Patrono non goduto, cosa succede a chi lavora a Milano? La festività di Sant’Ambrogio cade di domenica: in busta paga spetta un bonus.
Ci sono buone e cattive notizie per i lavoratori impiegati nel Comune di Milano.
Come i più attenti avranno notato, infatti, quest’anno la festività di Sant’Ambrogio, patrono della città e pertanto un giorno festivo per chi lavora a Milano, cade di domenica. Per questo motivo si parla in genere di patrono non goduto: non spetterà quindi un giorno di riposo extra, come successo in altri anni quando la vicinanza con l’8 dicembre ha permesso di avere qualche giorno di vacanza anticipata prima del Natale.
Nel 2025 non è così ma come anticipato non ci sono solo cattive notizie: perché come previsto dalla normativa, se il festivo non può essere goduto, ossia nel caso in cui il lavoratore rimanga comunque a casa perché questo coincide con una domenica o con un giorno di riposo, spetta una sorta di indennizzo.
Un vero e proprio bonus in busta paga: anche se a casa, infatti, quella giornata verrà considerata come se foste stati al lavoro. È già successo in altre occasioni, questa volta vale però solamente per chi lavora - e non risiede attenzione - in un’azienda con sede legale a Milano, visto che Sant’Ambrogio non è una festività nazionale ma solo locale.
Quanto e cosa spetta quando il Santo patrono cade di domenica
Quando la festività del patrono cade di domenica, come accade quest’anno per Sant’Ambrogio a Milano, il lavoratore non può godere del giorno festivo. È una situazione particolare, perché il riposo sarebbe comunque spettato visto che coincide con il giorno in cui la prestazione non è prevista. Per questo motivo la normativa prevede un indennizzo economico, la cosiddetta festività non goduta.
In pratica, anche se il dipendente rimane a casa come in ogni altra domenica, quella giornata viene trattata come se fosse stato lavorato, generando una voce aggiuntiva in busta paga. Il meccanismo è lo stesso previsto per tutte le festività che capitano di domenica, con l’eccezione della Pasqua, ma nel caso dei patroni locali l’indennizzo riguarda esclusivamente i dipendenti delle aziende che hanno sede nei Comuni dove la festività è riconosciuta. Non conta la residenza del lavoratore, bensì il luogo in cui opera l’azienda.
A quanto ammonta il bonus
Quindi, niente riposo aggiuntivo, ma più soldi in busta paga. Ma di che importo si tratta? Il valore dell’indennizzo cambia in base al tipo di retribuzione. Per chi è pagato in misura mensile, la festività non goduta vale infatti 1/26 dello stipendio. Significa che, invece delle classiche 26 giornate retribuite, in busta paga ne compare una in più.
Il calcolo è semplice: si divide la retribuzione mensile per 26. Un lavoratore che percepisce 1.200 euro al mese, ad esempio, riceve un bonus pari a 1.200/26, circa 46 euro lordi che si aggiungono al normale stipendio del mese. Ecco una tabella con alcuni esempi.
| Retribuzione mensile | Bonus festività non goduta (importo lordo) |
|---|---|
| 1.200€ | 46,15€ |
| 1.400€ | 53,85€ |
| 1.600€ | 61,54€ |
| 1.800€ | 69,23€ |
| 2.000€ | 76,92€ |
Diverso il calcolo per chi è retribuito a ore. In questo caso, la festività non goduta viene pagata in base all’orario settimanale: l’indennizzo corrisponde così a 1/6 dell’orario se l’azienda adotta la settimana lunga, oppure a 1/5 nel caso di settimana corta. L’importo è quindi rapportato alla paga oraria del dipendente e alla distribuzione del suo orario di lavoro; eccone alcuni esempi.
| Paga oraria | Orario settimanale | Bonus festività non goduta (importo lordo) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Settimana lunga (6 giorni | 10€ | 36h | 60€ | |||||
| 12€ | 40h | 80€ | ||||||
| 15€ | 30h | 75€ | ||||||
| 20€ | 36h | 120€ | ||||||
| Settimana corta (5 giorni) | 10€ | 35h | 70€ | |||||
| 12€ | 30h | 72€ | ||||||
| 15€ | 25h | 75€ | ||||||
| 20€ | 35h | 140€ |
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