricollocare all’interno dell’intricato scacchiere nostrano.
Centrosinistra vicino al 40%
La politica italiana in questo momento sta vivendo un periodo segnato da una forte dicotomia. Tutti i partiti infatti si trovano a dover ragionare e fare i loro calcoli in base ai due possibili scenari riguardanti le prossime elezioni.
Il primo è che la legge elettorali non cambi, andando così alle urne con i due attuali sistemi di voto in vigore magari armonizzati dalla solita sentenza della Corte Costituzionale, che così andrebbe ancora una volta e mettere una pezza alle indecisioni croniche dei partiti.
Quindi avremmo un proporzionale puro con candidature bloccate, niente coalizioni, premio di maggioranza alla lista capace di raggiungere il 40% e soglia di sbarramento del 3% per poter entrare nel prossimo Parlamento.
Se così fosse, il pareggio elettorale sarebbe scontato, con il Movimento 5 Stelle che però potrebbe riuscire a formare un governo con la Lega e Fratelli d’Italia in caso dovesse confermare le buone percentuali al momento attribuite dai sondaggi politici.
In Parlamento però ecco che è arrivato il cosiddetto Rosatellum-bis, che invece è un sistema di voto al 64% proporzionale e al 36% maggioritario, che prevede coalizioni con soglia di sbarramento al 10% che però scende al 3% per le liste che si presentano da sole.
Il ritorno delle coalizioni e del maggioritario andrebbero a svantaggiare il Movimento 5 Stelle, visto che sarebbe scavalcato almeno dal centrodestra che con una legge elettorale del genere non avrebbe difficoltà a trovare un’alleanza elettorale.
Stando al sondaggio di Piepoli, il centrodestra unito starebbe al 31% senza contare Alternativa Popolare che, se mai dovesse trovare il nulla osta da parte della Meloni e di Salvini, porterebbe in dote il suo 2,5% facendo così salire il totale al 33,5%.
Nel centrosinistra invece la situazione sarebbe ben più rosea. Ipotizzando una coalizione che andrebbe a comprendere Partito Democratico, Movimento Democratici e Progressisti, Sinistra Italiana e tutte le altre varie forze dell’area, si arriverebbe in totale al 37%.
Anche se nel Rosatellum-bis non sembrerebbe essere previsto un premio di maggioranza, il 40% è una soglia di percentuale che potrebbe garantire una maggioranza sia alla Camera che al Senato anche con questo nuovo sistema di voto.
Il problema però è che una coalizione del genere al momento è pura utopia: non solo Renzi non farebbe mai gioco di squadra con gli scissionisti, ma anche nella stessa sinistra non mancano i veti incrociati tra i vari Pisapia, Fratoianni e Montanari.
Non rimane quindi che aspettare di vedere come finirà la partita in merito alla legge elettorale, visto che la forte opposizione di MDP e 5 Stelle potrebbero rendere il cammino del Rosatellum-bis in Parlamento tutt’altro che agevole.
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