Riforma pensioni: dall’Ape Social fino a quella Volontaria passando per l’età pensionabile e la Rita, tutte le novità presenti nella legge di Bilancio 2018.
Importanti novità per l’Ape Social, quella Volontaria, l’età pensionabile e la Rita nella riforma delle pensioni, che è diventata realtà dopo l’approvazione definitiva lo scorso 23 dicembre della legge di Bilancio 2018.
Adesso quindi sono chiare quali saranno tutte le novità per il 2018. Vediamo allora nel dettaglio che cambiamenti porterà questa riforma delle pensioni, un testo che stato a lungo oggetto di trattative e che ha portato anche alla spaccatura del fronte sindacale.
Ape Social e Volontaria
Ora che dopo mesi di discussioni finalmente si può parlare di misure ufficiali e non più di voci e proposte, è tempo di tracciare un primo bilancio in merito a questa riforma delle pensioni fresca di approvazione all’interno della legge di Bilancio 2018.
Sia per quanto riguarda l’Ape Social che l’Ape Volontaria ci sono importanti novità. Per prima cosa però bisogna sottolineare che l’Inps a breve dovrebbe iniziare elargire i primi assegni dopo i rallentamenti delle scorse settimane. In più è stato insituito un Fondo Ape per poter coprire così ogni eventuale esigenza straordinaria.
L’Ape Volontaria, che al momento è partita da poco e in via sperimentale, è stata prorogata di un altro anno. I lavoratori quindi potranno usufruire dell’anticipo pensionistico fino al 31 dicembre 2019, mentre la precedente scadenza era quella del 31 dicembre 2018.
Cambieranno alcuni requisiti d’accesso nell’Ape Social. Viste le tante domande che sono state respinte tra quelle presentate entro la metà di luglio, si è deciso di includere anche quei lavoratori che sono in stato di disoccupazioni in quanto si sono visti scadere un contratto di lavoro a tempo determinato. Necessario però in questo caso rispettare il vincolo degli almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto.
Per quanto riguarda poi le persone che rientrano in quanto assistono un parente con gravi disabilità, è arrivata l’estensione fino ai parenti di secondo grado. Le donne poi avranno uno sconto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due anni.
L’altra grande novità riguardante l’Ape Social è quella delle nuove 4 categorie di lavori gravosi inserite. Marittimi, braccianti, siderurgici e chi lavora nella pesca, rientretranno così nei paletti dell’anticipo pensionistico.
Le altre novità della riforma pensioni
L’ampliamento della platea dei lavori gravosi per l’Ape Social ha portato a un totale di 15 categorie in totale. Le stesse poi saranno quelle che verranno esonerate dal meccanismo dell’innalzamento dell’età pensionabile.
- Educatori di asilo nido
- Maestre di scuola materna
- Camionisti
- Gruisti
- Infermieri che fanno turni di notte
- Facchini
- Muratori
- Badanti di persone non autosufficienti
- Addetti alle pulizie
- Addetti alla raccolta dei rifiuti
- Addetti alla concia delle pelli
- Siderurgici
- Pesca
- Agricoli
- Marittimi
La riforma Fornero infatti prevede che dal 1 gennaio 2018 tutti i lavoratori, uomini e donne, possano andare in pensione di anzianità a 66 anni e 7 mesi. Dal 2019 però la soglia aumenterà a 67 anni, per poi innalzarsi ogni due anni. Chi rientra nelle categorie dei lavori gravosi però potrà andare in pensione sempre a 66 anni e 7 mesi.
L’ultima novità infine riguarda la Rita dove è stata introdotta una disciplina a regime. Una riforma delle pensioni quindi in sostanza abbastanza scarna visto i pochi fondi che erano a disposizione nella legge di Bilancio. Per i grandi cambiamenti si dovranno aspettare tempi migliori.
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